Cosa fare, cosa vedere: consigli per visitare Apricale
Ad Apricale qualità del vivere e ospitalità sono sinonimi che hanno motivato l’assegnazione della Bandiera arancione. Il luogo è integro, l’ambiente protetto, il paesaggio conservato nonostante l’impervia situazione in una stretta vallata, chiusa da alte barriere di monti. Le case di Apricale sembrano cadere a cascata, una sull’altra. Stanno in cima e attorno a un colle esposto a mezzogiorno. Sul culmine spicca il campanile; sullo sfondo il monte Bignone. Terre e pietre antiche, sulle quali si sono scritte le vicende di una comunità orgogliosa del proprio isolamento. La durezza della vita non ha avuto pause. Fin dal medioevo per sopravvivere sono occorsi valori e principi non derogabili come quelli contenuti negli statuti del 1267, i più antichi della Liguria, esposti su pergamena nelle sale del castello. Ogni aspetto della vita pubblica era normato. Pene severissime erano comminate ai trasgressori. L’omicida veniva sepolto vivo con la sua vittima, le donne adultere decapitate, i ladri di bestiame amputati di un arto. Unica speranza di salvezza il ‘giudizio di Dio’. Qualora l’accusato avesse superato indenne un tratto di cammino con un ferro arroventato nelle mani, lo si sarebbe giudicato innocente. Il borgo, fondato nel X secolo, ha mantenuto inalterata la struttura urbana. Tre porte davano accesso alla cinta muraria. Nel XIII secolo Apricale fu dei conti di Ventimiglia, poi passò ai Doria. Del castello, in cima al colle, accanto alla chiesa, restano la torre, trasformata in campanile, brani delle mura e ambienti interrati. I vicoli sono punteggiati da affreschi di artisti contemporanei con soggetti di vita contadina o scorci di paesaggio.
Da non perdere ad Apricale
Piazza Vittorio Emanuele Ha un bell’effetto scenografico e tre livelli differenziati: in basso il municipio e una loggia coperta; più in alto, l’oratorio barocco di S. Bartolomeo; di fronte a questo, accessibile con una rampa a gradini, la chiesa della Natività di Maria. Castello È stato ribattezzato ‘castello della lucertola’ per l’affinità che Apricale - da ‘aprico’, esposto al sole - possiede
con questo simpatico animaletto amante della luce e del caldo. Le chiese ‘fuori porta’ Interessanti edifici religiosi si trovano nei dintorni: la chiesetta tardomedievale di S. Maria in Alba, con affreschi del Cinquecento e del Seicento; la chiesa di S. Pietro in Ento, assegnabile al XII secolo, e forse ubicata sul sito della primitiva Apricale, poi abbandonato.
Informazioni utili per visitare Apricale
(www.trenitalia.com), da qui autobus (Riviera Trasporti, linea 7, www.rivieratrasporti.it)
• Info Comune, via Cavour 2, tel. 0184208126, www.apricale.org