Cosa fare, cosa vedere: consigli per visitare Gradara
Gradara, il nido di Paolo e Francesca. «Amor ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona…» sono le commoventi parole che Dante fa dire a Francesca sedotta dall’aspetto di Paolo, lasciandosi andare alla passione sentimentale che condurrà al dramma finale.
Il possente castello che emerge dal colle di Gradara (e qui siamo in territorio marchigiano) è perfetto per l’ambientazione di una tragedia amorosa. Fu innalzato dai Malatesta fra il 1293 e il 1324 su un fortilizio di epoca comunale. La rocca fu abitata anche dagli Sforza durante la reggenza della signoria di Pesaro (1445-1512), in particolare da Giovanni, marito di Lucrezia Borgia. Dopo secoli di ingiurie e passaggi di mano - dai Borgia ai Della Rovere, ai Medici - questo monumento all’inizio del Novecento era poco più di un rudere. La sua riproposizione stilistica è frutto di interventi attuati dall’ultimo proprietario, Umberto Zanvettori. Alcuni ambienti interni sono dedicati alla fortuna letteraria e teatrale di Paolo e Francesca, altri espongono la Quadreria comunale con due eccelse opere d’arte: una Pala in terracotta dei Della Robbia, del 1480 circa, e una Pala dipinta da Giovanni Santi, padre di Raffaello. Sotto il mastio e sotto il corpo del castello si sviluppano due cinte murarie: la prima con il giardino e la piazza d’armi; la seconda racchiude il borgo. Una ripida strada (via Umberto I), sulla quale affacciano palazzine in stile, scende dalla porta del castello fino alla porta del borgo. Curate botteghe e luoghi di convivio rallegrano l’ambiente. Chi cerca luoghi appartati e romantici deve seguire il ‘sentiero degli innamorati’ che cinge la collina passando per il parco pubblico e la falconiera, per l’osservazione e l’esibizione dei rapaci. È il percorso ideale per apprezzare l’armonia del paesaggio pesarese con le case mezzadrili, i coltivi messi a risalto dai colori o dai profondi solchi dell’aratro, le macchie boschive e le vetuste querce.
Da non perdere a Gradara
Museo storico e Grotte di Gradara Un viaggio nel tempo per rivivere il medioevo: attraverso oggetti e documenti antichi, e lungo le grotte del castello che da oltre 1500 anni conservano un fascino tuttora misterioso. Assedio al castello In memoria dell’assedio del 1446, ogni due anni, a luglio, si svolge una rievocazione in costume durante la quale si succedono scene di battaglia, duelli e animazioni varie. Gradara d’amare La cittadina dedica ogni anno una festa, in occasione di San Valentino, alla vicenda amorosa che l’ha resa celebre con costumi d’epoca, menestrelli, giostre, sbandieratori, antichi mestieri, letture dantesche nel ricordo della passione tragica di Paolo e Francesca.Info utili su Gradara
Metri 142 • Abitanti 4835 • Pesaro 15 km • Ecotour Treno fino a Cattolica (www.trenitalia.com), poi autobus (Adriabus, linea 130, www.adriabus.eu) • Info Gradara Innova,via delle Mura 4, tel. 0541964673, www.gradarainnova.it - www.comune.gradara.pu.it