Cosa fare, cosa vedere: consigli per visitare Ivrea
Fulcro del territorio del canavese, Ivrea ha avuto modo di far parlare di sé per diversi motivi. Da centro del nuovo modello aziendale promosso da Camillo e Adriano Olivetti, a patria del Carnevale 'delle arance', la sua lunga storia è costellata di eventi e testimonianze che la rendono, tutt'oggi, un'apprezzabilissima meta per una vacanza in Piemonte. Il suo cittadino più illustre, nonché uno dei più longevi, è il Castello di Ivrea. Situato in posizione dominante su uno degli altipiani che circondano la città, fu costruito come fortezza nel XIV secolo, per diventare, in tempo di pace, residenza dei Savoia, e, oggi, uno scenografico museo. Da visitare ad Ivrea il suo borgo storico. Porta d'ingresso è il Ponte Vecchio, che collega Ivrea da una sponda della Dora Baltea all'altra. Qui si ritrovano i più interessanti edifici della città, religiosi e civili, a partire dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta. Questa chiesa sorge su antichi resti di un tempio romano, databile intorno al I secolo a.C., mentre le testimonianze più antiche, ammirabili ancora oggi, risalgono all'anno 1000. Di quest'epoca rimangono due campanili e la cripta affrescata, mentre la facciata mostra il rifacimento di metà '800 da parte di Gaetano Bertolotti. Altro edificio di estremo interesse è il Palazzo Vescovile. Al suo interno, i magnifici affreschi del Salone riportano scenari del canavese settecentesco. Lungo le strade del borghetto, dove prende vita il Carnevale di Ivrea, si incontrano altri antichi edifici della città. Uno di questi, datato intorno al 1044, è la Torre di Santo Stefano. Un reperto storico che faceva parte di un antico monastero benedettino, di cui oggi non è rimasto praticamente nient'altro. Ad ogni modo, l'eleganza e la maestosità di questa torre rendono bene l'idea di quanto estesa poteva essere l'antica abbazia monacale. Dall'altra parte del fiume, Ivrea continua a stupire con le sue architetture, come avviene per la chiesa di San Gaudenzio, uno dei pochi esempi in stile barocco – rococò della città. Mentre, più spostato rispetto al centro storico eporediese, troviamo invece uno degli elementi pittorici più significativi dell'intera regione. Sono gli affreschi del tramezzo della chiesa di San Bernardino, nei luoghi adiacenti gli spazi della Olivetti. Questo ciclo sulla vita di Cristo fu dipinto da Giovanni Martino Spanzotti tra il 1485 e il 1490, un lavoro che, ancora oggi, si impone come opera di eccelso livello artistico.