Cosa fare, cosa vedere: consigli per visitare Manarola
Come è consuetudine nel Parco nazionale delle Cinque Terre, anche a Manarola si ritrova il classico paesaggio da cartolina. Casette a torre coloratissime si arroccano su speroni di roccia a picco sull'acqua, in un romantico saliscendi tra mare e montagna. Antico paese di navigatori e marinai, come le altre destinazioni di questo tratto di Liguria, Manarola fu un centro difensivo per molto tempo, toccato da vicino da guerre e contenziosi fra le Repubbliche Marinare, così come un avamposto sul Mar Ligure minacciato dall'arrivo dei Saraceni. Ma la sua storia è antica e varia. Addirittura si parla di un primo insediamento di origine etrusca, che troverebbe riferimenti nella località vicina di Volastra, mentre il nome sembra essere legato a due radici diverse. Una che riporta alla trasfigurazione di 'magna roea', in dialetto 'grande ruota'. Un probabile riferimento ad un grande mulino che si trovava nel territorio della cittadina. L'altra a 'Manium arula', che in latino designava un tempio glorificato ai Mani. Insomma, un luogo ricco di storia e tradizione, così come un paese privilegiato, almeno oggi, dalla sua posizione sul mare e fra i paesaggi delle Cinque Terre, che ha contribuito a diventare uno dei borghi più belli d'Italia. Ma cosa c'è da vedere a Manarola? Oltre la bellezza e l'armonia che la fusione tra ambiente e caseggiati creano, nel tessuto della cittadella si trovano anche architetture fuori dall'ordinario. Per lo più religiose, come la chiesa di San Lorenzo e il Santuario di Nostra Signora della Salute. La prima è una chiesa in stile romanico – gotico, edificata nel XIV secolo, il secondo è un elegante e succinto edificio ancora più antico, anche questo in stile romanico, risalente al X secolo. Manarola, nonostante sia uno fra i centri più tranquilli del Parco, gode di un curioso primato. Grande fama ha il presepe di Manarola, il più grande del mondo. Nel periodo di Natale, la collina sopra il paesino si colora e anima con i personaggi del presepe, in uno spettacolo unico che dura anche fino a febbraio. Gesù bambino e gli altri protagonisti vengono riprodotti con luci artificiali, disegnando sul versante collinare le scene della Nascita.