Cosa fare, cosa vedere: consigli per visitare Monterubbiano
La ricorrenza di Pentecoste è molto sentita a Monterubbiano e rimanda alla liberazione del borgo dalla tirannide. Il rituale dello ‘Sciò la Pica’, rievocazione della colonizzazione picena, è guidato da un picus - un picchio - mentre la giostra dell’Anello è una disputa cavalleresca alla quale prendono parte le quattro corporazioni locali: artisti, mulattieri, bifolchi e zappaterra.
L’unione di tre nuclei fortificati (Orbianum, Coccaro e Mont’Otto) diede origine intorno al Mille, in un periodo di forti contese specie con la vicina Fermo, al Castrum Montis Rubbiani. Nel 1433 Monterubbiano cade sotto l’occupazione degli Sforza che poi la cederanno al Papato. Del loro passaggio reca testimonianze la cinta fortificata, di cui oggi restano solo tracce.
All’epoca, cinque porte comunicavano con l’esterno. Ancora ben conservato invece, all’interno, l’impianto medievale del borgo, che si sviluppava lungo un asse viario principale sul quale si appoggiavano le entità singole dei borghi, aggregati presso i relativi complessi religiosi. Specialità gastronomica locale sono le tagliatelle fritte, dalla ricetta segreta: per assaggiarle occorre recarsi sul posto, magari in agosto, in occasione della sagra loro dedicata.
Informazioni utili per visitare Monterubbiano
Metri 463 • Abitanti 2230 • Fermo 11 km • Ecotour Treno fino a Porto San Giorgio-Fermo (www.trenitalia.com), poi autobus (Trasfer, www.trasfer.eu) • Info Ufficio turistico, via Trento e Trieste 1, tel. 0734257396, www.comune.monterubbiano.fm.it
Da non perdere a Monterubbiano
S. Maria dei Letterati. La Collegiata, ottocentesca, contiene opere di Vincenzo Pagani, pittore della prima metà del Cinquecento, nato a Monterubbiano.Le altre chiese. L’antica pieve dei Ss. Stefano e Vincenzo risale all’XI secolo; la chiesa dei Ss. Giovanni Battista e Evangelista fu costruita nel 1238 con affreschi interni del XVIII secolo; la chiesa di S. Maria dell’Olmo o di S. Lucia conserva una statua della santa di scuola veneta del XVII secolo.
Palazzo comunale. Di origini trecentesche ma rielaborato nel secolo scorso, ospita le collezioni archeologiche e la Pinacoteca.