Cosa fare, cosa vedere: consigli per visitare Ostra
Esisteva, nella valle del fiume Misa, in provincia di Ancona, una città romana chiamata Ostra, di cui si osservano oggi le rovine. Fu distrutta nel 409 da Ataulfo, condottiero dei visigoti. Gli esuli si rifugiarono sulla collina e diedero forma a un altro paese.
Lo chiamarono Montalboddo e attraversò la storia fra alti e bassi. Nel 1574, un trattato di pace fra le famiglie nobili del borgo favorì lo sviluppo economico. Si rifecero palazzi, si rinnovarono le istituzioni, si stimolò l’agricoltura. Nel 1881, Montalboddo inoltrò istanza al re per mutare il nome nell’antica Ostra. Lunga 1200 m, la cinta muraria risale al XIV-XV secolo e conserva alcuni torrioni a pianta quadrangolare; all’interno, piazza Mazzini è il cuore dell’abito, su cui affacciano gli edifici principali: la Torre civica, il Palazzo comunale e il teatro La Vittoria (1863).
Informazioni utili per visitare Ostra
Metri 118 • Abitanti 6875 • Ancona 36 km • Ecotour Treno fino a Senigallia(www.trenitalia.com), poi autobus (Atma, www.atmaancona.it) 
• Info Iat, via Gramsci 12, tel. 0717989080, www.comune.ostra.an.it
Da non perdere
Palazzo comunale
Edificio neoclassico. Con la sua piazza è il cardine che unisce le parti dell’abitato antico: Ostra alta, dov’era la Rocca, con vie anulari e tortuose; Ostra bassa, o della Piana, con vie simmetriche e regolari, segno di un intervento preordinato attuato fra il 1280 e il 1350.
S. Francesco
La Parrocchiale conserva poche tracce dell’edificio trecentesco; la ornano affreschi di Filippo Bellini e varie tele di Ercole Ramazzani (XVI secolo).
Il miele e l’olio
Ostra è rinomata per la produzione di miele e di olio extravergine ricavato dalle olive di varietà raggia; siamo inoltre nel terre di produzione dei vini Doc Verdicchio e Lacrima di Morro d’Alba.