Cosa fare, cosa vedere: consigli per visitare Piacenza
Affascinante città d'arte, per sua sfortuna Piacenza si è trovata a competere con vicine più famose e ricche. Tuttavia, diverse sono le attrazioni di carattere artistico, nonché gastronomico, che caratterizzano la cittadina emiliana, da scoprire anche attraverso un breve soggiorno. Punto di partenza di una visita a Piacenza non può che essere il suo Duomo. La prima cosa che colpisce di questa struttura è la sua facciata, che si presenta in due colorazioni differenti, una bianca in arenaria, l'altra rosata, col caratteristico marmo veronese. Si tratta di una costruzione decisamente antica, risalente al XII secolo, ma ancora molto ben conservata, così come è ben conservato il campanile che svetta alle spalle della chiesa, edificato più di un secolo dopo, nel 1333. Una volta arrivati di fronte al Duomo, è vivamente consigliato entrare, per poter ammirare i colorati affreschi che adornano le cappelle, così come quelli della cupola. Opere risalenti al XIV e XVI secolo quelle realizzate da Procaccini e Carracci, seicentesche quelle del Morazzone e le pitture della cupola, ad opera del Guercino. Il centro non religioso di Piacenza è invece piazza Cavalli, che prende il nome dalle due statue equestri fatte realizzare dai Farnese a Francesco Mochi, pochi anni prima che il Guercino affrescasse la cupola del Duomo. Di fronte alle due statue, si trova il Palazzo Comunale, o, come lo chiamano i piacentini, il Gotico. Si tratta di uno scenografico edificio, realizzato a partire dal 1281. La bellezza del contrasto fra il porticato in marmo e la parte sommitale in cotto, con eleganti trifore che ne movimentano la facciata, lo rende uno dei palazzi più eleganti e simbolici di Piacenza. La sua apertura al pubblico avviene in occasione di particolari eventi durante l'anno, che permettono di ammirarne anche gli spazi interni. Il tour di Piacenza prosegue con la visita delle chiese più significative dal punto di vista architettonico e artistico. Gli esempi di maggior rilievo sono quelle di San Antonino, una delle più antiche parrocchie della città, la cui costruzione risale al V secolo, e San Savino. Quest'ultima ha come sua punta di diamante la cripta, ornata da pittoreschi mosaici che compongono il suo pavimento, raffiguranti segni zodiacali e scene campestri, e dalla raffinatezza dei capitelli che adornano le colonne. Meravigliose le decorazioni che si trovano all'interno della Basilica di Santa Maria di Campagna. Gran parte di queste vennero realizzate dal Pordenone nel XVI secolo, abbellendo la cupola della basilica, in un quadro artistico che rimanda direttamente a quella affrescata dal Guercino, che, senza troppi dubbi, prese ispirazione da questi dipinti. Ultima menzione riguardo la basilica è un riferimento storico. Fu proprio da qui che, nel 1095, Papa Urbano II sancì l'inizio della prima crociata in Terra Santa. Uscendo infine dalla parentesi religiosa, Piacenza è custode di una piccola chicca dalla storia particolare. Si tratta della Galleria d'arte moderna Ricci Oddi. Il piacentino Giuseppe Ricci Oddi, seppur non esperto d'arte, fu molto attivo nella compravendita di opere sue contemporanee (anni Quaranta del '900). Questo lo portò ad avere una collezione estremamente ricca e valida, con opere, fra gli altri, di Hayez, Boccioni e Medardo Rosso, che decise di donare alla città, in uno spazio da lui stesso costruito. Il suo buon gusto e la sua generosità hanno permesso, oggi, di poter beneficiare di opere splendide, in un percorso artistico che ripercorre i primi anni del Novecento.