Particolarità dell’edificio attuale è l’intreccio di elementi della primitiva chiesa paleocristiana e delle strutture gotiche del XIII secolo. Il campanile a torre serviva per avvisare gli abitanti di eventuali assalti dal mare. Sotto la chiesa si apre una piccola insenatura con la grotta Arpaia, soprannominata ‘grotta Byron’ in ricordo del grande poeta inglese e della sua leggendaria traversata del golfo da Portovenere a Lerici. Nella parte alta del borgo, la chiesa di S. Lorenzo custodisce la Madonna Bianca, piccolo dipinto su pergamena che, secondo la leggenda, giunse qui dal mare nel 1204 e nel 1399 si trasfigurò miracolosamente nelle attuali forme trecentesche: la notte del 17 agosto una suggestiva fiaccolata rievoca l’evento. Stradine e scalini continuano verso l’alto fino all’imponente castello Doria, di impianto medievale ma ricostruito nel Cinquecento. Una comoda e breve gita in barca (le comunicazioni sono frequenti nei mesi estivi) consente di raggiungere facilmente la Palmaria, dove si può fare il bagno nella spiaggia di Punta Secca, di ciottoli e con bei fondali, oppure alla spiaggetta del Pozzale, sul lato opposto dell’isola. Palmaria è la più grande e la sola del piccolo arcipelago regolarmente visitabile, coperta da macchia mediterranea; vi nidificano il gheppio e il gabbiano reale. Unica occasione per visitare il Tino (zona militare) è invece il 13 settembre, ricorrenza del patrono S. Venerio, per assistere alla suggestiva processione in mare. Al Tinetto, poco più che uno scoglio, si apre l’omonima grotta dotata di due ingressi, che creano giochi di luce osservabili in immersione.
Da fare a Portovenere: mare e sport acquatici, shopping, gite in barca alle isole Palmaria, Tino e Tinetto, con grotte e resti di antichi insediamenti.