Cosa fare, cosa vedere: consigli per visitare San Ginesio
Lucio Ginesio fu personaggio eclettico, attore, istrione, musicista, poeta e mimo. Tali qualità non gli valsero la vita quando Diocleziano decise di giustiziarlo per aver rinnegato la religione pagana. Il corpo del martire è custodito nella chiesa del paese che porta il suo nome.
Nel medioevo l’importanza di questo centro doveva essere alta se si dà credito alla notizia che avesse una popolazione di 27 mila abitanti, per quei tempi assolutamente rilevante. Non a caso il libero Comune si scontrò con Fermo, altro potentato locale in ascesa. Ma l’autonomia comunale fu minacciata anche dalle pretese dei Da Varano, la famiglia avente diritto di feudo. L’acredine contro questi nobili, ma soprattutto contro una famiglia genesina accusata nel 1350 di complicità con loro, sta all’origine di una curiosa costumanza, tenuta in vita fino all’inizio dell’Ottocento. Ogni anno, il 24 agosto, il magistrato locale, preceduto da trombettieri e militi, aveva il compito di declamare ad alta voce la formula del bando e dell’odio nei confronti di questi traditori, dinanzi alle loro dimore. Con le ‘cento chiese’ del bel centro storico (purtroppo seriamente colpito dal terremoto del 2016, che ha danneggiato anche la chiesa di S. Francesco e la Collegiata), San Ginesio è oggi cittadina murata, munita di torri e baluardi, utilizzati non più per far scorrere sangue ma per contemplare il paesaggio marchigiano. Non a caso le è stato dato l’attributo di Balcone dei Sibillini.
Informazioni utili per visitare San Ginesio
Metri 680 • Abitanti 3498 • Macerata 33 km • Ecotour Treno fino a Tolentino(www.trenitalia.com), poi autobus (Contram Mobilità, www.contrammobilita.it) 
• Info Iat, via Capocastello 35, tel. 0733652056, www.comune.sanginesio.mc.it
Da non perdere
La Collegiata. La chiesa, romanica con facciata tardo gotica, ricco portale e decori in cotto, dovuta al maestro tedesco Enrico Alemanno (1421), è stata seriamente danneggiata dal sisma del 2016. All’interno, oltre al Crocifisso ligneo (recuperato e messo in salvo), degna di nota la cripta con affreschi del XIV secolo. S. Francesco. Chiesa del XIII secolo, con armonioso portale e abside poligonale; la facciata ha subito gravi danni a causa del terremoto del 2016. Possedeva un Ospedale dei Pellegrini, della fine del XIII secolo, con un portichetto a basse colonne e loggia.Pinacoteca Scipione Gentili. È divisa in due sezioni. L’antica, nell’ex chiesa di S. Sebastiano ha l’opera più prestigiosa nel Quadro di Sant’Andrea, attribuito a Nicola da Siena, pittore del XV secolo. La moderna, nel Palazzo municipale, conserva opere di artisti contemporanei, strumenti musicali antichi e arredi sacri.