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10 cammini “storici” da scoprire e percorrere

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La filosofia del “viaggiare con lentezza” è condivisa da sempre più persone e ha portato a scoprire e riscoprire il piacere e la bellezza del camminare. In Italia esiste un gran numero di sentieri escursionistici di diversa lunghezza e difficoltà e tra i tanti ce ne sono diversi che ricalcano – in maniera più o meno “storica” – le vie percorse da re, santi, inventori, poeti, briganti e non solo.

Il Sentiero di Leonardo, per esempio, è un viaggio di oltre 500 chilometri attraverso i luoghi del grande genio vinciano. La Via di Francesco, invece, porta tra le valli, i boschi e i borghi dove il santo ha vissuto e predicato. Simili a quest’ultimo sono i “cammini” che ripercorrono i pellegrinaggi di religiosi e uomini di fede come San Carlo Borromeo, San Filippo Neri, San Nilo e San Francesco da Paola.

Ma ci sono anche veri e propri “sentieri di guerra”, come quello che la leggenda narra abbia percorso Carlo Magno per “convertire” i nobili signori che governavano il territorio tra Bergamo, Brescia e Trento. E non manca neppure un cammino ispirato al lungo peregrinare di Dante, ai luoghi dove il “Sommo Poeta” è passato e a quelli che ha citato in La Divina Commedia.

La lista è lunga e fare un elenco completo è impossibile, ma qui trovate 10 cammini “storici” sulle orme di alcuni grandi protagonisti del passato e di personaggi che in qualche modo hanno lasciato il segno.

1. Il Cammino di San Carlo

Il Cammino di San Carlo si sviluppa nell’Alto Piemonte e ricalca alcuni degli itinerari percorsi dall’arcivescovo di Milano. L’erede della potente famiglia lombarda ha attraversato più volte il territorio tra Biella, Vercelli, Novara e Verbania nei suoi viaggi per visitare la Sacra Sindone a Torino e supervisionare i lavori del Sacro Monte di Varallo Sesia.

Il percorso storico e devozionale intitolato a San Carlo inizia ad Arona e si conclude a Viverone, dove si congiunge alla Via Francigena. In tutto copre una distanza di circa 200 chilometri e si articola in 12 tappe, caratterizzate da dislivelli limitati e lunghe in media una ventina di chilometri.    

Tra i luoghi toccati ci sono i Siti Patrimonio UNESCO dei Sacri Monti di Orta, Varallo e Oropa e dei villaggi di palafitte dei Lagoni di Mercurago e di Viverone. Poi tre borghi “Bandiera Arancione” – Arona, Orta San Giulio e Varallo – e numerosi parchi e riserve naturali (come l’Oasi Zegna e il Parco della Burcina).

Il Cammino di San Carlo è un sentiero podistico, ma può essere percorso anche in mountain bike. Il tracciato per le due ruote è sostanzialmente lo stesso, ma le tappe sono accorpate e ridotte a quattro.

2. Il Sentiero di Leonardo

540 chilometri e 26 tappe tra Italia e Svizzera (nei Cantoni Grigioni e Ticino). Il Sentiero di Leonardo è un itinerario da fare a piedi o in bicicletta, che attraversa i luoghi dove il genio vinciano ha vissuto, studiato, lavorato e trovato ispirazione. Il percorso presenta un tracciato ad anello che inizia e finisce a Milano (al Cenacolo) e viene anche chiamato “The Wing Way” per la forma simile a un’ala d’uccello, rimando agli studi sul volo del maestro rinascimentale.

Il sentiero tocca cinquanta “luoghi leonardeschi” (tra cui i siti UNESCO di Milano, Crespi d’Adda, Bellinzona, del Sacro Monte di Varese e di Castelseprio) e incontra una trentina di castelli viscontei-sforzeschi. Ma non solo.

Il lungo percorso ha un’importante componente d’acqua – rappresentata dai navigli Grande e della Martesana, dai fiumi Adda e Ticino e dai laghi di Como e Ceresio – e un’altra montana (nel tratto alpino tra Italia e Svizzera). Inoltre incrocia più di quaranta testimonianze di storia, architettura e arte romanica e numerose “ville di delizia”, tra cui Villa Melzi a Vaprio, dove Leonardo ha soggiornato.

L’itinerario attraverso quello che era il territorio del Ducato di Milano è raccontato nella guida Il Sentiero di Leonardo. Il libro è suddiviso in due sezioni – dedicate al percorso in generale e alle 26 tappe (in teoria, da coprire in 26 giorni) – ed è illustrato con numerose immagini del tracciato e delle opere di Leonardo e dei suoi allievi.

3. Il Cammino di Carlo Magno

Il Cammino di Carlo Magno ha preso forma da una leggenda del XV secolo. Il Re dei Franchi avrebbe intrapreso un viaggio da Bergamo a Carisolo per convertire i signori pagani che dominavano il territorio e avrebbe fatto costruire numerose chiese. Ma anche se – in effetti – lungo il tracciato sono presenti diversi edifici sacri, non esistono testimonianze certe che siano stati eretti per volontà del primo Imperatore dei Romani.

Questo però non toglie che il Cammino di Carlo Magno sia uno straordinario viaggio nella storia. L’itinerario incontra il Parco delle incisioni rupestri della Val Camonica (primo Sito UNESCO in Italia) e il Museo Nazionale e Parchi Archeologici di Cividate Camuno, oltre che numerosi castelli, borghi e chiese medievali.

Il percorso escursionistico dedicato al Re dei Franchi è stato ideato nel 2018 da una coppia di amici con la passione del camminare – Antonio Votino e Andrea Grava – ed è “cresciuto” nel corso degli anni. Inizialmente, il tracciato era composto da 5 tappe in Val Camonica (raccontate e approfondite nella guida ufficiale Il Cammino di Carlo Magno e la Via Valeriana). Poi, a novembre 2021, sono state aggiunte altre 3 tappe nelle Valli d’Argon, nella Val Cavallina e in Val Borlezza. Mentre nella primavera 2022 è stata la volta di ulteriori 4 tappe in Val di Sole e Val Rendena.

Oggi il percorso escursionistico si sviluppa circa 225 chilometri in 12 tappe. Il punto di partenza è Bergamo Alta, quindi la strada continua in provincia di Brescia e di Trento, fino al piccolo borgo di Carisolo in Val Rendena.

4. Il Cammino di Dante

Il Cammino di Dante è un “viaggio” storico, culturale e naturalistico attraverso i luoghi percorsi dal Sommo Poeta durante l’esilio, negli anni in cui ha scritto La Divina Commedia. Il tracciato è un itinerario ad anello tra l’Emilia-Romagna e la Toscana e copre una distanza di circa 400 chilometri. La Tomba di Dante a Ravenna segna l’inizio del percorso, mentre il Museo Casa di Dante a Firenze coincide con il “giro di boa” che porta sulla strada del ritorno (diversa da quella dell’andata).

Le tappe del cammino sono 21 e si snodano tra borghi, città e paesaggi visti e vissuti dall’Alighieri o da lui citati nella sua opera. Il tracciato si sviluppa per lo più su sentieri “in cresta”, utilizzati dal Basso Medioevo fino allo sviluppo dell’attuale rete viaria nell’Ottocento, e percorre solo brevi tratti di strade asfaltate (pari a una dozzina di chilometri).

Tra i luoghi che si incontrano lungo il Cammino di Dante ci sono il paese medievale di Brisighella (uno dei “Borghi più belli d’Italia”), la cascata dell’Acquacheta (descritta nell’Inferno), l’Abbazia di Vallombrosa e l’Eremo di Camaldoli. Il percorso contempla anche alcune deviazioni, come quelle che conducono al Castello di Poppi e al Castello di Porciano.

Il cammino è un percorso trekking che comprende tappe semplici e altre più impegnative. Può anche – eventualmente – essere affrontato in mountain bike, ma solo da biker molto esperti.

5. La Via di Francesco

La Via di Francesco è un vero e proprio pellegrinaggio sulle orme del santo e attraversa i luoghi che testimoniano la vita e la predicazione del “Poverello di Assisi”. Il percorso si sviluppa complessivamente per 500 chilometri dal Santuario de La Verna a Roma, ma prevede la possibilità di percorrere tre itinerari distinti, ciascuno dei quali presenta a sua volte delle varianti e delle deviazioni.

La Via del Nord copre all’incirca 200 chilometri e va dal Santuario de la Verna alla Basilica di San Francesco ad Assisi. Il tracciato – che presenta due diverse opzioni – attraversa il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e l’Alta Valle del Tevere in Umbria e tocca Citerna, Città di Castello, Pietralunga e Gubbio. Inoltre prevede una deviazione a Perugia.

La Via del Sud parte da Monte Sacro a Roma e arriva alla Basilica di San Francesco ad Assisi, lungo un itinerario di circa 300 chilometri. Il percorso attraversa la campagna romana e la Sabina e incontra i quattro santuari francescani di Greccio, Fontecolombo, La Foresta e Poggio Bustone. Nel prosieguo incrocia il Bosco Sacro, la Valle di Spoleto e i centri di Trevi, Foligno e Spello. La Via del Sud comprende due diversi tracciati – uno più breve e uno più corto – ed entrambi presentano varianti e deviazioni.

La Via da Roma è il prolungamento della Via del Nord fino alla Città Eterna. Dall’Umbria, il percorso entra nel Lazio, attraversa la Valle Santa di Rieti e prosegue nella Sabina fino alla capitale.

La Via di Francesco può essere affrontata a piedi, in bicicletta e a cavallo: “l’importante è lasciare a casa la fretta”.

6. Il Cammino di San Filippo Neri

Poco meno di 123 chilometri, 7 tappe e due tra i luoghi di fede più importanti del Lazio: l’Abbazia di Montecassino e il Santuario della Santissima Trinità sulla “Montagna Spaccata” (così detta per via di alcune profonde fenditure verticali). Il Cammino di San Filippo Neri ricalca il percorso materiale e spirituale compiuto dall’”inventore” dell’oratorio, negli anni che lo hanno portato ad abbracciare la vita religiosa.

Intorno al 1533, il giovane Filippo è stato mandato dalla famiglia presso uno zio a Cassino – allora chiamata San Germano – per imparare il mestiere di commerciante. Ma è stato subito chiaro che non era la sua vocazione. Anziché occuparsi degli affari, Filippo si recava ogni giorno a pregare a Gaeta, in una cappella all’interno della “Montagna Spaccata”.

Il viaggio quotidiano del giovane è diventato la base dell’itinerario del Cammino di San Filippo Neri. Il percorso – che può essere affrontato a piedi e in mountain bike – si snoda nell’entroterra del basso Lazio e incontra importanti centri di devozione come il Santuario della Madonna del Piano e il Santuario della Madonna della Civita.

Una epigrafe marmorea testimonia che il luogo di culto sulla cima del Monte Fusco era una tappa del pellegrinaggio del “santo della gioia”. Ma la presenza di “Pippo il buono” – come era chiamato dai suoi contemporanei – è forte soprattutto all’interno della Montagna Spaccata, dove si trova una sorta di giaciglio di pietra noto come “il letto di San Filippo Neri”.  

7. Il Cammino dei Briganti

Al confine tra Lazio e Abruzzo e un tempo tra Stato Pontificio e Regno Borbonico, il Cammino dei Briganti è un percorso sulle orme degli uomini che vivevano in clandestinità e combattevano contro i Savoia. Il tracciato prende ispirazione dalle piste battute dalla “banda Cartore” – capeggiata da Berardino Viola – e si snoda tra la Val de Varri, la Valle del Salto e le pendici del Monte Velino.

Il cammino è un anello di un centinaio di chilometri e si articola in 7 tappe con alcune varianti. Il punto di partenza e di arrivo è il paese di Sante Marie e in mezzo si susseguono boschi, piccoli borghi, antiche chiese romaniche e un sito archeologico. Gli scavi di Alba Fucens hanno portato alla luce un’estesa colonia latina e rappresentano una delle più importanti testimonianze di epoca romana in Abruzzo.

Lungo il tragitto – che si sviluppa tra 800 e 1.300 metri di quota - si incontra anche un suggestivo lago alpino di origine glaciale, detto “della Duchessa”. Lo specchio d’acqua è salito drammaticamente alla ribalta delle cronache nel 1978, quando un falso comunicato delle Brigate Rosse ha annunciato che Aldo Moro era stato ucciso e il suo corpo gettato lì.  

Il Cammino dei Briganti è “nato dal basso”, per iniziativa della guida professionista ed esperto di cammini Luca Gianotti, e va percorso con rispetto e consapevolezza, aiutando a mantenerlo nella sua integrità. Il sito internet riporta tutte le informazioni necessarie per affrontarlo. In sono disponibili la guida ufficiale (aggiornata a febbraio 2022) e la mappa in formato cartaceo.

8. Il Cammino di San Nilo

Nilo da Rossano – nato Nicola – è stato un monaco basiliano, eremita e fondatore dell’Abbazia di Santa Maria di Grottaferrata. Di origini nobili, ha sposato una ragazza di estrazione più umile e ha avuto una figlia, ma il matrimonio è durato poco. La vocazione religiosa lo ha portato a lasciare la famiglia (dopo avere provveduto che non avesse problemi economici) e a ritirarsi nell’area al confine tra Calabria e Lucania – detta “Mercurion” – dov’era fiorito il monachesimo orientale.

Il Cammino di San Nilo ricalca il percorso fisico e spirituale che ha portato il giovane rossanese a prendere i voti e si snoda tra i luoghi più significativi della sua vita. Ha una lunghezza di 103 chilometri e si articola in 8 tappe “dai monti al mare”, sviluppandosi nel territorio selvaggio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Il sentiero inizia a Sapri e si inerpica fino a Torraca, poi prosegue a Casaletto Spartano e Morigerati, raggiunge Caselle in Pittari, Rofrano e Montano Antilia, si ferma a San Mauro la Bruca e si conclude a Palinuro. I paesaggi sono sempre diversi e regalano “tesori” storici e naturalistici come la borgata di Le Caselle, la grotta di San Michele, la chiesa di San Michele d’Agira (con affreschi rinascimentali) e la suggestiva Abbazia di Santa Cecilia.

Diverse tappe presentano variazioni e deviazioni che portano a scoprire altre ricchezze del territorio, tra cui i borghi di Vibonati e Cuccaro Vetere e il Monte Sacro.

9. Il Cammino di San Francesco di Paola

Il Cammino di San Francesco da Paola si snoda per 112 chilometri tra i luoghi della vita del santo ed è distinto in due “tronconi”, che rappresentano fasi diverse del percorso di fede del religioso.

Il tredicenne Francesco ha vissuto un anno nel convento francescano di San Marco Angentano per sciogliere un voto dei genitori e alla fine di quell’esperienza – dopo un pellegrinaggio ad Assisi – ha scelto di diventare un eremita. Ma il suo esempio ha fatto proseliti e dopo cinque anni ha preso forma il romitorio di Paola. La piccola confraternita è cresciuta – diventando l’Ordine dei Minimi – e Francesco ha deciso di replicare l’esperienza a Paterno Calabro.

La Via del Giovane è la prima parte del cammino e ripercorre il percorso fisico e spirituale che ha portato il santo a lasciare il convento francescano e a fondare la sua comunità. Il tracciato si sviluppa per 49 chilometri da San Marco Argentano al Santuario di Paola (sorto dove c’era il primitivo oratorio) e prevede tre tappe che vanno percorse da nord a sud.

La Via dell’Eremita segue Francesco nel nuovo progetto di Paterno Calabro e costituisce il secondo troncone del tracciato. L’itinerario – anch’esso in tre tappe – è lungo 63 chilometri, collega il Santuario di Paola al Santuario di Paterno Calabro e può essere percorso in entrambe le direzioni. La “bidirezionalità” è una scelta precisa e riecheggia i continui viaggi compiuti dal santo tra le due comunità da lui fondate.

10. Il Sentiero dell’Inglese

Il Sentiero dell’Inglese si snoda tra antichi borghi, uliveti secolari, coltivazioni di bergamotto e fiumare del Parco Nazionale dell’Aspromonte e prende forma da un libro scritto nell’Ottocento. Il volume si intitola Diario di un viaggio a piedi in Calabria e nel Regno di Napoli ed è opera di Edward Lear, autore e illustratore britannico, ma soprattutto viaggiatore appassionato.

Il percorso si sviluppa per 155 chilometri e può essere coperto in sette giorni di cammino e altrettante tappe. Il punto di partenza è il suggestivo paese di Pentidattilo, che deve il suo nome a una parete di roccia che assomiglia a una mano, mentre quello di arrivo è Staiti, dove si trova la chiesa basiliana di Santa Maria de’ Tridetti.

Il Sentiero dell’Inglese è compreso nel territorio della “Calabria Greca”, così detta perché cuore dell’Antica Magna Grecia. La zona ospita la minoranza linguistica ellenofona della regione e custodisce uno straordinario patrimonio di storia, cultura e tradizioni, oltre che una natura incontaminata e selvaggia.

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