2. Perché il nome è spagnolo?
Il Castello Aragonese d’Ischia deve il suo nome ad Alfonso V d’Aragona (1394 – 1458), perché il sovrano spagnolo è colui che in misura maggiore ha contribuito al suo aspetto attuale. Tuttavia, ha origini molto più antiche.
La prima struttura del castello risale al 474 a. C. ed era conosciuta come Castrum Gironis. Secondo alcuni, il nome era un omaggio al suo fondatore, Gerone I tiranno di Siracusa. Ma per altri era un riferimento al “giro di mura” che difendeva l’isola e il suo insediamento. In ogni caso, in epoca medievale è stato abbandonato e sostituito dalla più generica definizione di Insula minor (mentre Ischia era l’Insula maior).
La fortezza ha subito diverse trasformazioni nel corso dei secoli, fino all’avvento di Alfonso V d’Aragona, che ha assediato e conquistato il castello nel 1423. Il sovrano spagnolo ha restaurato e ampliato il preesistente maschio di epoca angioina ispirandosi al Maschio Angioino di Napoli, ha edificato imponenti fortificazioni e ha costruito alloggi per i reali, la corte e la servitù e una “casamatta” per le truppe.
Inoltre, ha collegato l’isola a Ischia con un ponte di legno, realizzando un nuovo e più pratico accesso che è andato a sostituire una scala che dal mare si inerpicava fino al castello.
3. Un castello all’asta
Il Castello Aragonese d’Ischia è uno dei luoghi simbolo del Golfo di Napoli, ma all’inizio del ‘900 era poco più che un rudere invaso dai rovi. È stata l’iniziativa di un privato a riportarlo ai fasti di un tempo.
La rocca ha vissuto la sua epoca di massimo splendore nella prima metà del 1500, sotto la guida della famiglia spagnola degli d’Avalos. In particolare, è stata un vivace centro culturale durante il soggiorno a corte della moglie di Ferrante d’Avalos, la poetessa Vittoria Colonna.
La fine dell’epoca degli Aragona e il succedersi delle dominazioni spagnole e austriache hanno portato il castello al declino e l’isola si è spopolata. La rocca è andata quasi completamente distrutta durante l’assedio delle forze borboniche e inglesi nel 1809 e nel 1860 è entrata a fare parte delle proprietà del Demanio. Invece, i terreni sono stati dati in gestione all’Orfanotrofio militare.
Dopo più di 50 anni di completa incuria, il castello era un ammasso di rovine. Ma l’avvocato Nicola Ernesto Mattera ha visto qualcosa in quel luogo abbandonato e nel 1912 lo ha comprato per 25mila lire (circa 100mila euro).
Un anno dopo, ha acquistato anche tutti i terreni pertinenti al castello per 13mila lire (poco più di 50mila euro). Da allora, la famiglia Mattera è proprietaria del Castello Aragonese d’Ischia e ha iniziato un’attività di recupero e restauro che alla fine degli anni ’90 ha portato all’apertura di gran parte della struttura.