Una guida per visitare le Isole Tremiti, come raggiungerle e cosa fare
Se ami la natura, le immersioni e il mare dalle mille sfumature proprio come quello dei Caraibi, seguici. Ti portiamo in un viaggio alle Isole Tremiti: tre giorni al largo della Puglia.
Un itinerario per conoscere queste cinque strepitose isole frastagliate che si trovano a circa una ventina di chilometri dalle coste del Gargano, immerse nel mare blu cobalto dell'Adriatico.
La loro superficie totale è di 3 chilometri quadrati in tutto e rientrano nel Parco Nazionale del Gargano, in qualità di Riserva Naturale Marina.
Dei veri e propri gioiellini naturalistici e artistici, assolutamente imperdibili e adatti per una vacanza di coppia o in famiglia. Armati di costume, maschera, boccaglio, scarpe comode, una macchina fotografica e partiamo!
Prima di tutto presentiamo l'arcipelago delle Tremiti: ci sono San Domino che è la più nota e la più grande, San Nicola che è il centro storico e amministrativo, e sono le uniche due abitate.
Poi c'è Capraia, perfetta per le immersioni, Cretaccio che è praticamente un grande scoglio argilloso. Infine Pianosa, che dista circa 20 chilometri dalle altre, ma non è visitabile perché è Riserva Integrale del Parco Marino.
Primo giorno: alla volta di San Domino
Inizia il tuo viaggio: puoi raggiungere la meta in barca o in elicottero. Ci sono diversi traghetti, navi, aliscafi, motonavi che partono, a seconda dei periodi dell'anno, nei porti di Pescara, Vasto e Ortona (in Abruzzo), a Termoli (in Molise) oppure dal Gargano: a Manfredonia, Peschici, Vieste e Rodi Gargano. Se opti per l'elicottero puoi volare tutti i giorni dall'aeroporto di Foggia e arrivare a destinazione in circa 20 minuti.
Le macchine o le moto, con previa autorizzazione del comune, sono ammesse solo a San Domino, ma non preoccuparti, non ne avrai bisogno.
San Domino è l'isola principale, grande poco più di 2 chilometri quadrati, tutta ricoperta da boschi di pini d'Aleppo, piante da capperi, di ginepro, rosmarino, mirto e tanta altra macchia mediterranea. Inoltre è l'unica di tutto l'arcipelago che possiede una spiaggia di sabbia, Cala delle Arene.
La giornata a San Domino è dedicata alle passeggiate in mezzo al verde e alla visita delle sue tante grotte e insenature, con escursioni a piedi, a nuoto o in barca.
Citiamo le più famose Grotta delle Viole con i suoi straordinari colori che vanno dal turchese al viola e Grotta del Bue dove si vedono le falesie calcaree che si immergono nelle acque cristalline.
E poi ancora, Punta dei Diavoli e Punta delle Rondinelle per le escursioni subacquee.
Verso sera puoi coronare al meglio il giorno appena trascorso con una buona cena. Degusta la cucina locale e premia le tue papille gustative. Soprattutto con il pesce fresco condito con i sapori che si coltivano in queste zone: prezzemolo, basilico, aglio, capperi, origano e rucola selvatica.
Secondo giorno: San Nicola
Giunto a San Nicola, il centro storico più popolato delle isole, noterai subito che si tratta di un piccolo capolavoro artistico a cielo aperto, con le sue torri, fortezze, muraglie e chiese, un richiamo immediato ad un passato glorioso.
Ha una superficie di 42 ettari, lunga e stretta, ed è formata da un altopiano roccioso con delle pareti che cadono a picco sul mare. Puoi visitare l'abbazia fortezza di Santa Maria a Mare, un edificio che si erge su uno sperone in roccia che dà sul mare.
Venne fondata nel XI secolo dai benedettini e modificata nel Quattrocento, su commissione dei canonici Lateranensi, e oggi conserva un caratteristico pavimento a mosaico, delle opere preziose all'interno e delle imponenti mura.
Dalla Salizada, che è la ripida salita che parte dal portale d'ingresso puoi giungere agli eleganti Chiostri, la Torre Aragonese, la Torre Quadrata, che è l'ingresso più vecchio e fortificato dell'abbazia, ed infine il Torrione di San Nicola e il Castello dei Badiali. Con una bella passeggiata panoramica vedi tutta l'isola e arrivi alle tombe greche.
Ed ora sei pronto per scoprire la sua costa tra le bellezze di Cala degli Schiavoni, Cala Diamante e Cala Tamariello.
Terzo giorno: l'isola di Capraia
In quest'ultima giornata puoi dedicarti alla visita delle rimanenti isole.
L'isola di Capraia è completamente disabitata, deve il suo nome alla capra selvatica che vi abitava in passato. L'ambiente si presenta brullo e piatto, se non in una parte meridionale, ed è costellata da piante di capperi e gabbiani reali. E al suo interno si trova un faro. Tuffati nelle varie calette e insenature che incontri lungo la sua costa. L'isola preferita per i sub, imperdibile Cala dei Turchi, Punta Secca, Scoglio del Corvo.
Sfrutta il mare limpido e i fantastici fondali variopinti facendo immersioni, snorkeling e pesca subacquea: ci sono 23 sentieri subacquei che puoi osservare con tutto il loro meraviglioso patrimonio faunistico e floristico.
Ma già da pochi metri puoi ammirare gli anellidi e i suoi vivaci segmenti, i ricci, le stelle marine e le spugne colorate sulle rocce e riscoprire tutto il piacere di una vacanza a stretto contatto con la natura.
Così come la più piccola Cretaccio, uno scoglio argilloso perfetto per le immersioni.
Il mare e le sue attività sono i veri protagonisti di questo viaggio, ma ci sono le alternative: puoi fare delle ottime escursioni in bicicletta, che si noleggiano in tutte le isole, in gommone o fare trekking con gli amici o con la famiglia.
Scopri questo paradiso selvaggio in un lungo week end di puro divertimento e relax tra la storia, il bel mare e lo sport. Ti basta solo scegliere quando andare, prenotare la tua casa vacanza e in un attimo un sogno diventa realtà .