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Alla scoperta dei 5 laghi di Ivrea e delle terre ballerine

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Cinque piccoli laghi (più uno “fantasma”), terre che ballano, un moltitudine di percorsi di trekking, un antico villaggio di palafitte, un imponente castello arroccato su un monte. A una cinquantina di chilometri da Torino, l’Anfiteatro Morenico di Ivrea (AMI) custodisce una straordinaria ricchezza storica e naturalistica.

La grande “arena” si è formata milioni di anni fa per l’attività di erosione e accumulo del Ghiacciaio Balteo, che ha dato origine a una serie di elementi che caratterizzano in modo peculiare il territorio. L’anfiteatro è delimitato da una serie di massicci rilievi di forma allungata (le morene”), al cui interno si alternano colline rocciose e una larga pianura alluvionale.

L’area più a nord dell’AMI è punteggiata da alcuni piccoli specchi d’acqua, che sono stati generati dal ritiro del ghiacciaio e che nel loro insieme formano il sistema dei “Cinque Laghi d’Ivrea”. Un sesto invaso si è prosciugato anni fa, ma della sua antica presenza resta traccia nelle “Terre Ballerine”, una zona boscosa caratterizzata da una straordinaria elasticità del terreno.

L’Anfiteatro Morenico di Ivrea è un “geosito” – un luogo di particolare rilevanza scientifica e ambientale – ed è tutelato dal punto di vista naturalistico per la grande ricchezza di specie animali e vegetali che lo popola. Al suo interno si trova una fitta rete di sentieri e sono presenti siti di grande importanza storica. Ma non solo. La zona è anche una meta balneare.

Se siete curiosi e volete saperne di più, qui trovate una piccola guida ai Cinque Laghi di Ivrea, alle Terre Ballerine e ai tanti tesori custoditi nello scrigno dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea.

Le Terre Ballerine (ex Lago Coniglio)

Nei pressi di Montalto Dora, tra il Lago Pistono e il Lago Sirio, c’è un tratto di bosco dove il terreno sembra un “materasso”: se si fanno dei piccoli saltelli, tutto quello che c’è intorno inizia letteralmente a “ballare”. Il fenomeno è davvero curioso, ma la spiegazione è più semplice di quanto si possa pensare.

La straordinaria elasticità del terreno è dovuta al fatto che il bosco cresce su quello che resta di un antico bacino glaciale, il Lago Coniglio. L’invaso è andato incontro a un processo di interramento e prosciugamento e al suo posto si è formata una torbiera, che “galleggia” su un sottile strato di acqua residuale. La particolare struttura geologica è ciò che rende la zona una sorta di “tappeto elastico” e che le è valso il nome di “Terre Ballerine”.

Il “bosco danzante” di Montalto Dora può essere raggiunto percorrendo l’Anello del Lago Pistono e l’Anello del Lago Sirio e delle Terre Ballerine, oppure seguendo il sentiero chiamato “Alla ricerca del Lago Coniglio”. Le piogge abbondanti accentuano il fenomeno, al punto che è possibile vedere “danzare” anche alberi d’alto fusto.

Il Lago Nero

Il Lago Nero è il più settentrionale dei cinque specchi d’acqua che punteggiano l’area collinare all’interno dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea ed è anche il più tenebroso e selvaggio. Il piccolo invaso di origine glaciale deve il suo nome al colore scuro della superficie, che viene accentuato dalla folta vegetazione che lo circonda.

Il remoto specchio d’acqua dalla forma ellittica è la meta di due percorsi naturalistici che si snodano tra le campagne e i boschi della zona: l’Anello del Lago Nero e il percorso detto de “Il Lago Nero tra Miti e Leggende”.

Il primo parte in prossimità del Moresco di Bienca – una piana senza alberi che in epoca romana ospitava un invaso che riforniva d’acqua l’antica Eporedia – e si sviluppa tra boschi di castagni e vigneti. Il secondo inizia e finisce a Montalto Dora, fa tappa al “belvedere” del Monte del Maggio e tocca diversi punti di interesse storico e naturalistico come il sasso erratico (una grande pietra “trasportata” milioni di anni fa dal ghiacciaio), il cedro secolare dell’Atlante, Villa Casana e la Chiesa di San Rocco.

Il percorso de “Il Lago Nero tra Miti e Leggende” è una “passeggiata tematica” ed è scandito da cartelli che riportano i racconti tradizionali della zona, come la storia dell’amore tragico tra Emma e Guiscardo e quella delle streghe con i “pé d’oca”.

Il Lago Pistono

Il profilo del Castello di Montalto Dora che si staglia su un’altura in lontananza caratterizza in maniera inconfondibile il paesaggio del Lago Pistono. L’antico castrum è stato eretto nella prima metà del XII secolo, ma la zona del bacino lacustre era abitata già nella preistoria. A testimoniarlo sono le tracce di un insediamento palafitticolo del periodo Neolitico, rinvenute proprio sulle rive dell’invaso di origine glaciale.

Nel 2003 è stata condotta una campagna di scavi che ha portato alla luce numerosi reperti databili a settemila anni fa e da quella scoperta ha preso forma il progetto del Parco Archeologico del Lago Pistono. Gli oggetti e i materiali ritrovati sono stati esposti in un piccolo museo nel municipio di Montalto Dora, mentre vicino al bacino è stata realizzata la ricostruzione di un insediamento del V millennio a. C.

La struttura open air si propone di mostrare in modo “avvincente, ma filologicamente corretto” come vivevano le comunità nel Neolitico e può essere visitata con un tour guidato. Quest’ultimo si sviluppa in parte sull’Anello del Lago Pistono, un percorso storico e naturalistico che ha come punto di partenza e di arrivo Montalto Dora e attraversa le Terre Ballerine.

Il Castello di Montalto Dora

Arroccato sulla cima del Monte Crovero, circondato da una fitta cortina di alberi, il Castello di Montalto Dora domina la grande valle glaciale dei Cinque Laghi di Ivrea. L’imponente fortezza è sorta come castrum in epoca romana per controllare le strade d’accesso alla Val d’Aosta e la Via Francigena, poi è passata più volte di mano e ha subito numerosi rimaneggiamenti.

Interventi sostanziali sono stati realizzati nel Quattrocento dalla famiglia De Jordano di Bard, mentre nel Seicento l’interno del maniero è stato smantellato dalle truppe francesi del marchese d’Harcourt. Nei secoli seguenti si sono succedute altre distruzioni e ricostruzioni, fino a che nel Settecento il castello è stato acquisito dalla famiglia Vallesa.

Quando la casata si è estinta, la fortezza è diventata di proprietà dei baroni Casana, che hanno intrapreso un’importante opera di restauro dell’edificio. A loro si deve l’intervento degli architetti Carlo Nigra e Alfredo D'Andrade – ideatori del Borgo Medievale di Torino – che hanno dato al maniero l’aspetto che presenta in gran parte tuttora.

Oggi il Castello di Montalto Dora appartiene a una società privata e viene aperto al pubblico solo in alcune occasioni, ma è possibile prenotare una visita guidata compilando l’apposito form presente sul sito ufficiale. La struttura ospita eventi di vario genere e negli ultimi anni è stata utilizzata come set per lo sceneggiato Rai La freccia nera e per il film Dracula 3D di Dario Argento.

Il Lago Sirio

Il lago Sirio ha una superficie di molto inferiore al chilometro quadrato, eppure è il più grande dei Cinque Laghi di Ivrea. Non solo. È anche il più turistico. A fare da richiamo sono senza dubbio la distesa di boschi che lo circonda e la “corona” delle montagne in lontananza. Ma la ragione principale è il fatto che sia balneabile e che in estate rappresenti una via di fuga dall’afa della città.

Il bacino – di origine glaciale, ma alimentato da una sorgente –  si trova a una cinquantina di chilometri da Torino ed è attrezzato con vari stabilimenti balneari, una spiaggia libera e alcuni campi da tennis e da calcetto. Inoltre conta numerosi ristoranti e un circolo privato di canottaggio ed è anche dotato di un’area per i camper.

Lungo la riva si sviluppa una piccola passeggiata, mentre da Ivrea parte il trekking dell’Anello del Lago Sirio e delle Terre Ballerine. Il percorso è un tracciato ad anello che costeggia solo per un piccolo tratto l’invaso, attraversa i celebri terreni elastici vicino al Lago Pistono e arriva fino Chiaverano.

Il Lago di Campagna o di Cascinette d’Ivrea

Il Lago di Campagna viene spesso descritto come “un’oasi di verde e di quiete” e non è difficile capire perché. Il piccolo specchio d’acqua è immerso in una natura rigogliosa – a tratti quasi selvaggia – e si allunga per poco più di mezzo chilometro ai margini dell’abitato di Cascinette d’Ivrea.

L’area lacustre è caratterizzata dalla compresenza di ambienti naturali diversi come palude, canneto e bosco ed è l’habitat di numerose specie animali. La zona è popolata soprattutto da uccelli stanziali e svernanti e le colonie più numerose sono quelle dei germani reali, degli svassi maggiori e delle folaghe.

Tutto intorno all’invaso corre l’Anello del Lago di Campagna, un itinerario di poco più di due chilometri che parte da Cascinette d’Ivrea e regala numerosi scorci panoramici sul paesaggio circostante. Percorrendo il tracciato circolare si scorgono la sagoma imponente del Mombarone e il profillo severo del Castello di San Giuseppe.

L’antico castrum romano è stato adibito a convento nel Seicento, per poi tornare a svolgere il ruolo di fortezza militare sotto Napoleone. In seguito è stato trasformato in dimora signorile e tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento ha ospitato personaggi come Eleonora Duse, Giuseppe Giacosa e Arrigo Boito. Dopo la Seconda Guerra Mondiale ha versato a lungo in stato di abbandono, fino a che è stato acquistato dagli attuali proprietari e adibito a struttura ricettiva.

Il Lago San Michele

Il Lago San Michele è il più piccolo e il più meridionale dei Cinque Laghi. A metà strada tra Ivrea e Cascinette di Ivrea, sulla riva sinistra ospita il Parco della Polveriera. Il nome curioso deriva dal fatto che l’area è stata utilizzata come deposito di munizioni dall’esercito fino al 1969, quando è stata dismessa e ceduta all’amministrazione pubblica.

Pur avendo un’estensione contenuta, la zona del bacino lacustre presenta diversi ambienti naturali ed è caratterizzata da un’elevata biodiversità. Per questa ragione è stata recuperata e trasformata in una realtà che “persegue la tutela e la promozione del territorio”.

Il Parco della Polveriera è una sorta di “porta d’accesso” ai Cinque Laghi ed è il punto di partenza per passeggiate a piedi o in bicicletta. La struttura è gestita da volontari e propone eventi, corsi e attività ricreative di vario genere.

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