A poca distanza dalla rocca sorge un altro luogo che fa profondamente parte della storia e delle tradizioni di Rasiglia. Il Santuario della Madonna delle Grazie si trova in località Morro e riunisce intorno a sé l’intera comunità religiosa della Valle del Menotre. Ma in principio è stato causa di grande discordia tra i fedeli.
La tradizione racconta che tutto è iniziato quando un pescatore di Rasiglia ha trovato una piccola statua della Natività tra i cespugli del Fosso Terminara. La scoperta è stata interpretata come un segno divino e gli abitanti del borgo hanno deciso di costruire una chiesa e dedicarla a Santa Maria. Ma poiché il Fosso Terminara segna il confine tra Rasiglia e Verchiano, anche gli abitanti di quest’ultimo hanno rivendicato il possesso della statua.
I verchianesi avrebbero provato a trafugare per ben due volte la Natività ai vicini, ma senza riuscirci. La prima volta, la statua sarebbe tornata misteriosamente al suo posto. La seconda, i buoi che trainavano il carro sul quale era stata nascosta si sarebbero bloccati e inginocchiati (in un luogo dove oggi sorge un’edicola votiva). Gli episodi sono stati interpretati come la manifestazione di una piano superiore e rasigliani e verchianesi hanno deciso di costruire la chiesa dove “voleva” la Natività di terracotta.
Il Santuario della Madonna delle Grazie risale alla metà del XV secolo e presenta una serie di pregevoli affreschi eseguiti da maestri dell’epoca. La statua della Natività è custodita sull’altare maggiore (più volte rimaneggiato), ma ha subito un piccolo incidente mentre era portata in processione. Le mani e il volto della Madonna sono stati ricostruiti con un calco in gesso e le parti originali sono state applicate a una statua di legno (che viene anch’essa venerata).
Dalla fede degli abitanti di Rasiglia ha avuto origine anche la tradizione del presepe vivente. La manifestazione si svolge ogni anno il 26 dicembre e il 6 gennaio e racconta la Natività con scene di vita quotidiana dell’inizio del Novecento.