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Costa del Mito: guida per una vacanza al mare

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Il tratto di costa che si estende da Pisciotta, o più precisamente il suo equivalente marittimo, Marina di Pisciotta, fino alla celebre località turistica di Camerota, delinea il comprensorio chiamato Costa del Mito. Il nome altisonante deriverebbe proprio dal mito greco di Palinuro, il nocchiere di Enea che cadde naufrago in questo tratto di mare e fu ucciso dalle antiche popolazioni locali.

Tutta la costa, da Palinuro a Marina di Camerota, è un susseguirsi di chilometri di spiagge, calette, rocce a picco sul mare, grotte segrete: una costa tra le più belle d’Italia, a tratti ancora incontaminata, con i paesi che conservano l’originario carattere di borghi marinari, l’odore salmastro, le reti ad asciugare e il profumo della macchia mediterranea. Tratto caratteristico di questi luoghi densi di storia e tradizioni è la biodiversità; lo sguardo spazia dal blu del mare fino al giallo ocra delle colline, coltivate a viti, ulivi e grani antichi, fino ad arrivare al verde intenso dei monti interni e della ricca macchia mediterranea.

Splendidi scorci e panorami incantevoli si susseguono in questo tratto di costa dal carattere selvaggio, dove la natura dà il meglio di sé. Numerose località turistiche punteggiano il litorale; la proposta balneare è ricca e diversificata lungo la costa, rendendo così la zona perfetta per ogni tipologia di turismo. Dalle calette isolate, insenature e tratti di spiaggia pressoché incontaminata a organizzati stabilimenti balneari con strutture ricettive e ristoranti tipici. Nel periodo estivo, vi si respira un’atmosfera vivace che però non interferisce con la quiete necessaria per godere appieno di questi splendidi luoghi.

Le grotte: una testimonianza preistorica 

Al limite meridionale del Cilento, il tratto costiero di Marina di Camerota, oltre a essere una delle aree più suggestive e integre dal punto di vista naturalistico (come nell’Area marina protetta Costa degli Infreschi), è eccezionalmente ricco di testimonianze preistoriche provenienti sia da giacimenti in grotta e sotto riparo sia da siti all’aperto. Alcune delle grotte che caratterizzano la costa di Marina di Camerota furono frequentate in epoca preistorica da gruppi di Neanderthal e di antichi Sapiens che qui vissero lasciando evidenti tracce del loro passaggio.

Le ricerche hanno permesso di ricostruire in modo puntuale la storia del popolamento pre-prostorico della regione a partire dalle fasi più antiche, che si collocano nel Paleolitico inferiore (cala d’Arconte, capo Grosso e cala Bianca), a quelle più recenti relative all’età del Bronzo (grotta del Noglio, cala Bianca).

L’area costiera è particolarmente importante per la frequentazione umana relativa al Paleolitico medio e superiore, poiché in più di un giacimento sono rappresentate serie stratigrafiche di notevole potenza contenenti livelli relativi ai diversi periodi cronologici scanditi in modo dettagliato (grotta/riparo del Poggio per il Paleolitico medio, grotta della Cala e grotta della Serratura per il Paleolitico superiore e l’Olocene).

Le profondità di queste caverne hanno custodito strumenti di pietra scheggiata, focolari, ossa di animali, contenitori in ceramica, ciottoli dipinti e ami da pesca in osso che hanno permesso di ricostruire la vita dell’uomo preistorico, le sue attività, ma anche l’ambiente nel quale viveva.

Le località

Pisciotta. Per la sua posizione su un alto colle, i maestosi secolari ulivi che l’ammantano, il suo belvedere proteso su uno splendido mare smeraldo, Pisciotta (con Marina di Pisciotta) è tra i borghi meglio conservati e più suggestivi del Cilento. Il paese conserva inalterata la struttura urbanistica, tipicamente medievale, con il castello posto sulla sommità, circondato dalle case addossate le une alle altre. Ha origini antichissime la chiesa madre dedicata ai SS. Apostoli Pietro e Paolo e citata in documenti del Trecento. Di stile tardo-barocco è la cappella di S. Maria della Stella che il 15 agosto si anima per la festa dell’Assunta. Le due torri costiere risalgono al Cinquecento e furono costruite per difendere il territorio dall’assalto dei turchi. Sulla costa di Marina si aprono varie spiagge.

Le due più grandi sono quella della Ficaiola a sud, dove oggi sorge un camping attrezzato, raggiungibile solo via mare, e quella di Gozzipuodi o dell’Acqua Bianca, a nord dell’abitato. Benché formate da ciottoli (detti agliaredde), lasciano spazio a un fondo marino generalmente sabbioso. Chi viene in vacanza non perda l’occasione per gustare le alici di menaica, dal nome della rete utilizzata per la cattura che intrappola solo gli esemplari più grossi. Per le loro caratteristiche sono state elette da Slow Food a presidio alimentare. Alle alici si abbina perfettamente l’olio Dop del Cilento, altro prodotto da non perdere.

Centola-Palinuro. Splendida località allungata su un crinale che separa le valli dei fiumi Lambro e Mingardo, nel basso Cilento, è immersa in un paesaggio caratterizzato da ulivi, viti e fichi. Nei pressi di Palinuro si trova l’antico abitato di Molpa, di probabile fondazione greca e poi abbandonata dopo i feroci saccheggi dei saraceni. Furono proprio i profughi di Molpa a fondare Centola. Oggi Palinuro, sul mare, e Centola in collina, costituiscono una meta turistica di prim’ordine, frequentata da turisti attirati da limpide acque e spiagge, tra cui la famosa spiaggia dell’Arco naturale alla foce del Mingardo.

A queste si associa il fascino del promontorio di capo Palinuro, uno sperone calcareo che si protende nel mare con pareti a strapiombo che culminano nella punta del Telegrafo. Ben lungi dall’essere un blocco monolitico, capo Palinuro è una sorta di merletto geologico, uno dei principali poli speleomarini del Mediterraneo, traforato da ben 35 caverne e grotte sommerse che traggono nome dalle loro principali caratteristiche o dai colori che in esse predominano come, solo per citarne alcune, la Grotta Azzurra, la grotta d’Argento o la Grotta Sulfurea.

Tra le mille spaccature nelle rocce, sopra cui svetta il faro di capo Palinuro, nidificano numerose varietà di uccelli e crescono piante rarissime e fiori tipici del clima mediterraneo. Dal porto partono quotidianamente imbarcazioni che conducono i turisti alla scoperta delle grotte con brevi soste per il bagno.

Sulla costa, in località Saline si possono ammirare spettacolari esempi di dune fossili che costituiscono un ambiente naturale molto particolare, popolato da organismi vegetali che, nell’insieme, costituiscono una fitocenosi unica, estremamente sensibile ai disturbi antropici e, pertanto, da salvaguardare. 

Camerota. La deliziosa località adagiata nel centro del basso Cilento si trova quasi al limite del golfo di Policastro. La cittadina è famosa per la produzione artigianale di anfore e di corde per la pesca. Sulla costa si trova Marina di Camerota, nota e attrezzata stazione balneare con un porto, splendide spiagge affiancate da tante torri e grotte sommerse ed emerse di grande fascino, e che ospita anche un Villaggio Touring. A sud dell’abitato è la grotta della Cala, dove sono stati rinvenuti resti preistorici di presenza umana. Di fianco si apre invece la cosiddetta ‘grotta sepolcrale’, dove venivano sepolti i defunti.

Le spiagge

Porto degli Infreschi, Spiaggia di Cala Fortuna e Spiaggia di Cala Bianca

Come arrivare. Vi si arriva solo via mare o con i sentieri di trekking dalla contrada Monte di Luna. Le spiagge sono nel comune di Marina di Camerota. Cala degli Infreschi è Area marina protetta.

Ambiente. Insenature di particolare bellezza e di straordinaria valenza naturalistica, sono uno degli ultimi lembi ancora intatti e disabitati della costa tirrenica meridionale, anche grazie al fatto che la strada costiera qui devia verso l’entroterra. Per legare queste calette proponiamo un itinerario che parte dalla spiaggia di Lentiscella, estremo arenile orientale di Marina di Camerota, all’altezza del locale cimitero.

Nelle vicinanze della grotta che ospita il Leone di Caprera, scheletro di una vecchia imbarcazione, ha inizio un comodo sentiero sistemato a gradoni e passamani in legno. Una breve salita conduce in contrada Lentiscella; da qui ha inizio una lunga discesa che porta al vallone Viamonte e alla piccola e incantevole baia ciottolosa di cala Fortuna.

Da qui si raggiunge la spiaggia (sosta obbligata per i canoisti), che in estate ha anche un piccolo bar ristorante ‘Al Pozzallo’. Il sentiero prosegue sul versante opposto attraversando cespugli di agavi, ginestre, mirto e carrubo. Superata una radura si raggiunge la splendida cala Bianca. Risaliti nella parte superiore del promontorio, accanto a un terreno coltivato si trova, sulla destra, la traccia di un sentiero molto largo e visibile che conduce alla bellissima baia di Porto degli Infreschi: una naturale insenatura ad arco entro cui si racchiude un limpidissimo mare dalle diverse tonalità. Una chiesetta dedita al culto di S. Lazzaro, su un costone roccioso, segna la fine del largo sentiero prima di affacciarsi con alcune gradinate scavate nella pietra su una minuscola spiaggia ciottolosa.

La veduta da lì rivela le sorgenti che, sbucando direttamente dalle cavità ipogee, s’immettono nel mare spiegando al bagnante il perché di una diversa temperatura dell’acqua all’interno della baia e della bellissima colorazione dei fondali. Giù alla caletta, una cavità naturale nasconde un’altra sorgente. Il rientro a Marina di Camerota può avvenire a piedi per lo stesso percorso o tramite barconi locali che assicurano anche la visita alle grotte.

Spiagge di Palinuro - Marina di Camerota

Come arrivare. Vi conduce la statale cilentana costiera. Per arrivare a Palinuro, dall’autostrada Salerno-Reggio Calabria si esce a Battipaglia e si seguono le indicazioni per la superstrada di Ascea.

Ambiente. Tra Palinuro e Marina di Camerota si apre una serie di larghe spiagge ghiaiose, intercalate da grotte di interesse naturalistico. La più famosa di queste è l’Arco naturale, alla foce del fiume Mingardo: si raggiunge in auto, seguendo la litoranea verso Marina di Camerota, oppure in barca, compiendo il periplo del promontorio di Palinuro. Lungo quest’ultimo si trovano calette accessibili solo dal mare: sotto le rovine del castello di Molpa sono la grotta delle Ossa, ricca di stalagmiti e stalattiti, e la spiaggia di Marina di Camerota che offrì rifugio agli abitanti preistorici, come è testimoniato dal rinvenimento di ossa animali e umane.

I consigli di Legambiente

Un territorio mitologico

• Siamo in uno dei territori ‘leggendari’ per antonomasia, dove il mito viene celebrato ogni anno la notte del 23 agosto

sulla spiaggia del Mingardo, tra Palinuro e Marina di Camerota, rievocando lo sbarco di Ulisse. La festa dura tutta la notte tra danze, musiche ed eventi.

L’entroterra di Pisciotta

• Volgendo le spalle al mare, si può riscoprire l’entroterra, fatto di macchia mediterranea, profumi e suoni della natura. Consultate il sito www.scopripisciotta.it per informazioni e dettagli sia sui sentieri percorribili da Pisciotta sia sulla cittadina. Due fra tutti: il Sentiero di Castelluccio e l’itinerario La Chiusa.

Due passi nella preistoria

• Camerota conserva nelle sue grotte e falesie le tracce delle più antiche comunità antropiche del Mediterraneo. Scopritele con il ‘Cammino delle falesie preistoriche’, un progetto che nasce nel luglio 2017 e che vede impegnate l’Associazione Identità Mediterranee e la società Europelife, con la collaborazione del comune di Camerota. Per informazioni: www.falesiepreistoriche.it

Imprese balneari verdi: i Lidi del Parco

Nasce nel Cilento, a Marina di Camerota, i Lidi del Parco, un progetto della CAB (Associazione Balneari) e della FIBA Cilento in partenariato con l’Ente Parco nazionale del Cilento, che promuove un modello imprenditoriale di gestione ecosostenibile con le prime imprese balneari ‘verdi’, i lidi didattici. L’obiettivo è coniugare l’interesse socio-economico di un territorio a vocazione turistica alla possibilità di creare impresa anche laddove esistono forti vincoli di carattere ambientale. Il vincolo quindi non è più vissuto come opportunità mancata di sviluppo e tutela, ma come punto di forza a vantaggio del territorio.

La buona pratica è riconosciuta a livello locale e nazionale da Regione Campania, Parco nazionale del Cilento, comuni costieri e associazioni quali Legambiente Campania oltre che dalla FIBA nazionale e dai commissari UE, che saltuariamente vengono a rendersi conto dello stato della flora dunale del SIC ZPS (Sito di importanza Comunitaria – zona a protezione speciale) di Cala del Cefalo. L’idea è quella di esportare questo modello di gestione balneare in tutta Italia al fine di rendere le aziende ‘lidi nei parchi’ realtà tipiche e caratteristiche del territorio di appartenenza. Per informazioni e per conoscere gli stabilimenti aderenti: www.balnearicamerota.it

La cura dell’ambiente per un turismo di qualità

Tra le varie azioni programmate dal comune di Centola-Palinuro per favorire l’economia del turismo sostenibile è stata riservata una forte attenzione al percorso e alla buona riuscita della raccolta differenziata. Il primo obiettivo è sicuramente la buona pratica, enfatizzando a livello di comunità locale l’importanza del processo correttamente svolto per un proprio beneficio e per la ricaduta su un turismo di qualità. Lo slogan che sintetizza questo approccio è: Ambiente = Turismo = Lavoro = Futuro. Per informazioni: tel. 0974370723.

Cosa vedere

Passeggiando a Palinuro

• Per godere di paesaggi marini suggestivi e maestosi, percorrete il sentiero che porta dal porto di Palinuro sulla sommità del Capo, dove sono situati il faro e la stazione meteorologica. Infine scendete verso il porto di Palinuro mediante un agevole sentiero immerso nella pineta. Il cammino nel suo complesso è piuttosto facile e adatto a tutti. 

Oltre che per godere dello splendido mare e fare snorkeling, andateci di sera, quando le barche vanno via e si resta da soli a vedere il sole che tramonta dietro il faro dell’isoletta.

A Marina di Camerota

• Gli appassionati di speleologia non possono farsi sfuggire il porto di Marina di Camerota dove si trova l’Ecomuseo virtuale paleolitico, un’affascinante esposizione nella quale le moderne tecnologie multimediali permettono di esplorare il territorio costiero durante il periodo della preistoria. 

Grotte

• Le grotte della costa di Camerota sono tra gli elementi archeologici di maggiore importanza di tutto il territorio (per informazioni: www.camero tamuvip.eu). Tra le tante si segnala la Grotta Azzurra, a Centola-Palinuro; il primo tratto semisommerso è visitabile anche in barca.

Cosa fare

A Palinuro

• I subacquei possono contare sui tanti attrezzati diving center della zona. Soggiornare a Palinuro, può trasformarsi in un’appassionante e gustosa caccia ai tesori gastronomici del Parco nazionale: la raffinata mozzarella nella mortella, il cacioricotta cilentano, il caciocavallo podolico, la soppressata di Gioi e i tanti prodotti della terra come vini, oli, fichi bianchi del Cilento, carciofi di Paestum, fagioli di Controne e ceci di Cicerale.

Immersioni

• La grotta di Santa Maria o dell’Alabastro a Camerota, nell’area protetta della costa degli Infreschi, ha una vasta sala aerea molto concrezionata, in cui si trovano infiltrazioni di acqua dolce.

• La Grotta Grande di Scario, a San Giovanni a Piro, semisommersa, è facilmente accessibile via mare. È ricca di fossili, di molluschi e coralli di clima caldo e vi è una ricca fauna rappresentata da stambecchi, daini, caprioli, rinoceronti e camosci. Sono più rari cervi, orsi e bisonti. I micro mammiferi presenti assieme a quelli di più grossa taglia fanno ipotizzare un clima temperato di tipo interglaciale.

Pescaturismo

• Per gli amanti del pescaturismo la tappa obbligata è Marina di Pisciotta, rinomata per le alici di menaica, Presidio Slow Food. Qui degustate le alici preparate in mille modi, per esempio al ristorante Angiolina, in cui è possibile comprendere il ‘tempo cilentano’, abbandonando l’orologio.

 

Testo esclusivo: Touring Club Italiano

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