È il 1941 quando in Toscana viene trovata e catalogata l’impronta di una zampa con tre dita che con buona probabilità appartiene a una creatura preistorica. Ma la guerra fa dimenticare quella piccola eppure straordinaria scoperta e per molto tempo ancora si pensa che l’Italia non sia “un paese per dinosauri”.
Quarant’anni dopo, però, cambia tutto. Nel 1981, in una cava a Pietraroja (vicino a Benevento), viene trovato il primo dinosauro italiano. Alla creatura preistorica viene dato il nome scientifico Scipionyx samniticus, ma per tutti diventa “Ciro”.
Tempo poco e il naturalista dilettante Vittorino Cazzetta individua sul Monte Pelmetto quelle che oggi sono considerate le prime impronte in assoluto di dinosauri in Italia. Poi arriva la scoperta di un’altra creatura preistorica vicino a Trieste, “Antonio” (ufficialmente Tethyshadros insularis). Il fossile si rivela uno dei più completi al mondo e porta con sé la scoperta di un secondo dinosauro, chiamato familiarmente “Bruno”, e di un sito paleontologico di enorme importanza.
I ritrovamenti continuano in tutto il Belpaese e di pari passo prendono forma nuove ipotesi sull’evoluzione dell’area Mediterranea. Per molto tempo, gli studiosi hanno ritenuto che al posto dell’Italia ci fosse una distesa d’acqua (l’oceano preistorico Tetide), da cui emergevano piccole isole lontane dalla grandi masse continentali. Ma il ritrovamento di orme e di fossili di dinosauri – anche di dimensioni imponenti – ha portato a rivedere la teoria e a immaginare la zona come un sistema di zolle più estese e connesse o vicine alle terre emerse.
Oggi sono molti i luoghi dove e possibile (ri)trovare la presenza dei dinosauri in Italia. Qui c’è una selezione di 8 siti paleontologici, musei e parchi da non perdere.