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Fioriture di primavera in Italia: 10 da scoprire

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I tulipani e tutte le bulbose, poi le camelie, la magnolia, le azalee, le peonie, i rododendri e non solo. La primavera segna il risveglio della natura e prende forma in una moltitudine di fioriture multicolori. 

Da marzo fino a giugno, i parchi e giardini d’Italia (ma anche le coste e le montagne) svelano un tripudio di forme, cromie e profumi.

Dal Piemonte alla Liguria, dal Lombardia al Veneto, dall’Emilia-Romagna alla Toscana, dal Lazio fino alla Campania, qui trovate una selezione di 10 delle più belle fioriture da scoprire o riscoprire lungo lo Stivale.

1. La Conca dei rododendri dell’Oasi Zegna (Piemonte)

L’Oasi Zegna in Piemonte diventa un tripudio di rododendri in fiore da maggio a giugno. il parco naturalistico vicino a Biella custodisce una spettacolare “conca” con centinaia di piante provenienti dai vivai del Belgio. La piccola valle ha preso forma negli anni ’50, ma ha assunto l’aspetto attuale un decennio dopo per mano dell’architetto paesaggista Pietro Porcinai. L’ultima sistemazione è recente ed è stata effettuata da Paolo Pejrone.

La “Conca dei rododendri” fa parte del progetto di riqualificazione delle montagne alle spalle del paese di Trivero avviato negli anni ’20 da Ermenegildo Zegna. Dall’iniziativa dell’imprenditore è nato un parco naturalistico di oltre 100 chilometri quadrati, che comprende quasi 1.500 ettari di bosco e 170 di pascoli.

La Conca dei rododendri si inserisce con naturalezza nel paesaggio circostante ed è composta da piante disposte in maniera armonica per dimensione e colore. La valle è circondata da faggi rossi, frassini, spiree, erica e camelie. Mentre tra i rododendri crescono numerose ortensie e “spunta” l’installazione in acciaio e vetro a rifrazione differenziata Two Way Mirror/Hedge Arabesque di Dan Graham. 

La fioritura dei rododendri dell’Oasi Zegna non è l’unica della zona. Un’altra bellissima (e celebre) “conca” si trova nel Parco della Burcina, una grande area naturalistica compresa tra i comuni di Pollone e Biella.

2. La Festa delle bulbose di Villa Taranto (Piemonte)

La Festa delle bulbose di Villa Taranto a Verbania è una tradizione che ha più di sessant’anni e annuncia l’arrivo della primavera con la fioritura di migliaia di bulbi appartenenti a decine di specie differenti. I colori e gli accostamenti sono diversi in ogni edizione, ma l’attrazione principale resta il “Labirinto dei tulipani”. 

L’installazione è un “sentiero serpeggiante” che si sviluppa per 400 metri ed è immerso in una tavolozza dalle molteplici sfumature cromatiche. Oltre alle bulbose, nel mese di aprile, nel giardino affacciato sul Lago Maggiore vanno a fiore azalee, rododendri, camelie, magnolie, narcisi, viole e muscari.

Il grande parco di Villa Taranto è stato costruito nel corso di vent’anni dal capitano e botanico scozzese Neil Boyd McEacharn. Il facoltoso gentiluomo ha acquistato la proprietà dalla Marchesa di Sant’Elia nel 1931 con la volontà di realizzare un’opera che conciliasse estetica e botanica. Il risultato è un giardino che custodisce più di 20mila varietà e specie di particolare rilevanza e mille piante non autoctone ed è considerato l’arboreto di maggiore rilevanza in Italia. 

3. Messer Tulipano a Pralormo (Piemonte)

Era il 1999 quando la contessa Consolata Pralormo ha avuto l’idea di Messer Tulipano. L’anno dopo, la manifestazione è diventata realtà e da allora accoglie la primavera con la fioritura di più di 100mila bulbi. Messer Tulipano è ospitato nel parco del Castello di Pralormo e ogni edizione presenta nuove varietà (tra cui diverse rare e sconosciute al pubblico italiano) e un progetto colore del tutto rinnovato.

La manifestazione si svolge ad aprile e rappresenta anche un’occasione per scoprire il meraviglioso giardino progettato da Xavier Kurten. L’architetto paesaggista è l’artefice di buona parte dei parchi delle residenze sabaude e a Pralormo ha creato un “percorso di delizie” con vista sulle montagne e una straordinaria fioritura a rotazione. 

Le aiuole che ospitano i bulbi vengono preparate in autunno e sono progettate in modo da non alterare l’impianto botanico e prospettico di Kurten. I tulipani fioriscono disegnando morbide geometrie che “serpeggiano” tra gli alberi secolari del parco e si mescolano ai narcisi e ai muscari che fanno capolino nel sottobosco.

4. I glicini dei Giardini di Villa della Pergola (Liguria)

Sono ben 34 le varietà di glicine che da marzo ad aprile colorano i Giardini di Villa della Pergola in Liguria di una varietà di sfumature che spazia dal bianco al rosa e fino al viola intenso. La ricca collezione – la più importante in Italia – è opera dell’architetto paesaggista Paolo Pejrone e Silvia Arnaud Ricci.

La storica dell’arte e il marito Antonio Ricci hanno guidato la cordata che nel 2006 ha salvato la proprietà sulle alture di Alassio e ha avviato un grande progetto di recupero del parco. Il giardino è sorto sul finire dell’Ottocento e in una cinquantina d’anni è arrivato ad accogliere migliaia di specie di piante e fiori.

La maggior espansione è avvenuta sotto la proprietà di Daniel Hanbury, figlio di quel Sir Thomas Hanbury che ha creato gli omonimi (celebri) giardini sul promontorio della Mortola a Ventimiglia. In quegli anni sono state piantate numerose varietà di palme, cactacee, agavi e aloe e si è proceduto a un “sistematico arricchimento” in senso esotico e botanico.

Dopo il degrado dovuto alla guerra e all’abbandono, oggi il parco “onora e supera gli antichi fasti” e custodisce importanti collezioni di agapanti e agrumi (oltre a quella di glicini). Nei Giardini di Villa della Pergola ci sono anche pregiate rose, ninfee, loti, opunzie, ibischi, mirti secolari, bambù ed esemplari della “preistorica” Wollemia nobilis.

5. Le azalee di Villa Carlotta (Lombardia)

Sono le camelie i primi fiori che colorano i giardini di Villa Carlotta a Tremezzo, ma la dimora costruita alla fine del Seicento dai marchesi Clerici di Milano è famosa per lo “spettacolo delle azalee”. Il parco affacciato sul Lago di Como ospita oltre un centinaio di specie, che tra aprile e maggio esplodono in un tripudio di colori diversi.

Le azalee crescono nel “Giardino romantico”, insieme a ortensie, rose inglesi e rododendri. Nella stessa area ci sono un piccolo giardino roccioso con piante succulente, due zone dedicate alle specie tropicali e aromatiche, la “Valle delle felci” e una collezione di alberi monumentali. 

Nel parco è presente anche un “Giardino all’italiana”, che occupa una superficie più piccola e comprende un roseto, un tunnel di agrumi e diverse aiuole di camelie. La zona verde è completata da un “Comparto agricolo”, che presenta una serie di terrazzamenti dove crescono ulivi secolari.

Villa Carlotta è conosciuta soprattutto per i suoi giardini, ma nella dimora appartenuta alla (omonima) principessa di Prussia e al duca Giorgio II di Sassonia Meiningen sono conservate pregevoli opere artistiche. I pezzi più importanti sono alcune sculture di Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen e il quadro L’ultimo bacio d Giulietta a Romeo di Francesco Hayez.

6. Giardinity Primavera – I bulbi di Evelina Pisani (Veneto)

Giardinity Primavera – I bulbi di Evelina Pisani celebra l’arrivo della bella stagione con più di 200mila tulipani mescolati ai fiori spontanei che crescono nel “Giardino informale” di Villa Pisani Bolognesi Scalabrin. La manifestazione cade tra marzo e aprile ed è un omaggio alla contessa Evelina van Millingen Pisani, vero e proprio genius loci della dimora cinquecentesca di Vescovana e (soprattutto) del suo parco.

Il grande spazio verde rispecchia le tre diverse anime della nobildonna. La prateria e il bosco del “Giardino informale” rappresentano le sue origini inglesi, mentre l’impianto architettonico dell’”Immediate garden” è un tributo all’Italia che l’ha adottata. Invece, le fontane e i pavoni di pietra rimandano al forte legame tra la contessa e la cultura islamica.

I tulipani rappresentano un ulteriore ponte con la vicenda di Evelina van Millingen Pisani. Non solo sono originari dell’Asia centrale e hanno avuto grande diffusione in Turchia, dove la nobildonna è nata e ha vissuto. Ma erano anche una grande passione del padre, che aveva radici nei Paesi Bassi (un altro luogo chiave nella storia dei tulipani). Non a caso, la fioritura di Vescovana è definita un “nuovo impressionismo olandese” ed è il risultato di centinaia di specie e varietà di bulbi selezionati da un produttore dei Paesi Bassi.

7. I ciliegi di Vignola (Emilia-Romagna)

È un vero e proprio mare di fiori bianchi quello che ad aprile invade la Valle del Panaro in Emilia Romagna. A creare il suggestivo spettacolo sono i ciliegi di Vignola. La piccola città in provincia di Modena è chiamata la “capitale della ciliegia” ed è famosa per la produzione di una serie di varietà a denominazione IGP. 

La tradizione cerasicola di Vignola risale agli anni ’30 e ha segnato profondamente il territorio e la storia della Valle del Panaro. La fioritura è una ricorrenza importante e da più di cinquant’anni viene celebrata con la “Festa dei ciliegi in fiore”. Le vie del centro della cittadina si animano di bancarelle, spettacoli e giochi per bambini, mentre l’ex Mercato comunale ospita stand e iniziative di vario tipo.

La parata dei carri in fiore è un altro appuntamento tradizionale del piccolo centro emiliano, che torna a vestirsi a festa in occasione di “Vignola è tempo di ciliegie”. Dopo la fioritura, la cittadina celebra la raccolta della ciliegia moretta (a giugno) con un ricco programma di attività ed eventi. 

8. Le ginestre dell’Isola d’Elba (Toscana)

La ginestra, ma anche l’elicriso. Da aprile fino a giugno, l’Elba si tinge di giallo. La fioritura è particolarmente intensa lungo la costa occidentale, ma tutta l’isola si accende di riflessi color dell’oro. 

La Genista desoleana è la varietà di ginestra più diffusa. È chiamata anche prunella e all’Elba cresce con una particolare forma a cuscino (il “pulvino”). I rami sono ricoperti di spine e creano un habitat protetto nel quale vivono altri fiori (viole, narcisi, orchidee e non solo). La ginestra si trova spesso in associazione con l’elicriso e insieme formano macchie e vere e proprie praterie gialle. 

L’Elba è attraversata da una fitta rete di sentieri che permette di immergersi – letteralmente – nella sua fioritura color dell’oro. Nella parte occidentale dell’isola ci sono diversi itinerari che uniscono il versante nord a quello a sud e un percorso ad anello che parte da Chiessi e si sviluppa sui sentieri 3 e 25. 

Ma anche la costa meridionale è battuta da numerosi percorsi trekking, come quello che va da Lacona a Porto Azzurro. La “Via delle ginestre” fa parte di un anello costiero che prende il nome di “Via dell’Essenza” ed è stato creato per valorizzare la ricchezza storica e naturalistica dell’Elba.

9. Le peonie del Centro Botanico Moutan (Lazio)

Il Centro Botanico Moutan nel Lazio è un giardino monotematico ai piedi dei Monti Cimini e custodisce la collezione di peonie erbacee e arboree più ampia e rara del mondo. Nel parco sono coltivati oltre seicento varietà e ibridi naturali per un totale di più di 250mila piante e sono presenti migliaia di esemplari della pregiata Paeonia rockii (alcuni dei quali molto rari).

Questa specie è originaria delle montagne della provincia cinese del Gansu e cresce a oltre 2mila metri di altitudine, ma nel giardino di Vitorchiano ha trovato un ambiente ideale e prospera rigogliosa. Nel Centro Botanico Moutan sono coltivate anche la Paeonia ostii, la Paeonia decomposita, la Paeonia quii, la Paeonia jishanensis, la Paeonia delavayi, la Paeonia ludlowiioltre, più di 200 varietà di peonie suffruticose e migliaia di peonie erbacee della specie Paeonia lactiflora.

Il parco è un vero e proprio unicum ed è nato dalla passione dell’imprenditore viterbese Carlo Confidati. Il centro accoglie ogni anno migliaia di curiosi, appassionati e botanici esperti e ad aprile e maggio regala uno straordinario spettacolo di forme e colori. 

Le peonie sono originarie della Cina (dove quelle arboree sono considerate il “Fiore nazionale”) e sono state introdotte in Europa a metà del XVII secolo. Con il suo minuzioso lavoro di ricerca in loco, Carlo Confidati ha portato in Italia specie e varietà mai viste e ha contribuito alla loro diffusione nel Belpaese. La parola cinese che definisce le peonie arboree è “Mu dan”, che riecheggia nel nome del Centro Botanico Moutan.

10. La primavera ai Giardini La Mortella (Campania)

Ai piedi della colata di roccia lavica che ha dato forma al Monte Zaro, nel cuore di Ischia, sorge un luogo incantato che custodisce migliaia di piante rare ed esotiche. I Giardini La Mortella sono il frutto della passione per la botanica di Lady Susana Walton. Il compositore Sir William Walton e la moglie si sono stabiliti sull’isola nel 1949 e per oltre cinquant’anni Lady Walton si è dedicata alla costruzione del parco.

I Giardini La Mortella sono composti dal Giardino a valle e dal Giardino in collina. Il primo è stato progettato dall’architetto paesaggista inglese Russell Page, mentre il secondo è stato sviluppato interamente da Lady Walton. I Giardini La Mortella hanno una superficie di quasi due ettari e per la loro ricchezza sono considerati alla stregua di un orto botanico.

Le fioriture si susseguono per (quasi) tutto l’anno, ma il risveglio primaverile rimane un momento speciale. I fiori della Camelia japonica e della Magnolia × soulangeana si mescolano a quelli delle piante spontanee della macchia mediterranea, delle bromelie sudamericane e delle clivie del Sud Africa. Il Geranium maderense tinge di magenta il sottobosco, mentre le ginestre, la lavanda e i bulbi creano chiazze di colore sulla collina.

In primavera inizia a fiorire anche il rarissimo Strongylondon macrobotys. La pianta rampicante originaria delle Filippine è detta “Vite di giada” e produce un peculiare fiore a grappolo di un sorprendente colore azzurro.

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