Un itinerario atipico della Sicilia. Niente a che vedere con vestigia greche e saracene, spiagge incantevoli e città barocche. Il percorso Fiumara d'Arte è una delle attrazioni turistiche più nuove della Trinacria.
Un progetto che ha dato slancio ad una zona rimasta fuori dalle principali rotte sicule, e valorizzato uno splendido paesaggio naturale. Siamo infatti tra i panorami del Parco dei Nebrodi e il Parco delle Madonie.
Sulla costa nord della Sicilia, a poca distanza da Cefalù da una parte e dalla Costa Saracena dall'altra. Un viaggio splendido, ideale da affrontare in primavera, quando la campagna siciliana si colora di incredibili sfumature floreali.
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Di cosa si tratta?
Sostanzialmente, un museo a cielo aperto di arte contemporanea. Opere monumentali inserite nei paesaggi della Sicilia, che li arricchiscono di significato e ne sono arricchite a loro volta.
È nel 1982 che viene posta la prima pietra di quello che diventerà Fiumara d'Arte. Il collezionista d'arte Antonio Presti chiama l'amico scultore Pietro Consagra per affidargli la realizzazione di un'opera commemorativa in ricordo del padre.
Sarà la prima delle 9 che compongono oggi l'itinerario. Come luogo preposto fu scelta la Fiumara del Tusa, l'antico alveo dove un tempo scorreva proprio il fiume Tusa. Diversi artisti hanno successivamente colto la sfida, e oggi è possibile usufruire di questo museo unico, che ha come sfondo i paesaggi della Sicilia.
Fiumara d'Arte: itinerario tra le opere
1° Tappa: La Materia Poteva Non Esserci
Per il giro di Fiumara d'Arte partiamo proprio da Castel di Tusa e dalla foce del vecchio fiume. La prima opera realizzata, quella di Pietro Consagra, è quella chiamata "La Materia Poteva Non Esserci". Si presenta come una sinuosa scultura, alta 18 metri, con due elementi giustapposti l'uno affianco all'altro, uno bianco e uno nero.
Un'opera che, come le altre dell'itinerario, non è solo da osservare, ma anche da 'vivere'. Attraversandola e cercando di coglierne il concetto ed il suo rapporto con l'ambiente. Elemento che l'autore ha posto al centro della sua scultura, per restituire una fusione armonica del cemento con il paesaggio naturale.
2° Tappa: Energia Mediterranea
Bisogna poi proseguire lungo la provinciale 176 fino a Pettineo, nell'entroterra. Si devia poi in direzione Motta d'Affermo, imboccando un'articolata strada che si snoda per 5 chilometri. Alla fine di questa, si arriva alla seconda tappa del percorso Fiumara d'Arte.
È stato Antonio Di Palma lo scultore dell'opera "Energia Mediterranea". Un'onda blu, adagiata sui prati dell'entroterra ma che guarda verso il mare all'orizzonte.
Un moto di energia che richiama il panorama d'acqua per trasferirlo un po' più nell'entroterra. Un'opera da 'cavalcare', meta prediletta per suggestive foto di gruppo.
Energia Mediterranea - @megamegasofter / Instagram
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3° Tappa: Piramide al 38° Parallelo
Riprendendo la macchina si percorrono altri cinque chilometri sulla stessa strada, puntando dritto verso il mare. Si arriva così verso la foce del fiume, a poca distanza dalla prima opera di Pietro Consagra.
Questa volta, però, ci troviamo di fronte alla "Piramide al 38° Parallelo". Una vera e propria scultura egizia che si erge da un'altura verso il mare.
Una riflessione dell'artista che l'ha realizzata, Maurizio Staccioli, sul rapporto dell'uomo con l'eterno e la transitorietà della vita.
E quale simbolo migliore poteva esserci se non quello delle misteriose tombe faraoniche, simbolo stesso della tendenza umana verso una dimensione ulteriore.
Piramide 38° Parallelo - @missyoko / Instagram
4° Tappa: Una Curva Gettata alle Spalle del Tempo
Bisogna tornare a Pettineo, e proseguire verso l'entroterra sulla provinciale 176 per una decina di chilometri, in direzione Castel di Lucio.
Ci si ritroverà a tu per tu con un'opera dalla forma sinuosa, in ferro e cemento armato. Posta ai margini di una curva stradale, ne ripercorre la forma in una dimensione diversa, ergendosi, secondo quanto dice l'artista, come punto di sutura fra il nuovo e il vecchio, tra la tradizione e l'innovazione.
5° Tappa: Il labirinto di Arianna
Pochi chilometri appena verso l'entroterra e si arriva ad una delle opere sicuramente più scenografiche e 'interattive' di tutto il percorso. Il "Labirinto di Arianna" si adagia, nella sua struttura a cerchi concentrici, su un'altura della zona, da cui si gode di una affascinante veduta.
Due alti bracci compongono l'ingresso al labirinto, unico sfogo verticale della struttura, da cui si entra e si esce. Entrare nel dedalo vuole essere un'esperienza quasi spirituale, dove ci si affranca dal mondo al di fuori e si affronta un momento di riflessione interiore. Fino ad arrivare al centro dello stesso, dove una lastra metallica simboleggia la vita stessa.
Labirinto di Arianna - @jeps_sausalito / Instagram
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6° Tappa: Arethusa e il Muro della Vita
Si prosegue fino a Castel di Lucio, per ammirare "Arethusa", ovvero decorazioni in ceramica che hanno abbellito la caserma dei carabinieri del paese. Proseguendo ancora oltre, superando il punto sorgente del vecchio fiume, si fa inversione a U e si ritorna verso il mare.
Sulla strada, la prima opera che si incontra è il "Muro della Vita". Un antico muro di cemento è stato rivestito in terracotta, e su di esso cinquanta artisti diversi hanno realizzato le loro opere personali. Restituendo dignità, bellezza ed originalità ad un'anonima struttura in cemento, e rievocando elementi della tradizione artistica siciliana.
Muro della Vita - @evertvicomte / Instagram
7° Tappa: Stanza di Barca d'Oro
Questa opera...non si può vedere. È stato l'artista giapponese Hidetoshi Nagasawa a realizzarla, e a farla sigillare poco tempo dopo. Si tratta di una stanza racchiusa nella terra, dove una barca capovolta e rivestita d'oro è la protagonista.
Tuttavia, dopo una originaria possibilità di visita, l'artista ha voluto far sigillare la stanza, per consegnarla solo al 'ricordo della memoria'. Si sa, i creativi a volte concepiscono soluzioni a noi difficili da comprendere. Ma in grado, comunque, di affascinare e far riflettere.
8° Tappa: Monumento per un Poeta Morto
Forse una delle più iconiche opere del percorso Fiumara d'Arte. Bisogna chiudere il cerchio e ritornare (quasi) al punto di partenza della nostra gita.
Ci ritroviamo magicamente vicino al mare, dopo un percorso esperienziale che ha arricchito il nostro spirito e ci ha fatto pensare.
Possiamo riflettere su tutto questo guardando il "Monumento" di Tano Festa, conosciuto anche come la "Finestra sul Mare". In effetti, una grossa cornice blu su cui poggia un monolite nero richiama molto la figura di una finestra.
E, in quanto tale, ci dà uno sguardo verso l'infinità del mare. Un momento che ci riporta alla consapevolezza del nostro essere piccoli, ma anche un sollievo ed una speranza nell'ammirare la bellezza del creato.
Monumento a un Poeta Morto - @laurafascetta / Instagram
Questo quello che ti aspetta in questa parte di Sicilia. Un itinerario da percorrere in macchina e ti permetterà di ammirare i paesaggi della Sicilia interna.
Luoghi lontani dalle solite rotte turistiche, in un fascinoso viaggio tra arte e natura, riflettendo e stupendosi di fronte alle opere di Fiumara d'Arte.