Quando viaggiare non è solo vedere belle spiagge, montagne suggestive e spazi verdi ma è anche cogliere la cultura e l'essenza di un popolo, così puoi decidere di scoprire un luogo. Ti portiamo in un viaggio alternativo nel folclore sardo: le tradizioni da non perdere, i riti antichi e le rievocazioni che resistono nel tempo.
La Sardegna ha un forte legame con le memorie della sua terra, per questo il calendario dell'isola è costellato di sagre e celebrazioni. Orgoglio e identità forti, importanti e pienamente sentiti. Le feste sono spesso legate alle attività agro-pastorali e dal loro ciclo di lavoro come momenti propiziatori o liberatori. Porta i tuoi bambini o i tuoi amici a scoprire l'aspetto vivace e pittoresco della seconda isola più estesa del Mediterraneo.
L'autunno in Barbagia
È una kermesse che vede protagonisti i paesi della Barbagia, a ridosso del Gennargentu. Ogni fine settimana, per più di tre mesi, da una a tre località partecipanti aprono le loro case storiche e i loro cortili proponendo la migliore gastronomia e artigianato locale. Una vetrina importante nel cuore della Sardegna che vuole valorizzare i luoghi e la cultura della zona. In questa occasione si svolgono tanti spettacoli, iniziative ed eventi, inizia i primi di settembre e si protrae fino quasi a Natale. Degusta un formaggio, delle carni, un buon vino oppure compera un manufatto in tessuto, metallo o legno ed entra in pieno nella storia del cuore della Sardegna.
Carnevale di Mamoiada
Il Carnevale è un simbolo particolare nell'isola, molto festeggiato e declinato in molte versioni, ogni paese ha le sue peculiarità e i suoi travestimenti. Molto significativo è quello di Mamoiada.
La Mamoiada si trova nel cuore della Barbagia ed ogni anno per il Carnevale si colora con una festa spettacolare. Durante questo rituale sfilano costumi tradizionali accompagnati da altrettanti balli e canti. Le icone di queste maschere sono i Mamuthones e gli Issohadores. I primi vestono di scuro, di pelle di pecora nera e una maschera di legno, sono muniti di un grosso campanaccio che lentamente fanno suonare ad intervalli regolari. Mentre gli Issohadores hanno abiti più vivaci, bianchi e rossi con bottoni dorati e sfilano con un lazo per catturare le donne che partecipano all'evento.
L'altro simbolo è Juvanne Martis Seo, il fantoccio collocato in un piccolo carro ornato e trainato da un asino. Il pupazzo nasconde al suo interno una piccola botte di vino. Viene portato in giro tutto il giorno dagli uomini del paese vestiti con abiti femminili tradizionali e goliardicamente emanano una sorta di lamento. Alla sera la mascotte viene sacrificata e si celebra la giornata con un ricco banchetto culinario.
E poi imperdibili sono anche quello di Oristano con la Sartiglia e le sue acrobatiche esibizioni a cavallo durante la pariglie, oppure le feste allegoriche a Tempio Pausania.
La Festa di sant'Efisio
Si celebra a Cagliari da secoli, considerata la festa della Sardegna per l'alta partecipazione di tutto il popolo isolano. Si svolge ogni anno il primo maggio, come la Sagra del Redentore di Nuoro; a Sassari va invece in scena la Cavalcata sarda, mentre a Olbia la festa di San Simplicio si svolge in abiti tradizionali. Una lunga processione dove si percorrono a piedi in 4 giorni circa 70 chilometri, quelli che delineano la via da Cagliari a Nora, un viaggio tra la storia, il folclore e la devozione.
Festa di Sant'Antonio
Di origine antichissima, questa festa patronale ad Orosei si celebra dal 6 al 16 gennaio. La notte dell'Epifania gli abitanti del paese si riuniscono vicino all'antica chiesa dedicata a Sant'Antonio, nei pressi della Torre Aragonese, e innalzano un palo. Nei successivi giorni creano una catasta profumata di varie essenze, come il rosmarino o rami di pino, a cui poi danno fuoco il pomeriggio del 16. Con tre giri intorno al falò si scaccia il male e si prospetta un buon auspicio per il futuro.
La discesa dei Candelieri
Si svolge la notte di Ferragosto a Sassari, ed è la processione religiosa più importante e sentita della popolazione. Un rito che si ripete da cinque secoli, un evento sempre molto atteso per la comunità sassarese. Il suggestivo spettacolo vede danzare alte colonne di legno, che sono dei ceri simbolici, trasportate a spalla dai portatori, i candelieri. Questi ballano a ritmo di pifferi e tamburi da piazza Castello fino alla chiesa di Santa Maria di Betlem. Un evento focale di rara spettacolarità.
E poi a Pasqua i riti della Settimana Santa sono tantissimi. Tra i più celebri basta citare quelli di Aggius, Alghero, Castelsardo, Oliena e Iglesias.
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