L’America ha i canyon, la Puglia ha le gravine. L’accostamento tra le due formazioni geologiche è comune, ma le profonde spaccature che si trovano nella regione sul tacco dello Stivale hanno un’origine diversa e sono una caratteristica peculiare dell’Altopiano delle Murge.
Le gravine sono fenditure nel terreno che si sono formate per gli spostamenti e le deformazioni della crosta terrestre di milioni di anni fa e la continua erosione chimica e meccanica dell’acqua (carsismo). Le loro pareti sono scoscese e molto inclinate – non di rado verticali – e arrivano a essere profonde centinaia di metri. Questa caratteristica le differenzia dalle “lame”, solchi erosivi più superficiali e dai versanti meno ripidi.
Il tracciato delle gravine è spesso scandito da molte anse e forma delle gole nelle quali vivono numerose specie di animali e piante. I “canyon di Puglia” sono un patrimonio di biodiversità, ma custodiscono anche eccezionali testimonianze storiche.
Le profonde spaccature larghe da poche decine a centinaia di metri hanno offerto riparo all’uomo fino dalla preistoria e in epoca successiva hanno accolto veri e propri villaggi. Nelle gravine si sono sviluppati numerosi insediamenti rupestri formati da abitazioni, luoghi di culto e ricoveri per gli animali scavati nella roccia e collegati da scale e passerelle.
La maggior parte delle profonde spaccature che solcano l’Altopiano delle Murge in Puglia fa parte del Parco Terra delle Gravine (che si estende nelle province di Brindisi e Taranto), mentre la grande fenditura di Gravina in Puglia rientra nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia (che comprende il territorio di Bari e di Barletta-Andria-Trani).
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