Ci sono luoghi abbandonati con una storia da raccontare. Luoghi che ancora oggi si possono visitare o ammirare da vicino grazie al fascino che ancora mantengono.
Abbiamo scelto di raccontarti la storia di 5 luoghi da Nord a Sud che secondo noi vale la pena visitare.
Pronto a viaggiare?
Consonno – la città fantasma
La città di Consonno è una città che spesso viene anche chiamata come la Las Vegas della Brianza, in provincia di Lecco.
Il motivo? Nel 1962 un eccentrico industriale brianzolo, il Conte Mario Bagno, decise di trasformare l’antico borgo di Consonno nella mecca italiana del gioco e della perdizione: la Las Vegas della Brianza appunto.
L’imprenditore però non fece i conti con la natura che nel 1976 con una frana isolò completamente il paese. Questo ruppe il sogno di vedere risplendere Consonno oggi considerato un borgo abbandonato.
La caratteristica di questo piccolo paesino era quella di raccogliere stili diversi come luna park, grand hotel, galleria di negozi in stile arabeggiante, un minareto, una pagoda cinese, un castello medievale, fontane multipiano ed un circuito automobilistico. Ad oggi è un luogo fantasma e spettrale di cui neanche le foto riescono a trasmettere l’inquietudine che si percepisce tra gli edifici abbandonati: edera, cemento, edifici sfarzosi, murales che raffigurano mostri dannati, giostre arrugginite.
Un silenzio inquietante interrotto solo dal cigolio di qualche giostra mossa dal vento.
Abbazia di San Galgano
Questa abbazia dallo stile gotico risale al 1218 e terminata nel 1262 per opera dei monaci cistercensi per accogliere i pellegrini che si recavano all’eremo di Montesiepi.
La decadenza però risale al 1500 quando pochi monaci già risiedevano nell’abbazia stessa; nel 1786 il crollo del campanile travolse tutto il tetto e da quel momento il luogo diventerà una cava di pietra, messa in sicurezza solo nel XX secolo.
La particolarità di questa abbazia è proprio la non copertura ed è possibile ammirarla anche di notte (la biglietteria chiude alle 23.00), ciò ti permetterà di vederla sotto un cielo stellato in un imponente spettacolo senza uguali.
L’eremo di Montesiepi si trova a poche centinaia di metri e ancora oggi è custodita la tomba di San Galgano e la mitologia “spada nella roccia”, conficcata come da tradizione da San Galgano nel giorno in cui decide di rinunciare a una vita nobile. Sarai in grado di estrarla?
Vallone dei Mulini
A Sorrento sorge il Vallone dei Mulini, una valle che un tempo ospitava un mulino, una segheria e un lavatoio pubblico alimentato tutto dalle acque vive che sgorgavano dalle colline. La natura però si è impadronita di questo luogo rendendolo suggestivo e unico nel suo genere. Perché?
Proprio per lo stato di abbandono, a causa dello spostamento del centro a una piazza lì vicino, la natura si è appropriata del Vallone creando un microclima umido adatto a far crescere specie arboree uniche.
È possibile ammirare il Vallone dei Mulini da un affaccio alla ringhiera che dà sul burrone stesso. Ovviamente di giorno visto che la notte non è illuminato.
Palazzo Bartolini Salimbeni
Un palazzo splendido, ricco e di origini nobili rimasto senza eredi diretti e abbandonato da 20 anni.
Posizionato nel centro storico di Firenze, il palazzo Bartolini non è vittima di vandali e sciacalli. Questo ha permesso di mantenere intatti il mobilio ancora presente all’interno della struttura che mantiene un fascino antico anche se decadente e a tratti spettrali.
All’interno della struttura troverai lampadari integri, tavoli, mobili di altri tempo, poltrone, pianoforte a coda.
Nei piani nobili l’eleganza e lo splendore regnano ancora, mentre i piani inferiori sono piuttosto decadenti.
Castello di Sammezzano
Il Castello di Sammezzano a 30 km da Firenze, inserito in uno splendido parco. La costruzione di tipo moresco fu progettata nel XVII secolo e terminata nel 1800.
Acquistato da una società inglese negli anni Novanta, fu abbandonato dopo l’intenzione di voler creare un hotel di lusso.
Secondo la leggenda nel castello vive una maledizione, quella dei leoni piangenti. I ladri e sciacalli che negli anni hanno rubato mobili, rosoni, lampadari e statue di terracotta sono morti dell’analoga morte del padrone del castello, ovvero una paralisi progressiva. Sorte che è toccata a un negoziante d’Umbria ed una collezionista d’Assisi che avevano acquistato una statua dei leoni posti all’ingresso.
All’interno del castello ci sono 365 stanze una per ogni giorno dell’anno, dai tratti intriganti.
Conoscevi già questi luoghi? Soprattutto li hai già visitati? Raccontaci la tua esperienza sulle nostre pagine social Facebook e Instagram utilizzando l’hashtag #vadoinFeries.