“Chi siete? Cosa portate? Sì, ma quanti siete? Un fiorino!”. Basta una frase per evocare Non ci resta che piangere. Il film scritto, diretto e interpretato da Massimo Troisi e Roberto Benigni è diventato un cult assoluto del cinema italiano e si porta benissimo i suoi quasi 40 anni. Del resto, non potrebbe essere diversamente per una pellicola che racconta un viaggio nel tempo.
La sgangherata e poetica avventura di Mario e Saverio nel “1400, quasi 1500” inizia in Toscana e arriva fino in Spagna. Ma i luoghi utilizzati come set si trovano quasi tutti nel Lazio. E anche se è triste da accettare, Frittole non esiste. Il (mitico) paese dove finiscono i personaggi di Troisi e Benigni è stato allestito per intero a Cinecittà.
Ma il casello che blocca Mario e Saverio all’inizio del film, la locanda dove condividono la stanza con lo sfortunato Remigio, la famigerata dogana, il lago dove fa i suoi esperimenti Leonardo Da Vinci e la spiaggia di Palos sono reali.
Esiste davvero anche il castello dove Astriaha porta i due amici nella versione estesa della pellicola. Quest’ultima è più lunga di 18 minuti rispetto all’originale ed è stata resa pubblica per la prima volta nel 2006 in una edizione home video del film.
Se siete fan di Non ci resta che piangere o siete curiosi di sapere di più di un classico del cinema italiano (e non solo), qui trovate le principali location della pellicola.