Se ami sole, mare e spiaggia, arcipelago delle Pelagie in Sicilia, rientreranno tra le mete ambite per le vacanze!
Già il nome parla chiaro: Pelagie, in greco, significa ‘d’alto mare’, e non c’è toponimo più appropriato per queste tre schegge di roccia conficcate nel blu tra Malta e la Tunisia, 200 km a sud di Agrigento. L’arcipelago è composto da Lampedusa (la maggiore, con i suoi 33 km2 di superficie), dalla piccola Linosa (5 km2) e dall’isolotto di Lampione, dove sorge soltanto un faro, autentico paradiso dei subacquei. Il mare è oggi tutelato da una Riserva naturale, gestita dal 1996 da Legambiente Sicilia, che comprende tutte e tre le isole, meta di un turismo alla ricerca di uno stretto contatto con la natura.
Il periodo ideale per una vacanza sono le mezze stagioni, per evitare non solo l’affollamento estivo ma anche la calura, che in agosto può arrivare a quasi 40 °C. Brulla, pietrosa, calcarea, con la sua suggestiva falesia e, sul versante meridionale, le tante calette di sabbia bianchissima, Lampedusa deve la sua fama a un mare limpido dalle trasparenze magiche.
Tutt’intorno si distende una delle spiagge più belle del Mediterraneo, di sabbia bianca e fine come borotalco e mare turchese cristallino. Qui ogni anno le tartarughe Caretta caretta depongono le uova e, solo qui, vive lo Psammodromus algirus, una particolare lucertola tipica dell’Africa settentrionale. Arida e avara di spiagge è invece Linosa, che trae fascino dal contrasto dei colori del suo paesaggio lavico, tra il nero della costa, frastagliata e impervia, e le macchie verdi della vegetazione. Un luogo aspro e fuori dal tempo, dove la vacanza non può che seguire il ritmo lento e straniante della natura.
Terre lontane e arcaiche
Giunte tardi nel mondo del progresso e della civiltà , le Pelagie sono rimaste a lungo in una condizione di isolamento che ha favorito la conservazione di un habitat naturale d’eccezione. A Lampedusa per il telefono si è dovuto attendere il 1963 e per l’aeroporto il 1968. Ma anche il popolamento continuativo dell’isola è cosa recente: i primi coloni infatti arrivarono solo a metà del XIX secolo. Già abitata nell’età del Bronzo, vive oggi di turismo e di pesca, mentre del tutto ignorata (non sarebbe, del resto, possibile il contrario) è l’agricoltura.
Unico agglomerato urbano dell’isola è Lampedusa, dove si concentrano negozi, locali e piccoli ristoranti che offrono ottimo pesce locale e cuscus di pesce di derivazione araba.
Nella piccola Linosa non si può sbarcare in auto: sull’isola tuttavia si affittano biciclette e motorini elettrici. Vulcanica, nera, del tutto diversa da Lampedusa (a differenza della quale è geologicamente europea), Linosa è il frutto di tre coni vulcanici spenti che le conferiscono un aspetto lunare.
Da sempre agricola (tradizionali sono le coltivazioni di capperi, lenticchie e fichi d’India e l’allevamento dei bovini), Linosa oggi vive anche di pesca e di turismo, oltre che di un fiorente artigianato di canestri e cesti di canna nell’unico borgo dell’isola caratterizzato da piccole abitazioni colorate.
Cala Pozzolana è l’unica spiaggia di Linosa, dove attraccano gli aliscafi da Lampedusa. La cucina, oltre che per splendidi cuscus di pesce, è rinomata per gli involtini di melanzane, il pesce spada, la ricciola, la zuppa di lenticchie, e per i dolci, biancomangiare e cassatelle in testa. Da provare anche il tonno sott’olio di produzione locale, le uova di ricciola e le bottarghe di tonno, pesce spada e merluzzo.
Le localitÃ
Lampedusa. Raggiungibile in aereo o via mare, l’isola si presenta come una vasta piattaforma calcarea dal profilo costiero quanto mai vario e suggestivo: a occidente, alte falesie scendono a strapiombo sul mare o con ripide scarpate, mentre sul lato opposto la costa digrada verso il mare, alternando promontori e bastioni di roccia che delimitano piccole insenature e cale. Lungo il suo perimetro di 26 km, l’isola offre una grande varietà di spiagge e spiaggette, alcune raggiungibili anche a piedi e altre solo via mare. Quasi tutte sono concentrate tra i fari di capo Grecale e quello di capo Ponente; la loro diversa esposizione ai venti e al mare permette ai turisti di trovare sempre una zona riparata dove dedicarsi ai riti balneari.
Nel paese, si passeggia al porto vecchio e a cala Palme, fulcro della vita marinara. Solo a partire dal 1843 l’isola fu occupata stabilmente dall’uomo, che ne distrusse progressivamente il manto boschivo: l’ambiente che oggi vediamo è perciò il risultato di quei lontani interventi, anche se qua e là ancora sopravvive un po’ di macchia mediterranea che contrappunta la gariga-steppa con asfodeli, limonium e scille che nei valloni, dove il microclima è più favorevole e l’umidità maggiore, si arricchisce di euforbie e lentischi.
Linosa. Si raggiunge in nave da Porto Empedocle oppure, nella stagione turistica, in aliscafo da Lampedusa. Isola a misura d’uomo, ha mantenuto integro il suo paesaggio agricolo con centinaia di fazzoletti di terra coltivati, delimitati da muretti a secco e siepi di fichi d’India. L’isolotto di Lampione, infine, è disabitato e ha fondali di straordinaria bellezza con una grande varietà di pesci.
Le spiagge di Lampedusa e Linosa
A LAMPEDUSA
Baia di Mare Morto
Come arrivare. Situata sulla costa orientale in direzione di capo Grecale si raggiunge
con il bus di linea che parte da piazza Brignone, direzione Faro. Per arrivare al mare bisogna percorrere circa 200 m di sentiero roccioso non troppo impegnativo.
Ambiente. Suggestiva cala rocciosa con acque cristalline da esplorare con maschera e pinne, per la ricchezza di vita che offrono i suoi fondali.
Cala Galera
Come arrivare. Con l’autobus di linea che parte da piazza Brignone, direzione Albero Sole. Si percorre la strada asfaltata che dal paese conduce a ponente, deviando quindi a sinistra per un breve sentiero che conduce al mare.
Ambiente. Si trova all’interno della Riserva, in un’insenatura molto profonda che si trova allo sbocco di un vallone. Questo presenta ancora i resti dell’antica vegetazione a macchia mediterranea caratteristica di tutta la zona, insieme a una vegetazione a carrubi, lentisco ed euforbia. Cala Galera è l’unica spiaggia dell’isola che regala qualche tratto in ombra: è costituita di sabbia ed è particolare per la bellezza dei suoi fondali. È una spiaggia ideale per chi vuole passare del tempo immerso nella tranquillità della natura.
Spiaggia dei Conigli
Come arrivare. Con l’autobus di linea che parte da piazza Brignone, direzione Albero Sole. In auto, seguire la strada asfaltata che dal paese porta a capo Ponente. Dopo circa 6 km si arriva a una pista da percorrere a piedi, lunga circa 600 m; arrivati a un terrazzamento con vista panoramica si prosegue su un impegnativo sentiero di 200 m.
I portatori di disabilità possono accedere alla spiaggia presentando richiesta all’Area marina protetta che accompagna con un gommone.
Ambiente. Famosa per la deposizione delle uova delle tartarughe Caretta caretta, si trova nella Riserva naturale, e la zona di mare antistante (zona A di tutela) è ricca di una eccezionale fauna marina. Autentico ‘pezzo d’Africa’, quasi privo di vegetazione, incastonato tra costoni di roccia, l’isolotto dei Conigli (interdetto alle visite) ospita una colonia nidificante di gabbiano reale e una rara lucertola africana (Psammodromus algirus) ed è separato dall’isola madre da un breve istmo sabbioso a volte affiorante. L’acqua ha tutte le gradazioni del turchese e i fondali sono molto bassi: bisogna camminare per oltre 100 m prima di potersi immergere completamente. La fruizione della spiaggia è regolamentata e durante l’estate i volontari di Legambiente svolgono turni di sorveglianza e sensibilizzazione sul rispetto delle norme di tutela.
A LINOSA
Pozzolana di Ponente
Come arrivare. Si segue per circa 2 km la strada asfaltata che parte dal centro di Linosa.
Ambiente. L’isola non offre molte spiagge che rendano facile la balneazione, al punto che i moli degli ormeggi sono frequentati prevalentemente dai bagnanti. Scelta obbligata è dunque quella di Pozzolana di Ponente, spiaggia di enorme fascino alla destra del molo di Pozzolana. Al posto della sabbia qui si trova materiale lavico, in pratica ghiaietta nera.
I consigli di Legambiente
Il confine più a sud dell’Italia
• A chi può decidere liberamente quando andare in vacanza, si consiglia di scegliere la primavera o l’inizio dell’autunno, quando il sole è più mite e l’isola meno affollata rispetto al mese d’agosto. In nessun caso, comunque, si possono dimenticare a casa gli occhiali da sole, la crema e il cappello!
Due isole completamente diverse l’una dall’altra
• Entrambe le isole, Lampedusa e Linosa, meritano un giro completo, via terra e via mare, per rendersi conto delle dimensioni e della conformazione di ognuna. Lampedusa è stretta, lunga e piatta, poco scoscesa da un lato e con altissime falesie dall’altro. Linosa invece è molto più piccola, quasi rotonda, con due vulcani e una montagna al centro. È un’isola di scogli neri, con un’unica spiaggia di sabbia e nessuno stabilimento. Bastano 20 minuti per percorrerla tutta in bicicletta, per chi non ha paura di affrontare ripide salite e discese.
Sapori e odori...
• Il sapore del sale nell’aria, dei capperi, del pesce marinato e dei frutti di mare. Quello dolce del finocchietto e dei fichi d’India, oppure quello dolcissimo della crema di pistacchio e dei cannoli ripieni di ricotta.
Esperienza indimenticabile
• Dal porto nuovo, ogni mattina, partono le barche che effettuano il periplo di Lampedusa, per scoprire così tutte le insenature, alcune difficilmente raggiungibili dalla strada.
La spiaggia dei Conigli
La Riserva naturale Isola di Lampedusa, istituita nel 1995 dalla Regione Sicilia, è affidata in gestione a Legambiente Sicilia. La spiaggia dei Conigli, uno dei principali siti italiani in cui si verifica la regolare ovodeposizione della tartaruga marina Caretta caretta, era, prima dell’intervento, un chiaro esempio di insostenibilità ambientale per l’habitat e per la specie, oltre che un danno al paesaggio e al turismo. Queste criticità sono state superate grazie al lavoro di volontari, la sinergia tra i soggetti, i presìdi territoriali e istituzionali, l’attuazione di percorsi di sensibilizzazione, informazione e controllo, portando a una nuova rinascita per la spiaggia, scelta dagli utenti di Trip Advisor come la spiaggia più bella del mondo. In effetti è un paesaggio maestoso e straordinario, ma anche un esempio concreto di come una buona gestione può far coesistere uomo e natura.
Per informazioni: www.legambienteriserve.it/sezioni/lampedusa/1.html
Una spiaggia speciale
Caretta caretta è il nome scientifico della tartaruga marina tipica del Mediterraneo, che raggiunge la terraferma solo per la deposizione delle uova. La femmina, scelta una spiaggia silenziosa, scava una buca profonda fino a 70 cm con le pinne posteriori, deponendovi le uova che infine ricopre di sabbia. È la temperatura della sabbia a determinare il sesso dei nascituri: a Linosa, infatti, dove la spiaggia nera trattiene maggiormente i raggi del sole, nascono in prevalenza esemplari di sesso femminile. A Lampedusa opera un Centro recupero, marcaggio e tutela delle tartarughe marine. A Linosa, invece, è attivo un Centro studi dotato di un breve percorso didattico e di un pronto soccorso per le tartarughe malate o ferite. Entrambi i centri fanno parte del progetto italiano sulle tartarughe del Dipartimento di biologia animale e dell’uomo dell’Università La Sapienza di Roma. Legambiente organizza tutti gli anni, da luglio a ottobre, campi di volontariato per la tutela di questo meraviglioso ambiente marino.
Cosa fare
Natura
• A Lampedusa si trova la sede della Riserva naturale (via Vittorio Emanuele 25, aperta dalle 8 alle 14) dove, oltre ad avere tutte le informazioni sull’area protetta, è possibile prenotare una visita guidata lungo uno dei numerosi sentieri che conducono in luoghi poco frequentati dai turisti. L’itinerario più suggestivo è quello lungo il vallone della Forbice (circa 1,5 km),
spettacolare canyon che sfocia nella spiaggia di cala Pulcino. Per informazioni: www.legambienteriserve.it
Vivere il mare
• A Lampedusa, presso la sede dell’Area marina protetta (via Cameroni), dove vengono periodicamente allestite mostre, si può prenotare un giro in gommone per l’avvistamento dei delfini. Tra la fine di febbraio e aprile si possono avvistare anche individui solitari o gruppi di balenottere a breve distanza dalla costa.
Relax
• Per assaporare una granita, un gelato, un dolce alla ricotta o di pasta di mandorle, concedetevi una sosta in uno dei tanti bar del centro di Lampedusa o lungo il porto: uno fra tutti, il bar Royal di fronte alla piazza con la scultura di Arnaldo Pomodoro.
Feste
• Il 24 agosto a Lipari si tiene la Festa di S. Bartolomeo, con va-
rie iniziative e spettacolari fuochi d’artificio nella zona del porto. Il 22 settembre è invece la Festa della Madonna di Porto Salvo, patrona dell’isola, celebrata nel piccolo santuario a lei dedicato. In passato questa Madonna era venerata anche dai pirati saraceni. Nella giornata di festa si svolge una processione sempre molto sentita dai fedeli.
• La manifestazione O’ Scià , che si tiene a Lampedusa nel mese di settembre, è tra le più importanti rassegne artistico-musicali a sfondo sociale del nostro Paese e, in prospettiva, in ambito europeo.
Immersioni
• L’Area marina protetta organizza in estate percorsi guidati per appassionati di snorkeling ed esperti subacquei all’interno della riserva marina; di seguito, due suggerimenti tra le grotte visitabili (per informazioni: www.isole-pelagie.it).
• Grotta di Taccio Vecchio. Sul versante settentrionale di Lampedusa, all’interno della Zona B del comprensorio di tutela 10, è una grotta sommersa con sviluppo di 57 m e profondità di -20 m. Presenta tre ingressi ed è costituita da un tunnel passante orizzontale molto ampio in corrispondenza dell’ingresso ovest, che si restringe gradualmente verso l’ingresso est. Quest’ultimo, originato da un crollo della volta, permette di uscire sul pianoro sovrastante a -12 m. Un terzo accesso sulla volta dell’ingresso ovest produce affascinanti effetti di luce.
• Le Grottacce. Si tratta di due ambienti semisommersi carsici, ma che non possono essere propriamente definiti grotte. La Grottaccia occidentale è un canale profondo 7 m
con la volta crollata nel primo tratto a cui segue una cavità semisommersa di 20 m. Sul lato destro è presente un’ulteriore cavità sommersa lunga
17 m. La Grottaccia orientale è invece un vasto ambiente circolare a cielo aperto. Sono presenti effetti di luce e ricchi popolamenti biologici. Nei dintorni vi sono alcune altre piccole grotte sommerse.
Cosa vedere
A Lampedusa
• Vi raccomandiamo di andare a visitare al tramonto la Porta d’Europa, il monumento del maestro Mimmo Paladino dedicato ai migranti morti o dispersi nel Mediterraneo nel tentativo di giungere in Europa.
• Se siete interessati a conoscere la storia delle isole Pelagie, vi consigliamo di recarvi presso la sede dell’Archivio storico Lampedusa (via Roma, angolo via La Masa), dove documenti, immagini e oggetti vi porteranno nel passato delle isole e dei suoi abitanti.
In barca
• Da non perdere a Lampedusa è il giro dell’isola in barca, che conduce prima al mare turchese di Tabaccara, raggiungibile solo dal mare, poi alla baia dell’isola dei Conigli e infine a capo Ponente, dove ha inizio il versante nord dell’isola, roccioso, scosceso e fitto di grotte marine. Qui si aprono la baia della Madonnina, la grotta del Sacramento e gli scogli del Sacramento e del Faraglione. Le falesie terminano quindi a capo Grecale. Il punto più alto dell’isola (appena 133 m sul livello del mare) si trova in località Albero del Sole.
Testo esclusivo: Touring Club Italiano