Caserta è stata per lungo tempo un possedimento degli Acquaviva d’Aragona e dei Caetani di Sermoneta e ha seguito le vicende delle due famiglie fino al declino. Nel 1717, il filosofo George Berkeley ha raccontato di una “splendida dimora” in rovina, circondata da un grande parco con fontane e statue lasciato all’abbandono.
Lo stato miserevole dell’antico feudo è cambiato completamente quando Carlo di Borbone ha scelto Caserta per costruire il nuovo palazzo reale. Il principato alle porte di Napoli era un luogo ideale perché al riparo dalle eruzioni del Vesuvio e dagli attacchi dei pirati e il re lo ha acquistato nel 1750 dai suoi proprietari gravemente indebitati.
Il sovrano borbonico ambiva a costruire una reggia in grado di rivaleggiare con le grandi corti di Vienna e Parigi e ha affidato il progetto a una vera e propria “archistar” dell’epoca, Luigi Vanvitelli. Il cantiere del nuovo palazzo reale ha assunto in breve tempo proporzioni enormi ed è rimasto aperto per quasi cent’anni.
Il progetto originale è stato “ridimensionato” dopo la morte dell’architetto campano e il passaggio della “fabbrica” al figlio Carlo, ma la Reggia di Caserta rimane un’opera dal valore architettonico, artistico e storico straordinario. Non a caso, l’UNESCO l’ha proclamata Patrimonio dell’umanità (insieme all’Acquedotto Carolino e al Belvedere Reale di San Leucio).
L’imponente palazzo in stile barocco e neoclassico e il vasto parco con un grande giardino all’italiana e un giardino inglese richiamano ogni anno migliaia di turisti e hanno conquistato anche Hollywood. Se volete saperne di più, qui trovate 6 curiosità da conoscere sulla Reggia di Caserta per viverla in tutte le sue sfaccettature.