La Pasqua è definita come la più importante manifestazione cattolica, e, ancora oggi, questo viene dimostrato di anno in anno dalle migliaia di celebrazioni tradizionali in giro per l'Italia. Appuntamenti attesissimi che coinvolgono intere cittadine per giorni, se non addirittura mesi. Abbiamo voluto racchiudere tutto questo in una simbolica top ten, quella delle 10 celebrazioni pasquali da non perdere, consapevoli di lasciarne fuori di altrettanto importanti, scenografiche e degne di una visita.
Bormio e i Pasquali
Tradizione di Bormio è quella rappresentata dai Pasquali. Si tratta di portantine su cui trovano posto scene a carattere religioso. Queste vengono portate in giro per le strade della città, seguite da donne che portano con sé prodotti artigianali e fiori. Gli abitanti partecipano vestiti a festa con costumi tradizionali, mentre giudici attenti valutano la bellezza dei Pasquali per eleggere un vincitore. L'abilità con cui questi vengono costruiti, ma anche il rispetto della tradizione e del tema religioso sono tutti aspetti che contribuiscono a far trionfare o meno uno dei Pasquali in 'gara'.
Orte, la processione più antica
Si dice sia la processione del Venerdì Santo più antica d'Italia, quella che si svolge in questo paese della provincia di Viterbo. Di estrema suggestione, così come profondamente sentita dai suoi abitanti, la Processione del Cristo Morto di Orte vede le Confraternite seguire la bara di Gesù per le vie del paese. I confratelli seguono la processione vestiti con abiti bianchi, incappucciati, scalzi e con catene ai piedi. L'intera città spegne le luci, si silenzia e segue, illuminata dalle fiaccole, l'intero percorso, in un sentito ed emozionante cammino di rievocazione.
Firenze e lo Scoppio del Carro
Conosciuta tradizione pasquale fiorentina è quella identificata come lo Scoppio del Carro. Al termine della messa di domenica, un carro trainato da due buoi bianchi raggiunge le porte del duomo di Firenze. Sul carro è montata una torretta, nota come il Brindellone. Dall'altare del duomo parte allora una colomba pirotecnica che attraversa tutta la chiesa fino a raggiungere il carro, e ne provoca lo 'scoppio'. Se la colomba poi torna senza problemi indietro, allora sarà un anno di prosperità. Per questo l'evento è seguito con trasporto e apprensione dai fiorentini e dai moltissimi turisti che non vogliono perdersi questa tradizione.
Sulmona, la Madonna col velo nero
Una delle celebrazioni di Pasqua più sentite è quella che si svolge in questa cittadina dell'Abruzzo durante la domenica. Sulmona festeggia la fine della Settimana Santa con un evento particolare, che prende il nome de 'La Madonna che scappa'. La mattina delle celebrazioni, la chiesa di San Filippo apre i suoi portoni, e viene rivelata una statua della Madonna coperta da un velo nero e posta su una portantina. Da questo momento, una quadriglia parte di corsa portando la Madonna per le strade del paese, accompagnata dal volo di 12 colombe e dagli applausi degli astanti.
Ischia e Procida, con l'aiuto di San Francesco
A Procida il Venerdì Santo è contraddistinto dalla processione dei 'misteri', i carri che riportano rappresentazioni della vita di Gesù. L'intera sfilata è accompagnata dal suono di trombe e tamburi, che suonano la cosiddetta 'chiammata'. Ischia ha un modo particolare, invece, per omaggiare la ricorrenza. Si tratta dell'Actus Tragicus, una rappresentazione teatrale sacra itinerante, inizialmente proposta da San Francesco d'Assisi. Gli attori girano in costume per le strade della frazione di Forio, sulla costa occidentale dell'isola, fino a inscenare la rappresentazione della Passione in piazza Colombo.
Tarquinia e le croci d'alloro
Nel borgo etrusco di Tarquinia, la domenica di Pasqua si assiste al passaggio di una statua lignea del Cristo portata in marcia lungo le strade. A precederla, un'altra processione, composta da nove croci che portano in cima una corona d'alloro, segno del miracolo della Resurrezione. Si tratta di una delle manifestazioni più attese nella cittadina, nonché una tradizione che vive fra i suoi abitanti da oltre due secoli.
Trapani, 24 ore di celebrazioni
Ancor più radicata nel tempo la processione di Pasqua che si svolge a Trapani, che viene rispettata da circa quattrocento anni. Un evento che ha, del resto, origini spagnole, ed una delle più lunghe celebrazioni che partono dal Venerdì Santo. Si protrae infatti per ventiquattro ore la Processione dei Misteri, fino al sabato che precede la Pasqua, in cui i carri che riportano scene della Passione si susseguono lungo le strade della città siciliana, regalando una scenografica celebrazione che coinvolge cittadini e turisti.
Caltanissetta e la Real Maestranza
Altro importante appuntamento siciliano durante la Settimana Santa è quello di Caltanissetta, nell'entroterra isolano. Dalla Domenica delle Palme fino alla domenica di Pasqua, la città si trasforma in un teatro a cielo aperto, con il lunedì e il martedì dedicati a scene e rappresentazioni teatrali, e il Mercoledì Santo alla Real Maestranza: un corteo di 400 persone che è una rievocazione storica della Maestranza, guardia cittadina istituita nel 1554 per resistere alle invasioni saracene. Un evento che richiama il sorgere dell'identità cittadina nissena, per poi reimmergersi nella tradizione religiosa con la consueta sfilata dei carri.
Iglesias e i baballottis
Prendiamo la città sarda di Iglesias in rappresentanza delle tante manifestazioni della Settimana Santa nell'isola dei Quattro Mori. Qui si ritrova ancora un'impostazione cerimoniale di stampo spagnolo, e non potrebbe essere altrimenti, visto la lunga dominazione sull'isola degli iberici. Il Martedì Santo si inizia con la processione dei misteri, mentre il giovedì e venerdì è tempo per i baballottis, figure bianche incappucciate, di riempire le strade, al suono continuo delle matraccas e al battere dei tamburi. Fino alla sera, quando la scena del funerale di Gesù fa cessare ogni suono per lasciare un avvolgente ed estremamente emozionante silenzio di meditazione.
Bagnara Calabra e la sua affruntata
Molto originale la rappresentazione nota come l'affruntata, che si svolge la domenica di Pasqua in molti comuni delle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia. Il termine sta a significare 'l'incontro', e il riferimento è quello della Madonna con il figlio risorto. Bagnara Calabra è uno dei comuni più conosciuti che mette in scena questa tradizione, in cui tre statue, una delle Madonna, una di San Giovanni e una del Cristo seguono percorsi differenti in giro per la città, per poi incontrarsi in determinati punti. Questi incontri rappresentano momenti del racconto biblico, come quello tra Maria e Giovanni, quando viene riferita la notizia della resurrezione di Gesù. Punto culminante è, infine, l'incontro della madre col figlio.
Girare l'Italia è bello anche per questo, e diventa ancora più bello se si può fare in un periodo piacevole come è la primavera, approfittando di una vacanza di Pasqua. Parti alla scoperta delle tradizioni del Belpaese, e cerca la tua casa vacanza ideale per non perderti le tradizioni pasquali.
Credits foto Bormio: Luigi Rosa