La costa laziale bassa e sabbiosa termina davanti alle rocce del Circeo, vera e propria montagna sul mare. Il tratto più settentrionale della costa pontina è composto da lunghi arenili, a tratti profondamente modificati dall’intervento dell’uomo, che culminano spesso nel cordone delle dune costiere.
In questa zona si notano chiaramente le tracce delle bonifiche portate avanti con tenacia tra le due guerre mondiali, con una rete di fossi e canali che assicura il drenaggio delle acque.
Nella selva del Circeo, all’ombra della montagna che deve il suo nome alla maga dell’Odissea, sopravvivono gli ultimi lembi delle foreste umide pontine, che un tempo occupavano gran parte della pianura compresa tra Latina e Terracina. Dell’antica geografia della piana – un tempo infestata dalla malaria – rimangono tracce negli specchi dei laghi costieri a ridosso del litorale (nella foto sopra) ai margini del Parco nazionale del Circeo: Fogliano, Caprolace e Sabaudia, che termina a sud ai piedi delle rocce del monte Circeo.
Il promontorio, che culmina a 448 m di quota, è l’ultima propaggine spinta verso il mare delle montagne calcaree che segnano l’interno della provincia di Latina. Rocce chiare e il verde della macchia mediterranea costituiscono l’ambiente principale, solo in parte mutato dallo sviluppo turistico. Dalla vetta il panorama si apre con una veduta spettacolare sia verso la lunga costa bassa che si allontana a nord e a sud, sia in direzione delle Isole Ponziane, ben visibili nelle giornate limpide.
Scenari omerici
Il Parco nazionale del Circeo venne istituito nel 1934 e salvò molte zone umide di interesse naturalistico dalla grande opera di bonifica delle paludi pontine. Il territorio era originariamente un’isola, unita poi alla terraferma per l’accumulo di detriti fluviali. I paesaggi naturali, ricchi di flora e fauna, sono vari e affascinanti, dal promontorio calcareo del Circeo alla fascia litoranea. Resti preistorici ritrovati nelle cavità naturali alla base del monte Circeo rievocano l’antico popolamento di queste terre. Per conoscere meglio i molteplici aspetti di quest’area protetta è stato istituito all’interno del Centro visite il Museo del Parco.
Suggestivi e affascinanti i richiami omerici, secondo cui da queste parti Ulisse incontrò la leggendaria maga Circe. Il bellissimo paesaggio dunale caratterizza il litorale dal lido di Latina e di Capo Portiere verso Sabaudia, separando il mare dai tre laghi salmastri di Fogliano, Monaci e Caprolace alle pendici del monte Circeo. Si apre qui, alla base del promontorio, la lunga e suggestiva spiaggia di Torre Paola chiusa tra rocce e impreziosita da calette, scogli e grotte. La costa ritorna quindi bassa fino a Terracina.
Le località a ridosso del litorale, nate in funzione dei lavoratori delle bonifiche, si sono sviluppate turisticamente, pur senza perdere i connotati urbanistici tipici degli anni di fondazione. San Felice Circeo, ben attrezzato per l’accoglienza turistica e il soggiorno balneare, è diventato uno dei centri vacanzieri più rinomati del Tirreno. L’entroterra offre ambienti incontaminati: boschi residui dell’antica selva di Terracina; frassini e pioppi bianchi che favoriscono una rigogliosa fioritura in primavera di anemoni, ciclamini, primule e pervinche, che in autunno lasciano il posto alle bacche del pungitopo e al biancospino.
Al mattino presto e con l’aiuto di un binocolo è possibile scorgere, soprattutto attorno al lago di Fogliano e in particolare nei mesi invernali, migratori come germani reali, folaghe, fischioni, codoni, cormorani, mentre con i primi caldi compaiono nei laghi i totani mori, i pantani e i fratini, che convivono con i falchi pescatori, le cicogne e gli aironi.
Sul monte Circeo nidificano i falchi pellegrini, mentre tra lecci, sughere e roverelle si fermano in primavera, provenienti dalla costa africana, quaglie e tortore. Sulle rive del lago di Sabaudia un’area faunistica protegge daini e cinghiali.
I sapori del parco
Particolarmente ricco è il patrimonio agricolo legato soprattutto all’allevamento, praticato nelle aree a ridosso dei laghi costieri. Il territorio rientra infatti nella zona di produzione della mozzarella di bufala campana Dop, anche se qui l’attività è limitata all’allevamento.
Questi animali erano un tempo utilizzati per la lavorazione dei terreni acquitrinosi prima che fossero resi fertili dagli interventi di bonifica. La presenza dei bufali in Italia è antica e una prima attestazione in proposito è contenuta in un documento dell’abbazia di Farfa, risalente all’epoca angioina, in cui Carlo I d’Angiò ordinò con un decreto la restituzione di un bufalo da lavoro. Nonostante le bonifiche abbiano ridotto gli allevamenti, si è comunque verificato un loro incremento a partire dal secondo dopoguerra e oggi all’interno del parco vengono allevate oltre mille bufale.
Il Parco si segnala inoltre per la produzione di pinoli e per le attività di pesca, soprattutto lacustre, mentre il lago di Sabaudia è rinomato per la produzione di cozze. Infine, nelle zone limitrofe, la viticoltura dà vita alla Doc Circeo, mentre l’apicoltura è specializzata soprattutto nella produzione di miele di eucalipto.
Le localitÃ
Sabaudia
La cittadina, situata all’interno del Parco nazionale, può contare su aspetti naturali di pregio, moderni stabilimenti balneari e una lunga spiaggia sabbiosa. Nonostante lo sviluppo edilizio, la zona litoranea vanta magnifiche dune, che si sviluppano per circa 25 km. Sabaudia è considerata un importante esempio di architettura razionalista. Fondata nel 1933, venne costruita in 253 giorni su una penisola tra i due bracci dell’omonimo lago, una posizione rivelatasi ideale per il suo sviluppo turistico. L’assetto urbano, progettato dagli architetti Alfredo Scalpelli, Gino Cancellotti, Eugenio Montuori e Luigi Picconato, rappresenta un interessante caso di studio e per la sua struttura attira architetti e urbanisti da ogni parte del mondo. Vi si respira un’atmosfera metafisica, data non solo dall’omogeneità dello stile architettonico ma anche dalla disposizione dell’arredo urbano. Nell’abitato si distingue la moderna chiesa della SS. Annunziata, con la facciata decorata dal grandioso mosaico dell’Annunciazione (1935), opera di Ferruccio Ferrazzi. Interessante anche il palazzo del Comune, con la sua altissima torre, progettata da Angiolo Mazzoni del Grande cui si deve anche il palazzo delle Poste, dall’elegante gioco cromatico.
San Felice Circeo
Chi ama le spiagge può contare su attrezzati stabilimenti balneari, soprattutto nella parte bassa del paese (la cosiddetta Cona) e lungo la pianura costiera, che si possono piacevolmente abbandonare per noleggiare una barca e andare alla scoperta delle calette e delle tante grotte del promontorio su cui sorge San Felice Circeo. La località turistica si trova all’interno del Parco nazionale ed è un buon punto di partenza per esplorare la foresta e il promontorio del Circeo, i laghi pontini e l’isola di Zannone con i suoi fondali ricoperti di gorgonie, raggiungibile con visite guidate in partenza dal porto di San Felice. Come dimostra l’abbondanza di reperti paletnologici e archeologici, l’area è stata abitata dall’uomo sin dalla preistoria. Presso la grotta Guattarì nel 1939, fu scoperto il teschio di un uomo vissuto circa
50 000 anni fa. Il paese, chiuso nella cinta muraria, conserva un tipico carattere medievale e sorge su una piattaforma naturale a circa 100 m sul livello del mare. Si accede al suo interno attraverso una porta ad arco, il ‘ponte’, che immette nella piazza principale dominata dalla torre dei Templari (1240-1259) e dal palazzo baronale dei Caetani, oggi Municipio. Proseguendo lungo il corso principale si arriva al panoramico piazzale del Belvedere e alla Porta antica che testimonia tre epoche successive, dal VI secolo a.C. al medioevo.
Le spiagge
Dune di Sabaudia
Nonostante la costruzione di alcune ville, la spiaggia vanta ancora magnifiche dune, che si sviluppano per circa venticinque chilometri tra il lido di Latina e Torre Paola, e separano quattro laghi costieri (Fogliano, Monaci, Caprolace, Paola) dalle acque del Tirreno. Lungo le sponde si trova una rigogliosa vegetazione mediterranea dominata da ginepro, mirto e lentisco che formano insiemi compatti e intricati per resistere ai venti e alla salsedine.
Raggiungendo Sabaudia si va incontro a questo lungo tratto contraddistinto da estese spiagge di dune, che caratterizzano il territorio del Parco Nazionale del Circeo. Una prima tappa che si può fare è quella vicino a Torre Paola, in uno sprazzo che si allontana dai centri attrezzati del litorale, per godersi un'atmosfera meno formale e acqua anche più limpida che sul resto dei lidi dell'area. Se invece preferisci tenerti molto alla larga dalle zone più frequentate, allora ti consigliamo di raggiungere la spiaggia detta La Bufalara, che si estende proprio alla fine del lungomare di Sabaudia. È questa l'area più selvatica del circondario, che deve il suo nome alle bufale che pascolano pigramente nei pressi della costa.
Come arrivare. Da Roma si percorre la statale 148 fino all’uscita di Sabaudia (Migliara 53).
San Felice Circeo
Inserita nel Parco nazionale del Circeo, alterna una costa bassa e sabbiosa a una alta e rocciosa tipica dell’intero promontorio. Degna di attenzione la vegetazione a macchia bassa, in cui si alternano elementi endemici ad arbusti e piante tipiche della macchia mediterranea con particolare interesse per i palmeti spontanei a Chamaerops humilis (palma nana).
Quest'area racchiude un paio di spiagge che meritano particolare attenzione. Si tratta di quella vicino al porto turistico, che si distende appena al di sotto di Torre Fico, estremamente piacevole e con acque smeraldine.
È tuttavia particolarmente affollata nei periodi di alta stagione. Altra meta da non perdersi è quella nota come La Rinascente, comoda per stendersi a prendere il sole. Ma proseguendo di poco, si può arrivare al sentiero che conduce alla Grotta delle Capre, dove potersi immergere circondati da un ambiente intimo, difficilmente affollato.
Come arrivare. Si raggiunge da Roma percorrendo la statale 148, quindi prendendo la deviazione per San Felice.
I consigli di Legambiente
Uno spettacolo della natura
• Perdetevi in questi luoghi e visitateli possibilmente a piedi, tra itinerari e percorsi: il Parco di per sé e il lago di Fogliano, soprattutto quando i fenicotteri sono impegnati nella loro danza d’amore, uno spettacolo davvero suggestivo.
Birdwatching
• Gli amanti del birdwatching non possono non recarsi alle lagune dei Pantani dell’Inferno (lungo la via di Sacramento), luogo di grande valore ornitologico.
Dal belvedere di San Felice
• Salite verso l’antico borgo di San Felice Circeo, fondato dai Templari. Costeggiando il cimitero, raggiungerete il belvedere, da cui, accanto ai resti di un muro ciclopico, scorgerete in lontananza le Isole Ponziane.
Le dune del Circeo
• Le dune del Circeo rappresentano sempre una meravigliosa espressione della natura, ma, se possibile, si consiglia la visita in primavera, quando si potrà godere anche dei colori della rigogliosa fioritura della flora presente.
Il Giardino di Ninfa
Lungo la via provinciale Ninfina, a circa 15 minuti di distanza dalla stazione ferroviaria di Cisterna di Latina (da cui si può prendere una navetta), si trova il Giardino di Ninfa. Realizzato a partire dagli anni Venti del Novecento sui ruderi della città medievale omonima, è indiscutibilmente un luogo magico, tanto da essere classificato dal New York Times come il più romantico giardino del mondo. Gestito dalla Fondazione Roffredo Caetani onlus, è aperto al pubblico soltanto alcuni giorni dell’anno al fine di preservare il suo delicato equilibrio ambientale, ma vale davvero la pena programmare per tempo una visita guidata. Per informazioni: www.fondazionecaetani.org
Il sentiero nel parco
Una bella passeggiata, facile e adatta a tutti (circa 1 ora e mezza), guida all’osservazione degli ambienti del Parco a partire dal Centro visite di Sabaudia (www.parks.it/parco.nazionale.circeo). Lungo il percorso didattico, pannelli esplicativi illustrano gli habitat più significativi di un comprensorio ricco di biodiversità e di specie faunistiche e vegetazionali. Inoltre viene spiegato il funzionamento delle antiche carbonaie ed è stata ricostruita una lestra, ossia un villaggio di capanne abitato periodicamente da pastori, boscaioli e carbonai, tipico della pianura.
Cosa vedere
Sabaudia
• Sabaudia rappresenta una città ideale da essere visitata in bicicletta. Il percorso, facile e totalmente pianeggiante, può limitarsi al centro urbano con le forme lineari e sobrie degli edifici, le ampie strade, le piazze aperte e luminose, oppure spingersi, a seconda della voglia di pedalare, lungo la fascia costiera, ricca di attrattive ambientali. Per tutte le informazioni riguardo gli itinerari e le visite è possibile fare riferimento alla Pro Loco in piazza del Comune 18/19. Per info: www.prolocosabaudia.it
• Un lungo rettilineo nell’interno porta alla grandiosa abbazia di Fossanova, antichissimo cenobio benedettino e poi cistercense cui si deve l’avvio delle bonifiche. La chiesa è del 1208 e ha un bellissimo interno nelle forme del primo gotico italiano; nell’abbazia morì nel 1274 Tommaso d’Aquino.
Piscine naturali
• Per conoscere l’ambiente della foresta all’interno del Parco nazionale del Circeo è particolarmente suggestiva la località Cersella, nel cuore dell’area protetta, facilmente raggiungibile dalla strada statale 148 Pontina, dove si può accedere alle uniche piscine naturali sopravvissute nella foresta. Per informazioni: www.parcocirceo.it
A San Felice Circeo
• La costa attorno all’abitato, che segna l’inizio della Riviera di Ulisse, è arricchita da una serie di torri costiere (un tempo adibite alla difesa della costa) oggi diventate punti di riferimento anche per i turisti, che rispondono ai nomi di Paola, Fico, Cervia, Moresco, Vittoria e Olevola.
Latina
• Impianto geometrico, spoglie archi-
tetture novecentiste, spazi simbolici: la città capoluogo fu fondata nel 1932 nel cuore dell’Agro pontino in funzione delle bonifiche allora in corso. Piazza del Popolo, con il monumento all’Acqua, è il fulcro dell’abitato. Il Museo della Terra pontina racconta bonifiche, opere idrauliche, trasformazioni agrarie, senza dimenticare la malaria.
Nel parco
• Due mete all’interno del Parco nazionale dedicate a chi ama l’archeologia: le fonti di Catullo, che sgorgano da una grotta romana e danno un’acqua fredda minerale indicata per i disturbi digestivi; la villa di Domiziano, che comprende i resti di un grande palazzo d’età imperiale che era stato dotato di un sistema idrico alimentato da acquedotti e cisterne.
Birdwatching
• Il Circeo è un osservatorio privilegiato. Gli amanti del birdwatching devono concedersi di scoprire il promontorio nella stagione meno frequentata: il periodo tra novembre e maggio è in assoluto quello più indicato per scoprire la ricchissima avifauna del luogo.
Grotte
• La grotta delle Capre (San Felice Circeo) è importante perché presenta all’interno un solco di erosione marina a 9 m rispetto al livello attuale del mare, al di sotto del quale sono visibili i fori dei litodomi (datteri di mare). La grotta è testimonianza dell’ultimo periodo interglaciale, quando il Circeo era ancora un’isola.
• La grotta Guattari (San Felice Circeo) è la più famosa: vi fu scoperto nel 1939 un giacimento fossilifero molto ricco di ossa di animali ma soprattutto un cranio di uomo di Neanderthal circondato da una corona di pietre, ucciso secondo gli studiosi da un branco di iene.
Cosa fare
A Sabaudia
• Nel territorio del comune di Sabaudia, nella parte nord del lungomare, merita una visita la località Bufalara dove è possibile non solo trovare ristoro presso l’accogliente chiosco posizionato proprio all’inizio della strada interrotta, ma anche ammirare un suggestivo paesaggio bucolico in cui, nelle vaste aree a pascolo nella zona immediatamente retrostante il retroduna, si possono incontrare, con un po’ di fortuna, splendidi esemplari di bufale locali.
Trekking
• Gli escursionisti più esperti possono cimentarsi nell’unico sentiero di media difficoltà entro un Parco in prevalenza pianeggiante: dopo un dislivello di circa 500 m il percorso consente di raggiungere il picco di Circe (541 m), altura massima di tutto il comprensorio di tutela. Il panorama è mozzafiato e nelle giornate più limpide può spaziare a sud dal Vesuvio all’isola di Ischia e all’arcipelago delle Isole Ponziane, mentre a nord abbraccia il litorale romano; e poi ancora le catene montuose preappenniniche dei Volsci e anche le cime innevate dell’Appennino centrale.
Immersioni
• La grotta spaccata di Torre Paola, alle spalle della torre cinquecentesca, è semisommersa, presenta un approdo interno ed è divisa in due ambienti di cui l’inferiore parzialmente invaso dal mare.
• La grotta di Cala dell’Alabastro si trova sotto il celebre Riparo Blanc (cavità terrestre ricca di reperti paletnologici) e ha un ingresso sommerso costituito da una serie di cunicoli spesso intasati da sabbia. Presenta un notevole interesse geomorfologico ma l’accesso è abbastanza impegnativo.
Testo esclusivo: Touring Club Italiano