Il promontorio del Gargano, detto anche ‘sperone d’Italia’ per la sua posizione sporgente a settentrione dell’allungata regione pugliese, è tra le aree turistiche paesaggisticamente più interessanti della Puglia. Per la sua conformazione singolare, il magnifico manto vegetale che in parte lo ricopre, gli aspetti affascinanti e selvaggi di forre e scogliere, la caratteristica e luminosa bellezza dei suoi centri abitati, richiama ogni anno folle di visitatori di ogni nazionalità .
Il tratto settentrionale del litorale garganico si presenta basso e sabbioso e attrae i turisti lungo le dune dei laghi di Lesina e di Varano, tra Chieuti e San Nicandro Garganico passando per Lesina, o nelle lunghe spiagge di Rodi Garganico e San Menaio. In prossimità di Peschici, tra le più frequentate località balneari della zona, la costa si innalza in un alternarsi di bianche falesie, cale e spiagge dalla sabbia finissima. All’interno, il Parco nazionale del Gargano è l’ideale per gite ed escursioni nel verde.
Verdi pinete e foreste monumentali
Poche aree geografiche possiedono una complessità ambientale e culturale come la costa garganica, che assomma mutevoli scenari marini, foreste monumentali e luoghi dell’entroterra dove la cultura contadina è ancora fortemente radicata. Con il suo complesso ecosistema il Parco nazionale del Gargano è la riserva naturale più densamente popolata d’Europa. Al suo interno vivono 2000 specie di piante, di cui alcune rarissime come il cisto di Clusio, essenza selvatica simile al rosmarino che cresce solo nei dintorni di Lesina; l’area protetta ospita anche 56 varietà di orchidee.
Tra Monte Sant’Angelo e Peschici, a 800 m di altezza, ha una grande importanza naturalistica l’imponente e antica Foresta Umbra dove faggi, pini, aceri, castagni e altre varietà di piante si stagliano verso il cielo; in alcuni punti, il sole penetra a fatica attraverso la fitta vegetazione, popolata da cerbiatti, daini, volpi, lepri, cinghiali e numerose specie di volatili. Due le teorie riguardo al nome: secondo la prima, deriverebbe dagli Umbri, popolazione che abitò la zona; la seconda, più semplicemente, riconduce il nome proprio all’ombra che qui non manca.
L’isolamento, dovuto all’inaccessibilità del territorio, ha obbligato in passato la popolazione del Gargano a sviluppare manualità e creatività che trovano espressione nell’artigianato locale legato alla vita agricola, agli usi e alle abitudini dei pastori. Importante è la produzione di oggetti di ceramica, da quelli di uso quotidiano fino alle acquasantiere e alle imitazioni delle ceramiche elleniche. Anche la tessitura a mano e i merletti appartengono alla tradizione locale, con motivi semplici legati alla vita dei campi e del mare.
Le localitÃ
Chieuti. Piccolo centro situato nel territorio subappenninico dei monti Dauni, sorge alla sinistra del fiume Fortore, quasi al confine con il Molise. Come altri paesi subappenninici, si trova anch’esso arroccato su un’altura: una scelta di epoca medievale motivata senza dubbio da ragioni difensive. Fu ripopolato da albanesi nel XV secolo e per questo gli abitanti parlano l’arbëreshë, una forma arcaica della lingua albanese. Il centro storico, dove sono da vedere la chiesa di S. Giorgio, le mura turrite e l’antica torre, è caratterizzato da basse case, antichi palazzi e vicoli stretti con ampi scorci sulla piana. La vocazione turistica nasce dalla valorizzazione del vivace centro balneare di Marina di Chieuti, una lingua di sabbia fine e chiara sul confine tra la provincia di Foggia e quella di Campobasso, che richiama un numero crescente di turisti grazie alla trasparenza delle sue acque.
Lesina. Sorge al centro del Tavoliere settentrionale, su un piccolo promontorio sabbioso proteso sulla sponda meridionale dell’omonimo lago costiero, in realtà laguna e zona umida di grande valore naturalistico. Il bacino comunica con il mare attraverso due canali artificiali, Acquarotta e Schiapparo. Deve la sua formazione al limo depositato dal fiume Fortore ed è separato dal mare da un cordone litoraneo detto Bosco Isola. Il vicino lago di Varano è il più grande dell’Italia meridionale e lo divide dal mare un cordone di sabbia lungo 10 km, coperto da un fitto bosco in cui prevalgono il pino, l’eucalipto e il lentisco.
Due canali navigabili, Varano e Capoiale, aperti per evitare il ristagno delle acque, lo mettono in comunicazione con l’Adriatico. Il lago è alimentato da numerose sorgenti subacquee di acqua dolce che scaturiscono dalle vicine montagne di Cagnano. Entrambi i laghi sono ricchi di anguille e capitoni, materia pregiata della cucina locale.
San Nicandro Garganico. Sorge su una collina, nei pressi del vallone che conduce alla laguna di Lesina. La campagna che lo circonda è tenuta a pascolo e, nella parte più fertile, coltivata a uliveti, viti, ortaggi. L’abitato ha conservato un interessante quartiere medievale – Terra Vecchia – con gli stretti archi bianchi di calce e il ripido susseguirsi di scalinate calcaree, fatte per collegare le case costruite su più livelli. Nel vecchio quartiere sorgono la chiesa di S. Giorgio, di cui è visibile solo la facciata, e la chiesa di S. Maria del Borgo che, secondo la tradizione, comunicava con il castello normanno per via sotterranea.
Di notevole interesse i cosiddetti casini, fattorie fortificate sparse nei dintorni. San Nicandro è la ‘capitale’ del carsismo garganico. Nel suo territorio si trova la dolina Pozzatina, una delle più grandi depressioni naturali d’Italia, oltre a molte altre cavità che nel corso dei millenni hanno formato, con la penetrazione dell’acqua, grotte e caverne.
Rodi Garganico. Sorge tra due lunghi e piatti arenili ed è il primo dei borghi marinari che si incontrano dopo il lago di Varano. Centro principale della coltivazione di agrumi garganici (rinomate sono le sue arance bionde, Presidio Slow Food, e i femminielli, limoni Igt di pregio da cui si ricava un eccellente limoncello), l’abitato domina un panorama splendido, fatto di pinete e roccia bianchissima a strapiombo sul mare. Le case del borgo, quasi sovrapposte per antiche necessità difensive contro le incursioni saracene, partono dalla costa con l’antico rione pescatorile del Vuoccolo, fatto di vicoli stretti che poi continuano nella parte alta abbarbicata sul costone della montagna.
Ischitella. Situato sulle pendici nord-occidentali della Montagna Grande, nel Parco nazionale del Gargano e non lontano dalla sponda orientale del lago di Varano, è un centro collinare chiuso nella cerchia delle sue mura. Le vie strette e le ripide scalinate sono una peculiarità che rende caratteristico il borgo, diviso in due strutture diverse: all’antico quartiere La Terra, con case bianche tra cui spicca il castello seicentesco, si contrappone la parte nuova, il Ponte, che digrada verso la vallata. Da ammirare la romanica chiesa di S. Eustachio, patrono del paese. Fino a non molto tempo fa la vera ricchezza di Ischitella era il suo bosco ricco di faggi, carpini e ischi (quercia), l’albero dal quale deriva il toponimo. Più recente lo sviluppo turistico delle località costiere come Foce Varano, attrezzata frazione balneare di Ischitella, che sorge su una delle foci dell’omonimo lago.
Vico del Gargano. Posta su un colle, Vico è dominata dal verde intenso della Foresta Umbra, che le fa da corona, e dalla pineta che la incornicia. Il suggestivo borgo montano conserva l’impronta dei secoli negli eleganti edifici che seguono il naturale andamento del colle. Del grande castello medievale, del periodo svevo, oggi rimane un torrione cilindrico.
Peschici. Su un’alta scogliera a picco sul mare, Peschici domina il paesaggio circostante con le sue caratteristiche costruzioni bianche con cupole grigie (lamie). Percorrendo gli stretti vicoli scavati nella rupe o salendo le scale tortuose si respira il profumo del pino marittimo, del rosmarino e del cappero, che qui nasce spontaneamente.
Il paesaggio costiero è variegato: a lunghe spiagge e mare poco profondo si alternano calette con sabbia sottile, tratti ghiaiosi e scogliere. A caratterizzare il panorama sono i trabucchi: un sistema di pesca tradizionale con pali conficcati nelle rocce e funi che trattengono una grande rete calata in acqua, detta trabocchetto, che cattura il pesce.
Accanto alla pesca, la città si giova dell’artigianato locale, che è legato alla produzione di vasi e soprammobili in terracotta di qualsiasi forma e colore.
Le spiagge del Gargano
Spiaggia Lunga
Come arrivare. Sulla strada verso Peschici, a circa 6 km da Vieste.
Ambiente. La Spiaggia Lunga, una distesa di sabbia bianca di circa 4 km, un tempo era chiamata spiaggia di Santa Maria di Merino, dalla chiesetta che si trova nei pressi. Lungo la strada per raggiungerla, ecco i trabucchi, le tipiche costruzioni in legno usate ancora oggi per la pesca.
Sulla spiaggia, invece, numerosi turisti, tanti in cerca di sole e frotte di surfisti pronti a sfruttare i venti di questo tratto di costa. Ampia la scelta tra i numerosi campeggi affacciati sul mare.
Cala Rossa
Come arrivare. Raggiungibile dalla strada litoranea San Nicandro G.co – Torre Mileto, in direzione Rodi Garganico. Arrivando dalla superstrada SSV 89 uscita San Nicandro – Torre Mileto litoranea, vale la pena la sosta a Torre Mileto. Qui gli amanti della camminata sugli scogli possono lasciare l’auto (parcheggio incustodito) e raggiungere Cala Rossa e i ruderi della torre, proseguendo per circa 2 km e tenendo il mare sulla sinistra. Oppure, fatta la sosta a Torre Mileto, si può riprendere la strada in direzione Rodi G.co, percorrerla per circa 2,5 km fino a un incrocio con una strada in salita a destra, dove è possibile parcheggiare. A piedi lungo la strada litoranea, percorrendo circa 100 m, cercate un varco verso il mare (potrebbero esserci difficoltà ). Trovato l’imbocco del sentiero si arriva in meno di 200 m.
Ambiente. La spiaggia è molto suggestiva ed è protetta da una scogliera ricca di macchia mediterranea. Il mare, di un verde/azzurro brillante, ha fondali prevalentemente di roccia, ciottoli e sabbia, ideali per nuotare (non per i bambini).
Lago di Lesina
Dune di Lesina
Come arrivare. Raggiungibile dalla SP Lesina – Marina di Lesina; uscita superstrada SSV 89 e A14 uscita Lesina Poggio Imperiale. Proseguire in direzione Marina di Lesina fino alla deviazione per Canale Acquarotta (qui è possibile una sosta per chiedere maggiori informazioni per la spiaggia con la passerella sulle dune). Finita la strada asfaltata si supera il canale e si prosegue per circa 2 km su piste di sabbia, facile anche insabbiarsi, tenendo la laguna sulla destra. Alcuni segnali indicano attività tipo parco avventura. Ci sono due piste parallele, tenendo la destra, che a un certo punto si ricongiungono. Lì c’è un pratone dove è possibile parcheggiare. Proprio da qui parte una passerella in legno per evitare il calpestio della duna che arriva fino al mare. Il percorso, di circa 800 m, è agevole e alla portata di tutti.
Ambiente. La spiaggia è molto suggestiva, di sabbia e dune con una folta macchia mediterranea. Il mare, dal colore cristallino, presenta fondali sabbiosi ideali anche per i bambini.
Spiaggia Zaiana
Come arrivare. Raggiungibile dalla Strada Litoranea Peschici – Vieste SP 52, il bivio indica ‘Spiaggia Zaiana Manaccora’ e si trova a circa 2,5 km da Peschici. Dal bivio parte una stradina asfaltata molto stretta, da percorrere per circa 2 km, fino ad arrivare in cima alla caletta che si apre sulla sinistra sotto una falesia di 20-30 m, mentre diritto si vede la Punta e il trabucco di Manaccora. La spiaggetta è libera e si raggiunge con un sentiero e scalini molto ripidi; può presentare qualche difficoltà per persone anziane, soprattutto al rientro.
Ambiente. La spiaggia, davvero meravigliosa, è caratterizzata, come la maggior parte delle spiagge di questo tratto di costa, da una falesia a strapiombo sul mare, ricca di una folta macchia mediterranea. Il mare ha un fondale sabbioso, ideale per nuotare.
I consigli di Legambiente
Sentire le atmosfere del Parco
• Visitando questo territorio, pensate di fare almeno una passeggiata a piedi, a cavallo o in bici, per vedere questa terra da un altro punto di vista rispetto a quello dei grandi flussi turistici tradizionali. Siete certamente in uno dei parchi più belli d’Europa.
Percorsi oltre la spiaggia
• I turisti balneari non devono trascurare l’entroterra, con i suoi centri storici e le maestose foreste. Così come i pellegrini che frequentano i santuari garganici nelle altre stagioni dell’anno non devono perdersi gli scorci costieri.
I sapori del territorio
• Provate la ricotta e i formaggi, straordinari per il ricco pascolo brado di bovini, caprini e ovini. Da non perdere il pane, perfetto anche come ingrediente base della grande varietà di pancotti che nei paesi ancora si cucinano.
Sulle tracce dei Dauni
• Un’escursione al villaggio dauno di Monte Saraceno vi permetterà di scoprire questa necropoli-santuario, con ben oltre 500 tombe incavate nella roccia calcarea, testimonianza dell’antica civiltà dei Dauni.
Vivere il Parco nazionale del Gargano
Il sito del Parco nazionale del Gargano (www.parcogargano.gov.it ) propone tutta una serie di itinerari all’aria aperta per vivere il territorio a 360°: passeggiate, escursioni, cicloturismo e molto altro. Online è consultabile anche il sito (www.buonocomeilparco.it), adatto a chiunque voglia scoprire i luoghi del Parco e informarsi sui prodotti e sui produttori attraverso la descrizione delle filiere certificate e la presentazione dei loro protagonisti. Inoltre sarà interessante conoscere la storia del prodotto appena acquistato inserendo sul sito web il codice del lotto che appare sulla confezione; sono descritte le fasi di produzione e di trasformazione in vetrina per garantire la qualità e l’origine certificata.
Cosa fare
Musica
• Gli appassionati di musica possono contare su quattro appuntamenti di prestigio anche internazionale: tra maggio e settembre il Festival delle bande; in agosto, a Carpino, il Carpino Folk Festival; in agosto e settembre il Festival pianistico del Gargano e all’inizio di settembre il Rodi Folk Jazz Festival.
• Musica, teatro, danze e rassegne enogastronomiche, Festambiente Sud è occasione di incontro e confronto sulle relazioni tra cultura, ambiente e qualità della vita. La XIV edi-
zione del festival nazionale per il Sud Italia si svolge nel centro storico di Monte Sant’Angelo, città iscritta nella lista dei Patrimoni dell’Umanità Unesco, dal 9 al 15 luglio.
Natura
• Per poter conoscere le tartarughe marine, e in particolare la varietà Caretta caretta, il posto giusto è il Centro di recupero Legambiente per questi animali, all’interno dell’Oasi Lago Salso, zona di antiche paludi a pochi chilometri da Manfredonia. In una grande vasca le tartarughe trascorrono la loro convalescenza in attesa del rilascio in mare.
Feste
• Il 2 e 3 luglio a Rodi Garganico si svolge la festa della Madonna della Libera, imperniata sul santuario che conserva una reliquia: la venerata tavola della Vergine, protettrice del paese.
• La Settimana Santa a San Marco in Lamis: le manifestazioni del Venerdì Santo culminano con la preparazione delle fracchie, grossi tronchi di quercia riempiti all’interno di legna, che vengono accesi e trainati con piccoli carri per accompagnare, durante la processione notturna, la statua dell’Addolorata alla ricerca del Figlio morto.
A tavola
• Agli albori del Settecento, nella bella cornice della frazione Montagna di Manfredonia, fu edificato il casino Scassa. Agli inizi degli anni Novanta del Novecento l’antica dimora rurale fortificata è stata riconvertita in un’accogliente struttura ricettiva con il ristorante Mare e Monti, che utilizza i propri prodotti a chilometro zero.
Cosa vedere
A Vico del Gargano
• Vicino al torrione del castello medievale è il Museo Trappeto Maratea, antico frantoio documentato già nel 1318 scavato nella roccia dove sono raccolte la macina e le presse in legno per la spremitura delle olive.
• Il castello di origine normanna, raggiunse la definitiva conformazione intorno al XV secolo, subendo notevoli rimaneggiamenti anche in epoche successive. È una costruzione quadrilatera con torri cilindriche e quadrate.
A San Nicandro Garganico
• All’interno del Parco archeologico, la chiesa di S. Maria di Monte Elio è una bella costruzione romanica (XI secolo) a tre navate, tre absidi e con copertura a capriate lignee. L’interno conserva affreschi di varia epoca, databili tra il XIII e il XVI secolo.
A San Marco
in Lamis
• Solitario su un poggio verdeggiante, il santuario di S. Matteo, a San Marco in Lamis, è di origine longobarda e da molti secoli è meta di pellegrinaggi. Il convento francescano, simile a una fortezza, conserva parti medievali e cinquecentesche.
A San Giovanni Rotondo
• I devoti a Padre Pio sono accolti a San Giovanni Rotondo nella nuova chiesa intitolata al santo, progettata da Renzo Piano. Ogni anno numerosi sono i pellegrini che si recano in questa cittadina ormai celebre.
Testo esclusivo: Touring Club Italiano