Nella provincia di Reggio Calabria si dilata uno dei paesaggi marini più spettacoli della nostra Italia: è la Costa Viola! Chiamata così per il colore delle sue acque, questo tratto costiero si snoda da Capo Barbi alla rupe di Scilla. Il litorale è a tratti roccioso e a tratti caratterizzato da sabbia dorata. Se non sei mai stato, ti consigliamo 5 spiagge sulla Costa Viola in cui fermarti durante la tua vacanza in Calabria!
Un ambiente magnifico accoglie chi visita la punta meridionale della Calabria: dai litorali della Costa Viola – tra Palmi e Villa San Giovanni – si sale fino alle vette dell’Aspromonte che, con la cima del Montalto, raggiungono i 1955 m di altitudine. La Costa Viola è tra i più spettacolari paesaggi marini che regala la Calabria. Così chiamata per l’incredibile colore delle sue acque, questo tratto di costa si snoda da capo Barbi a Villa San Giovanni, centro completato dalla frazione di Cannitello, lungo il litorale tirrenico.
I crinali impervi del massiccio montuoso da cui è dominata precipitano direttamente in mare: alti fino a 700 m, i bastioni sono interrotti solo da fratture geologiche e da canaloni di brevi torrenti.
Palmi, Bagnara Calabra e Scilla sono i centri principali, rinomati per la pesca del pesce spada e per le belle spiagge, sempre affollate d’estate, come quelle di Cannitello che annunciano Villa San Giovanni e Reggio di Calabria.
Sabbia, ghiaia e roccia si alternano lungo questo litorale, dotato di attrezzature turistiche e di soggiorno, campeggi e villaggi.
Più tranquilla è Scilla, tra i centri più caratteristici della costa, vero e proprio belvedere sul mare dove si dispiega il lungo arenile ghiaioso: è il luogo del mito omerico, dove si annidava il mostro che, dall’alto della rupe, assaliva le navi di passaggio in viaggio nello Stretto di Messina.
Ma Scilla è anche il paradiso della subacquea, con siti d’immersione sia per principianti sia per sommozzatori esperti.
Fitta macchia mediterranea e distese di ginestre ricoprono le pareti a strapiombo, in alcuni tratti modellate a gradoni dal lavoro secolare dei contadini. Il paesaggio mozzafiato è reso ancora più suggestivo dalla vista dello Stretto di Messina e delle isole Eolie che si stagliano all’orizzonte.
Trasparenze del mare e miraggi di terra
Le correnti dello Stretto di Messina rendono limpide e trasparenti le acque di tutta la Costa Viola e soprattutto di Scilla, protesa sullo Stretto. In queste acque, la pesca del pesce spada è praticata da più di 2000 anni: la rupe di Scilla e le alture limitrofe erano le postazioni ideali per avvistare il pesce che dall’alto, con urla e bandiere, veniva segnalato dalla vedetta ai compagni che costeggiavano le rive sulle barche.
Ma ben altre visioni attendono su questo mare. Sulla costa reggina dello Stretto, in giornate molto calde e con aria e mare calmi, si può verificare uno strano fenomeno di miraggio, la cosiddetta ‘fata morgana’, che dà l’impressione di un avvicinamento della costa sicula, i cui edifici prospettano in mare o nell’aria con immagini stranamente deformate, simulando città fantastiche o addirittura schiere di uomini in moto.
Stupende sfumature violacee assumono le ombre dei monti circostanti riflesse nel mare di Bagnara Calabra, ridente cittadina costiera in un’ampia insenatura resa ancor più attraente dai colori che assume il Tirreno presso la sua costa.
Impossibile rimanere insensibili alle numerose risorse che questo piccolo angolo di Mediterraneo offre a livello turistico e culturale, come l’antica torre (nella foto in alto) di capo Rocchi o le chiese delle due Confraternite (del Rosario e del Carmine).
Cultura e tradizioni
La Magna Grecia ha lasciato numerose vestigia su questa terra, arricchendo i musei dove il visitatore può approfondire la conoscenza del passato. Di eccezionale importanza è il Museo archeologico nazionale di Reggio di Calabria che, oggetto di un consistente lavoro di recupero e riallestimento, è oggi uno straordinario concentrato di collezioni tra le più importanti dell’Italia meridionale.
Fiore all’occhiello dell’esposizione è la sala che ospita i celeberrimi Bronzi di Riace, emersi dal mare antistante la costa di Riace Marina nel 1972: si tratta di originali greci raffiguranti due guerrieri, realizzati – secondo un’ipotesi molto discussa dagli studiosi e indimostrabile – dal grande Fidia. I Bronzi sono esempio unico al mondo del livello raggiunto dall’arte greca nel V secolo a.C.
«Il più bel chilometro d’Italia», così Gabriele D’Annunzio ha soprannominato il lungomare verdeggiante di piante tropicali di Reggio di Calabria. Adagiata alle estreme propaggini dell’Aspromonte, lungo le sponde orientali dello Stretto di Messina, la città fu fondata nell’VIII secolo a.C. ed ebbe grande fortuna nel periodo magnogreco, ma anche in quello romano e bizantino, come testimoniano i resti della cinta muraria del IV secolo a.C. e quelli delle terme romane.
A demolire le antiche costruzioni è stato il terremoto che colpì Messina il 28 dicembre 1908. Oggi il capoluogo, dall’aspetto moderno e funzionale, con un impianto urbanistico a scacchiera, ospita l’imponente castello aragonese del XV secolo, la chiesa degli Ottimati in stile tardo-bizantino e il Duomo, l’edificio sacro più ampio della regione, costruito in stile neoromanico negli anni Trenta del Novecento.
Il grande polmone verde
È l’ultimo tratto delle Alpi Calabresi, termine con cui i geologi indicano il complesso montuoso formato dalla Sila, dalle Serre e dall’Aspromonte, per sottolineare che queste montagne, costituite da rocce cristalline (principalmente graniti), si differenziano dall’Appennino per origine e geologia.
Enorme piramide di roccia tra due mari sui quali precipita, l’Aspromonte si eleva fino ai 1955 m del Montalto, la cima più elevata, da cui è possibile vedere lo Stretto di Messina. Le fiumare dell’Aspromonte, che sboccano in mare, hanno letti ampi formati da detriti e sono asciutti per quasi tutto l’anno, salvo riempirsi con pericolose esondazioni durante le piogge invernali.
Tipica dell’Aspromonte è la presenza delle ‘pietre’, enormi monoliti alti oltre 100 m. Il Parco nazionale dell’Aspromonte, istituito nel 1994, ospita una vegetazione ricca e molto variegata, grazie al clima che, da mite sulla costa, diventa più rigido ad alta quota. Protette dalla fitta vegetazione, nel parco vivono poi diverse specie di uccelli, tra cui il picchio nero, l’aquila reale (di recente tornata a nidificare nella zona) e il gufo reale; qui trovano rifugio anche lupi e gatti selvatici.
Le localitÃ
Palmi. Di fondazione greca, Palmi fu distrutta dal catastrofico terremoto del 1783 e successivamente dal sisma del 1908. Da allora la città è stata ricostruita secondo criteri antisismici, con un tessuto urbano regolare, piazze ampie e strade spaziose e diritte. Oggi è il centro culturale più attivo della piana di Gioia Tauro. Di antico rimangono le sue tradizioni, di cui la più celebre in tutta la regione è l’agostana Processione della Varia. Nei pressi di Palmi, Sant’Elia è situata sull’omonima altura (579 m) e, per il panorama eccezionale che offre, è definita il ‘balcone sul Tirreno’.
Bagnara Calabra. Tra due speroni rocciosi, ai piedi dell’Aspromonte, la località è dotata di una lunga spiaggia sabbiosa bagnata da un mare che sotto il sole si colora di viola (da qui il nome della costa di cui fa parte). Il paesaggio, segnato dall’alto viadotto Sfalassà , imponente costruzione in cemento armato e acciaio realizzata negli anni Settanta del Novecento per l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, è rimasto comunque molto piacevole e la zona ha conosciuto uno sviluppo turistico notevole. Oggi Bagnara Calabra è diventata una vera e propria cittadina balneare con numerose residenze estive. Gravemente colpito dal terremoto del 1908, l’abitato conserva ancora alcuni edifici antichi, tra i quali il santuario della Madonna del Carmine (XVII secolo).
Scilla. È una delle più rinomate stazioni turistiche e balneari calabresi. La località è ben attrezzata e offre ai visitatori lidi, chioschi, bar, gelaterie e ristoranti, un piacevole e vivace lungomare oltre a un patrimonio storico e architettonico di notevole interesse. Scilla era una figura femminile, figlia di divinità diverse a seconda delle differenti versioni, circondata da sei cani feroci che divoravano tutto ciò che transitava nei paraggi.
Non a caso, infatti, l’attraversamento di uno stretto, con le sue oggettive difficoltà , assumeva il valore simbolico di superamento dei confini tra il familiare e l’ignoto, di controllo delle forze avverse e del caos, rappresentati dalla potenza della natura.
Quelle aree pericolose, al limite dell’invalicabile, erano dunque solitamente identificate con i mostri posti a guardia del passaggio, che insidiavano chi avesse voluto superarlo. Oggi ben poco resta a evocare quel burrascoso richiamo mitologico, se si osserva l’abitato placidamente adagiato sullo Stretto.
Si segnala per i suoi magnifici panorami, per il castello Ruffo e per il quartiere di Chianalea, il più antico di Scilla, con le case dei pescatori addossate agli scogli e separate da strette viuzze che scendono al mare. La fortezza, protesa sullo Stretto, separa l’insenatura di Chianalea da quella di Marina Grande, dove si distende la spiaggia. Nella parte superiore del paese si trova il caratteristico quartiere di San Giorgio, a circa 70 m sul livello del mare.
Cannitello-Villa San Giovanni. Situata tra punta Pezzo e la foce della fiumara di Catona, Villa San Giovanni è la porta calabrese sullo Stretto di Messina, dove le acque del Tirreno e dello Ionio si mescolano. Questa cittadina ha un aspetto moderno, dovuto alla ricostruzione dell’abitato dopo il terremoto del 1908, e deve il suo sviluppo al porto dei traghetti: oggi il maggiore scalo per le comunicazioni con la Sicilia. Le principali infrastrutture turistiche, le spiagge, le case vacanze e i villaggi si susseguono a sud del centro fino al capoluogo e ogni anno accolgono numerosi turisti. Cannitello, frazione a nord dell’abitato, tra i più rinomati centri balneari della Costa Viola, è l’ideale per gli appassionati di immersioni data la grande varietà di ittifauna dovuta alle speciali condizioni della temperatura e delle correnti del mare.
Le spiagge della Costa Viola
Baie della Marinella e di Tonnara
Come arrivare. Dall’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria si esce a Palmi e si seguono le indicazioni per l’abitato lungo la strada provinciale. In alternativa si può utilizzare la strada panoramica statale 18. In treno si scende alla stazione di Palmi.
Ambiente. A Palmi, oltre alla ‘rocciosa’ cala Rovaglioso, si può scegliere tra due baie molto belle e frequentate: quelle della Marinella e della Tonnara, quest’ultima famosa anche per lo ‘scoglio dell’ulivo’. Le ampie spiagge di sabbia fine e i fondali profondissimi fanno da contrappunto al bastione montuoso del monte Sant’Elia. In mare, la preziosità dei fondali merita una visita subacquea, mentre a terra la scogliera è percorsa a mezza costa dal sentiero del Trecciolino.
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Cala Rovaglioso
Come arrivare. La spiaggia è vicina alla stazione centrale di Palmi: percorrendo via Stazione si trovano i cartelli che indicano la strada di ingresso. Vi si accede per un sentiero, recentemente ripristinato e attrezzato, che attraversa uliveti secolari e distese di vigneti.
Ambiente. È un’incantevole caletta naturale, delimitata a nord e a sud da scogliere e anfratti che il tempo ha modellato in modo singolare. Si apre al termine di un costone che precipita sul mare, coperto di zagare e piante di fichi d’India in un paesaggio mozzafiato.
La cala negli anni è stata presa in cura da un comitato di cittadini che hanno costituito un presidio di volontariato attivo per preservarne la bellezza e la funzionalità . Il mare in questo tratto presenta mille sfumature e la cala è così quieta che ancora oggi trovano temporaneo riparo le imbarcazioni sorprese in mare dal forte vento di scirocco.
Tra gli scogli si cela una vasca d’acqua dolce e il fondale è molto apprezzato dai sub per la ricchezza e varietà . La cala è conosciuta anche come Portus Orestis per la leggenda, riportata da molti storiografi romani, secondo la quale Oreste, perso il senno dopo il matricidio, lo riacquistò bagnandosi sette volte proprio nelle acque di Rovaglioso.
Cala Janculla
Come arrivare. La spiaggia è raggiungibile solo dal mare partendo da Palmi a nord o da Bagnara Calabra a sud. Una volta giunti in uno dei due comuni, si può affittare una barca o farsi guidare dai pescatori alla scoperta della baia e delle grotte.
Ambiente. Cala Janculla o Lancuia, solitaria e inaccessibile, giace tra due speroni di roccia al centro della Costa Viola. È l’estrema propaggine sulla costa tirrenica del territorio comunale di Seminara, cittadina alle falde del Parco nazionale dell’Aspromonte, nota per le sue ceramiche.
La spiaggetta di sabbia fine e i fondali profondissimi fanno da contrappunto al bastione montuoso del monte Sant’Elia, a picco sul mare. Tra le falesie si trovano la grotta delle Rondini, che si apre su un fianco, e le vicine grotte Perciata e delle Sirene. Cala Janculla è un Sito d’Importanza Comunitaria ed è la perla della Costa Viola.
Marina Grande
Come arrivare. È la spiaggia della città di Scilla, situata nel quartiere Marina Grande, anche sede della stazione ferroviaria.
Ambiente. La spiaggia è uno degli scenari più suggestivi della Calabria. Racchiusa tra la rupe del castello e la collina di Santa Trada, si stende in un’ampia baia ed è protetta, alle spalle, dalle case del borgo e da una fitta fascia di vegetazione e di macchia mediterranea.
Davanti lo sguardo si apre sullo Stretto di Messina con capo Peloro e i laghi di Ganzirri, mentre all’orizzonte si staglia il profilo delle isole Eolie. Pur essendo tra le spiagge più conosciute e visitate, mantiene intatto il suo fascino anche nei periodi di maggiore frequentazione e mondanità . Il colore intenso e la trasparenza del mare, uniti alla bellezza del territorio, rendono una visita alla Marina Grande un’esperienza sempre emozionante.
Cannitello
Come arrivare. Dall’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, uscita Villa San Giovanni, si prosegue per circa 2 km fino al mare; in alternativa si può utilizzare la statale 18. In treno si scende alla stazione di Cannitello.
Ambiente. Siamo nel tratto più angusto dello Stretto di Messina: qui la Calabria e la Sicilia sono distanti appena 3,2 km. In acqua vivono ben 140 specie di pesci, che rappresentano solo una parte della fauna ittica di questo mare. La grande varietà è dovuta a peculiari condizioni di temperatura, all’eccezionale ricchezza di plancton (superiore a quella dello Ionio e del Tirreno) e soprattutto al fatto che lo Stretto è una delle principali vie di migrazione.
In questo tratto di mare si trovano anche pesci abissali, spesso trascinati dalle correnti sulla spiaggia. Per gli appassionati di subacquea, Cannitello costituisce un’ottima base per entusiasmanti immersioni tra relitti e fondali dalla morfologia unica. Le forti correnti di marea consigliano tuttavia di immergersi solo accompagnati da guide esperte. Le attrezzature subacquee possono essere noleggiate in loco.
I consigli di Legambiente
Lo Stretto rigenera
• Fate il bagno nell’acqua dello Stretto: le correnti la rendono cristallina e fredda anche nei giorni caldi.
Patrimonio ittico
• Andate a Bagnara per il mercato del pesce. Un’esperienza interessante quella di fare un giro in un mercato ittico, anche per capire l’importanza della pesca, prezioso patrimonio da salvaguardare.
Un canale di luce
• Cogliete l’autenticità dei luoghi: perdetevi al mattino girovagando sulla costa di Reggio, arrivate fino a Santa Trada per godere del paesaggio, attraversate lo Stretto con il traghetto al pomeriggio e tornate immergendovi completamente nella luce del tramonto.
I sapori e i profumi
• Cenate a Chianalea, un posto magico, con le case a ridosso del mare, mangiando pesce spada e un’insalata di pomodori e cipolle, di Tropea ovviamente. I profumi e i sapori che in questo posto la fanno da padrone sono quelli del mare, che si mischiano alle fragranze degli agrumi.
Escursioni in canoa
Sulla spiaggia di Scilla, proprio sotto il castello, troverete il PIECC – l’associazione escursionisti in canoa locali –, punto d’incontro per chi vuole vivere l’esperienza di una divertente uscita in canoa. Il PIECC vi proporrà , oltre al consueto noleggio della canoa per i dilettanti, anche delle escursioni più complesse, accompagnandovi (con guide ambientali esperte) alla scoperta di splendidi itinerari.
Trekking sulla scogliera
Un itinerario di trekking di straordinario fascino paesaggistico, tagliato su un versante del monte Sant’Elia, ultimo contrafforte dell’Aspromonte, è il sentiero del Tracciolino, che si snoda nel tratto più suggestivo della Costa Viola tra Bagnara Calabra e Palmi (attualmente solo da Palmi a Sant’Elia in attesa del ripristino complessivo dell’itinerario a uso turistico). Si cammina quasi sospesi sulla scogliera tra il mare e la collina, alti sulle spiagge sottostanti, dominando un panorama di immensa bellezza che abbraccia Capo Vaticano, la Sicilia con l’Etna e le isole Eolie.
Il monte Sant’Elia, dove si snodano altri sentieri escursionistici, ha un grande valore ambientale per i terrazzamenti a vigneto, i boschi e la vegetazione mediterranea; per la fauna migratoria è tra i luoghi di sosta più importanti in Europa.
Cosa fare
Serata romantica
• Il tramonto a Scilla regala colori e sfumature particolarissimi in continuo cambiamento al mutare del mare e delle forme dell’acqua.
Feste e sagre
• Alla Sagra del Pesce Spada (prima domenica di luglio a Bagnara Calabra e prima domenica d’agosto a Scilla) si possono gustare tutti i modi tradizionali in cui questo nobile pesce viene cucinato.
• A Palmi, la Processione della Varia, che si svolge a scadenza quadriennale nella seconda metà di agosto, è tra le feste più popolari. I preparativi iniziano con molto anticipo, e già dal 16 agosto si comincia a lavorare sul cosiddetto cippu, la grossa base di legno di quercia che sorregge la ‘Varia’, una struttura di ferro alta circa 16 m
e del peso di 20 tonnellate, che rappresenta l’assunzione in cielo della Vergine Maria; l’imponenete carro viene trasportato per le vie cittadine da 200 uomini, i cosiddetti ’mbuttaturi, scelti tra le corporazioni di lavoratori.
Immersioni
• Riservata ai subacquei esperti, la grotta delle Sirene a Palmi consta di una grande caverna sommersa ricca di forme di vita sessili; vi è stato osservato un raro nudibranco. Da notare anche la ricchezza di concrezioni.
A Scilla
• Una passeggiata da godere in tutta calma è nell’antica Chianalea, il quartiere dei pescatori, dove le case affacciano direttamente sul mare e le stradine sembrano quasi abbracciarlo.
• Per uno spuntino insolito è da assaggiare il panino con il pesce spada: davvero gustoso quello preparato in via Grotte 5.
Cosa vedere
A Reggio di Calabria
• Una delle maggiori attrazioni di Reggio è il Museo archeologico nazionale (www.archeocalabria.beniculturali.it), che custodisce i superbi Bronzi di Riace e numerosi tesori artistico-archeologici provenienti da tutta la provincia. Usciti dal museo, pochi passi portano al lungomare Matteotti; godetevi la magnifica passeggiata tra magnolie, palme e piante esotiche rare. Splendido il panorama sullo Stretto.
A Palmi
• La Casa della Cultura ‘Leonida Repaci’ ospita alcune istituzioni artistiche e culturali, tra cui il Museo di Etnografia e Folclore, il più importante del Mezzogiorno: vi si ammirano una collezione di costumi calabresi, prodotti artigianali in ceramica e legno, bellissime maschere apotropaiche, ex voto in cera o in metalli preziosi.
• Una sosta nel verde di villa Mazzini, giardino pubblico comunale ornato di statue, offre relax e un magnifico panorama sul mare, specialmente al tramonto
Testo esclusivo: Touring Club Italiano