Al largo della costa laziale, le Isole Ponziane (o Pontine) sono splendidi e piccoli brandelli di terre selvagge isolati nel Tirreno. Ponza, la più estesa dell’arcipelago, è di forma allungata e composta da rocce di differente natura, che ne hanno segnato la geografia, fatta di cale e ripidi promontori.
La più spettacolare insenatura ponzese è Chiaia di Luna, racchiusa da alte e friabili pareti vulcaniche, che venne collegata da una galleria romana alla insenatura dove si trova il porto borbonico. Per i romani, Ponza fu uno scalo importante, e prova ne sono i resti delle ville, delle peschiere e di una grande diga che, a Giancos, chiudeva un bacino necessario al rifornimento delle navi della flotta. A occidente di Ponza sorge la solitaria Palmarola, ripida e tagliente cresta rocciosa disabitata che conserva le tracce di antichi crateri eruttivi, ed è un vero e proprio spaccato geologico della storia del Tirreno.
Ben visibile a nord-ovest di Ponza la piccola ma suggestiva Zannone è parte del Parco nazionale del Circeo: fu in passato abitata solo da un ristretto gruppo di monaci isolati e oggi è visitabile solamente con gite guidate del parco.
Decisamente più a sud-est, molto diversa da Ponza e Palmarola, è la scura Ventotene, completamente vulcanica, anch’essa segnata dal suo passato imperiale, con la maestosa villa di Punta Eolo e i resti del raccolto porto romano. Dopo secoli di abbandono, l’isola venne nuovamente colonizzata per volere dei sovrani borbonici che, sull’aspro scoglio della vicina Santo Stefano, vollero l’edificazione di uno dei più impressionanti penitenziari del Mediterraneo.
Oggi abbandonato, il carcere di Santo Stefano è ancora in attesa di una prospettiva, di un’idea che ne permetta la salvaguardia e il restauro, e la sua presenza ricorda anche i cupi anni del regime fascista, che sulle Isole Ponziane spedì al confino centinaia di oppositori. Le due isole e il loro tratto di mare sono protette dall’Area marina protetta di Ventotene e Santo Stefano. Le belle Isole Ponziane sono circondate da un mare trasparente ricco di fondali affascinanti, che rimandano anch’essi ai patrimoni archeologici e ai miti, come le cavità naturali dove si vuole che abitasse la maga Circe.
Per la sua posizione l’arcipelago costituisce una preziosità naturalistica. Il paesaggio costiero, frastagliato e modellato dal mare, lascia il posto a un entroterra con una ricca e variegata macchia mediterranea. Le isole sono inoltre considerate uno dei paradisi italiani del birdwatching dove è possibile osservare quasi 200 specie di uccelli.
Le localitÃ
Ponza. È la più grande delle Isole Ponziane e offre siti di incantevole bellezza: già dal mare l’isola si annuncia con il tipico colore pastello delle sue case e il caratteristico profilo segnato dalla presenza dei terrazzamenti realizzati a uso agricolo. Quando infatti il turismo non era ancora la principale fonte di reddito, i coloni vivevano di pesca, specialmente dell’aragosta e del corallo, e di lavoro nei campi. Le splendide spiagge e gli straordinari ambienti marini che hanno reso famosa Ponza erano già apprezzati dagli antichi, come testimoniano i resti di una lussuosa villa romana nei pressi delle grotte di Pilato.
Alle spalle del porto, la gradinata di case e locali turistici è il cuore della vita mondana, che affolla nelle sere estive l’elegante piazzetta. Per un comodo bagno in mare senza allontanarsi dal centro, vicinissima è la bella spiaggia di Sant’Antonio. Affacciata su una piccola baia, la frazione Giancos è collegata da una galleria di epoca romana. Un’altra galleria di età imperiale costituisce l’accesso via terra alla più affascinante spiaggia di Ponza, Chiaia di Luna, sovrastata da una falesia a mezzaluna. Scogliere selvagge si osservano invece alla punta dell’Incenso, che guarda sull’isolotto di Gavi. Ruderi di un medievale monastero benedettino si trovano sull’isola di Zannone, abbandonata a causa della mancanza di acqua dolce: l’isola presenta un ambiente naturale di particolare pregio, tanto da essere tutelata dal Parco nazionale del Circeo.
Ventotene. Mare cristallino, una tranquillità abbinata a dimensioni a misura d’uomo sono solo alcuni dei pregi della ventosa Ventotene: è la più piccola isola abitata delle Ponziane e la sua integrità è garantita dall’Area marina protetta di Ventotene e Santo Stefano. La vegetazione appare dominata dalla presenza dei fichi d’India; la pianta ha fatto la sua comparsa sull’isola in tempi relativamente recenti, quando i Borboni nel XVIII secolo, dopo un lungo periodo di abbandono dell’isola, misero in opera un progetto di urbanizzazione, ripopolandola con contadini e pescatori di Ischia.
In età romana, quando probabilmente l’isola era ornata solamente di lecci, ulivi e carrubbi, ormai in via di estinzione, si pensa che il territorio isolano coincidesse con l’impianto di una sola grande villa imperiale, servita da un proprio porticciolo. In alto si apre la piazza del castello, il forte nel quale furono confinati durante il regime fascista detenuti politici.
Poco lontano si trova l’isola di Palmarola, un’oasi naturalistica dalle rocce vulcaniche multicolori e dalle acque trasparenti e profonde: i suoi fondali sono infatti particolarmente apprezzati dai subacquei che possono esplorare un ambiente praticamente incontaminato tutelato dall’istituzione della Riserva naturale protetta.
Le spiagge
Chiaia di Luna
Come arrivare. La spiaggia è raggiungibile con collegamenti via mare da Formia, Terracina, San Felice Circeo, Anzio e, nel periodo estivo, anche da Fiumicino con motonavi e aliscafo. Dal porto di Ponza si arriva alla spiaggia passando attraverso un suggestivo tunnel di epoca romana, scavato nella roccia.
Ambiente. È la spiaggia più grande (500 m) e spettacolare di tutto l’arcipelago. Chiusa più volte a causa della caduta di rocce, è stata ingabbiata per ragioni di sicurezza. Attrezzata e fornita di servizi, è piuttosto frequentata nei fine settimana e nei mesi estivi, perciò per apprezzare appieno lo spettacolo offerto dalla baia è consigliabile una visita fuori stagione.
Cala del Porto
Come arrivare. È l’unico approdo sicuro di Palmarola; sull’isola è possibile arrivare con barche che fanno servizio di linea da Ponza.
Ambiente. Paradiso disabitato, Palmarola è l’isola più occidentale delle Ponziane, distante da Ponza solo 6 miglia. Priva di acqua ed elettricità , vi si trovano appena 500 abitazioni scavate nelle grotte di tufo. La spiaggia di cala del Porto è vicina al porto naturale dell’isola, a nord-est: da Ponza vi si spingono di solito le barche dei pescatori, ma si possono anche noleggiare gommoni. La cala è avvolta nei particolari colori della sabbia e dei sassi che ne esaltano l’aspetto selvaggio.
Cala Nave
Come arrivare. Ventotene è collegata con un servizio di traghetti, aliscafi e navi veloci da Formia e, nel periodo estivo, anche da Ponza, Napoli e Anzio. La spiaggia si raggiunge a piedi dal centro del paese in direzione mare. Considerati lo status di Riserva naturale e le piccole dimensioni di Ventotene, è consigliabile lasciare la macchina prima dell’imbarco a Formia.
Ambiente. Nave di Sotto e Nave di Fuori sono i suggestivi scogli dietro i quali lo sguardo spazia sino all’isola di Santo Stefano. La spiaggia è sabbiosa e circondata dagli scogli, il fondale è di ghiaia. Dal centro di Ventotene si raggiungono anche Parata Grande e cala Battaglia.
I consigli di Legambiente
La prima volta a Ponza
• La prima visita a Ponza deve essere quella per coglierne la sua peculiarità in quanto ‘isola’ e non come oggetto turistico. Maggio-giugno è il periodo perfetto per farsi ammaliare dalle bellezze delle cale, spiagge, faraglioni, grotte, mentre la primavera addolcisce l’aria, fa esaltare la macchia mediterranea, dispone gli animi degli isolani all’accoglienza.
L’isola dal mare
• Una dritta: inoltratevi tra le coste di Ponza o Ventotene, le cale, i faraglioni, le grotte e il mare perlaceo con una barchetta a motore, il giro dell’isola non deve mancare!
Tappa a Palmarola
• Se Ponza intesse natura e cultura ed è l’intreccio stesso a intrigare, Palmarola declina soltanto le sue bellezze naturali, e appaga. La visita all’isola minore è un’esperienza da vivere, concedetevela.
La cucina del territorio
• Sulle isole la pesca dava sussistenza e i pesci alimentavano una cucina ‘povera’ condita dal sentimento dell’appartenenza. Gli spaghetti con la grancevola è il piatto che ha in sé tutto questo, provateli.
Le mongolfiere di Ventotene
A fine settembre, in occasione della festa della patrona Santa Candida (20 settembre), Ventotene si colora con la gara delle mongolfiere di carta (o’ pallon), in cui le varie scuole dell’isola si sfidano sul pallone di carta più bello per forma, dimensione, decorazioni e tecnica di lancio. Lo spettacolo è accompagnato anche da giochi d’altri tempi, come il tiro alla fune, e gare di nuoto.
Per informazioni: tel. 077185257 - 077185239 - [email protected]
Cosa vedere
A Ponza
• La Pro Loco in collaborazione con il Comune, organizza visite guidate alla Cisterna della Dragonara, la più grande delle tre cisterne realizzate a Ponza dai romani, uno dei ‘segreti’ archeologici dell’isola. Per informazioni: [email protected]
Ventotene
• L’antica storia di luogo di confino abbraccia Ventotene e l’isola di Santo Stefano in un’unica realtà : assolutamente da visitare il carcere abbandonato che domina Santo Stefano per ritrovarsi sul posto che ha visto nascere il celebre ‘Manifesto di Ventotene’ di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi; qui fu detenuto anche Sandro Pertini. Il carcere di Santo Stefano è, tra l’altro, un’interessante e imponente architettura carceraria settecentesca, di concezione illuministica.
Palmarola
• L’isola di Palmarola è ricca di cavità sommerse, alcune visitabili solo dal mare, con la barca, e solo per il primo tratto. Da segnalare: a sud, il maestoso Grottone di Mezzogiorno, immensa e suggestiva galleria che trafora il Faraglione; a Cala Tramontana vi sono sette spettacolari grotte semisommerse denominate collettivamente la ‘Cattedrale’, accessibili solo in barca.
Cosa fare
A Ponza
• L’isola va pienamente goduta nell’aspetto marino: fate il bagno nelle acque di cala Lucia Rosa e di cala Felci. Nell’arrivarci passate sotto la grotta di capo Bianco e date uno sguardo complice allo scoglio di ‘u spaccapurpo’.
Nella natura
• Una passeggiata indimenticabile è quella dal porto di Ponza al faro della Guardia, sull’omonima punta, passando dal fianco del monte Guardia. In circa un’ora di cammino si potranno ammirare vedute spettacolari sul porto, sui faraglioni di punta della Madonna, sulla falesia di Chiaia di Luna e infine sul selvaggio panorama del faro.
Cena vista mare
• Il mare a Ponza è di casa. Per godere dei sapori locali tradizionali uniti alla bellezza del paesaggio un suggerimento è cenare davanti al tramonto su Palmarola al ristorante Da Ciro in località Le Forna. Altra terrazza sul mare, e riferimento culinario nell’isola dagli anni Cinquanta, è il ristorante Eéa.
• Il ristorante Il giardino a Ventotene interpreta al meglio i prodotti a km zero isolani: pesce fresco di giornata, lenticchie dell’isola, prodotti naturali di qualità preparati in un equilibrio fra tradizione e contemporaneità .
A Ventotene
• Merita sicuramente una visita il Museo della Migrazione e Osservatorio ornitologico, uno dei pochissimi esistenti a livello europeo, il primo in Italia, risultato degli sforzi di ricerca e di monitoraggio ornitologico di ricercatori e volontari nel corso di oltre vent’anni. Modelli naturalistici a grandezza naturale, video e pannelli interattivi svelano i tanti misteri della migrazione.
Per informazioni: tel. 3492595607 - [email protected]
Testo esclusivo: Touring Club Italiano