Racchiuso tra il promontorio del Caprione e la penisola di Portovenere, dove si trova il borgo di Montemarcello, quasi ai confini con la Toscana, il golfo della Spezia si fregia anche del più evocativo nome di ‘golfo dei Poeti’, in virtù del fatto che numerosi poeti (tra cui Byron e Shelley) vi soggiornarono, affascinati dalla eccezionale bellezza dei luoghi.
- Idee di viaggio
La città di La Spezia si adagia all’interno di uno dei golfi più grandi e belli del mar Ligure, costellato di borghi medievali in collina e porti marinari sulla costa.
Andando con ordine, a est della città si dipana la costa frastagliata che culmina con il monte Caprione, punta Bianca e Bocca di Magra.
Il territorio è tutelato dal Parco regionale Montemarcello-Magra ed è la riviera più frequentata dagli stessi spezzini, con le belle spiagge attrezzate di Lerici e Fiascherino, ma anche con il gioiello naturalistico dello spiaggione libero di punta Corvo.
A ovest della città Portovenere, il suo promontorio e l’arcipelago formato dall’isola Palmaria e le isolette Tino e Tinetto – uno straordinario habitat naturale incontaminato a ridosso della città – fanno parte del Parco naturale di Portovenere. La Palmaria non ha quasi spiagge balneabili, ma in compenso vanta una bella rete di sentieri percorribili in ogni stagione.
Portovenere e il Golfo dei Poeti
La straordinaria veduta di Portovenere con il suo minuscolo arcipelago – Palmaria, Tino, Tinetto – annuncia il golfo dei Poeti, che si estende fino ai confini della Liguria dove si apre la fertile piana del fiume Magra, ai piedi delle alture protette nel Parco regionale Montemarcello-Magra.
Isola di Tino, Golfo dei Poeti
Qui si snodano i borghi di Lerici, Ameglia e, sulla punta del promontorio, Montemarcello, che 700 gradini di mulattiera separano dalla spiaggia di punta Corvo, nota per essere tra le più belle d’Italia.
Lo stupendo promontorio di Portovenere, praticamente privo di spiagge ma ricco di una macchia mediterranea con molte specie endemiche, è tutelato da un’Area marina protetta e da un Parco naturale, e dal 1997 è anche Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
In particolare l’isola Palmaria è meta di gite ed escursioni: è l’unica abitata delle tre che formano il piccolo arcipelago, e vanta anche qualche spiaggia, tra cui quella del Secco, sabbiosa.
Sul versante orientale del golfo compatti paesi marinari (Fiascherino, Tellaro) e appartati borghi di crinale (i già citati Montemarcello e Ameglia) guardano una costa frastagliata dove piccole insenature racchiudono incantevoli spiagge di ciottoli e sabbia, sia libere sia attrezzate di stabilimenti balneari; gli arenili, non ampi, sono sempre affollati d’estate.
Alle spalle la fitta vegetazione di alberi e macchia si arrampica sulle scogliere. Mete celebrate del turismo internazionale, spettacolari per natura e ambiente, questi luoghi si apprezzano di più nelle mezze stagioni o disponendo di un’imbarcazione. La ricchezza dei fondali, qui come alle Cinque Terre, ha un delicato equilibrio e richiede il rispetto delle rigorose disposizioni dettate dagli organismi di tutela.
Le località
Portovenere. Distesa sul suo promontorio, in una cornice paesaggistica suggellata da tre piccole isole (Palmaria, Tino e Tinetto) e da scogliere imponenti, Portovenere si allunga verso il monte retrostante con l’inconfondibile schiera di case, alte, strette e coloratissime, della calata Doria.
In mezzo alla palazzata si aprono ripide scalinate a volta: sono i ‘capitoli’, e rivelano la funzione difensiva e di collegamento tra il porticciolo e l’interno fatto di caruggi su cui si affacciano negozietti, botteghe artigianali e piccoli ristoranti. L’accesso principale al nucleo antico (chiuso al traffico) avviene attraverso una porta con l’iscrizione “Colonia Januensis 1113”, epoca in cui il borgo fu fortificato da Genova.
La principale via Cappellini, ricca di suggestioni medievali, sfocia nella piazza dominata dalla splendida chiesa di S. Pietro, costruita a picco sulla punta del promontorio a suggello della cinta muraria, nel luogo dove sorgeva un tempio dedicato a Venere.
Particolarità dell’edificio attuale è l’intreccio di elementi della primitiva chiesa paleocristiana e delle strutture gotiche del XIII secolo. Il campanile a torre serviva per avvisare gli abitanti di eventuali assalti dal mare. Sotto la chiesa si apre una piccola insenatura con la grotta Arpaia, soprannominata ‘grotta Byron’ in ricordo del grande poeta inglese e della sua leggendaria traversata del golfo da Portovenere a Lerici.
Nella parte alta del borgo, la chiesa di S. Lorenzo custodisce la Madonna Bianca, piccolo dipinto su pergamena che, secondo la leggenda, giunse qui dal mare nel 1204 e nel 1399 si trasfigurò miracolosamente nelle attuali forme trecentesche: la notte del 17 agosto una suggestiva fiaccolata rievoca l’evento.
Stradine e scalini continuano verso l’alto fino all’imponente castello Doria, di impianto medievale ma ricostruito nel Cinquecento.
Una comoda e breve gita in barca (le comunicazioni sono frequenti nei mesi estivi) consente di raggiungere facilmente la Palmaria, dove si può fare il bagno nella spiaggia di Punta Secca, di ciottoli e con bei fondali, oppure alla spiaggetta del Pozzale, sul lato opposto dell’isola. Palmaria è la più grande e la sola del piccolo arcipelago regolarmente visitabile, coperta da macchia mediterranea; vi nidificano il gheppio e il gabbiano reale.
Unica occasione per visitare il Tino (zona militare) è invece il 13 settembre, ricorrenza del patrono S. Venerio, per assistere alla suggestiva processione in mare. Al Tinetto, poco più che uno scoglio, si apre l’omonima grotta dotata di due ingressi, che creano giochi di luce osservabili in immersione.
Lerici. Tra le più animate stazioni di villeggiatura del golfo dei Poeti, affollata d’estate anche per il porto turistico attorno al quale si allineano locali e ristoranti, Lerici deve il suo fascino al suggestivo paesaggio marino, alle belle spiagge del suo tratto costiero e al poderoso castello che la domina dall’alto del promontorio a chiusura della baia: è uno degli esempi più monumentali di architettura militare medievale, oggi sede museale.
Il paese ha tutto quel che serve per una vacanza di sport e mare, dalla rinomata scuola velica alle spiaggette degli immediati dintorni, d’estate spesso sovraffollate.
Andando verso San Terenzo si incontrano arenili attrezzati e liberi, dove noleggiare ombrelloni, sdraio e pedalò, con acque limpide e opportunità di svago sia di giorno sia di notte. Incantevoli calette, raggiungibili con ripide scalinate, si incastonano nella costa frastagliata tra Fiascherino e la punta di Maralunga, presso la quale ci si può immergere nel Parco subacqueo archeologico della Caletta alla scoperta dei resti di una nave romana.
Rinomate, e molto affollate, sono anche le vicine e belle spiagge di Tellaro, intatto paese costiero dal quale un sentiero porta ai cosiddetti Spiaggioni, insenature rocciose d’aspetto selvaggio.
Un’escursione nell’immediato entroterra verso Bocca di Magra e, di qui, risalendo la foce del fiume, consente di visitare i due piccoli centri collinari di Montemarcello e Ameglia: il primo è un’esclusiva località di villeggiatura, l’altro un panoramico borgo con resti delle antiche fortificazioni.
Le spiagge
Spiaggia del Pozzale
Come arrivare. Situata sull’isola Palmaria, è servita da vaporetti in partenza da Portovenere e da La Spezia. In alternativa, vi si arriva attraverso un ripido sentiero.
Ambiente. Fatta di rocce e ciottoli, fuori stagione evoca le atmosfere dell’isola disabitata; in estate la rada è affollata di imbarcazioni private. Tra le più belle e pulite di questo tratto di costa, ha ritrovato il suo fascino dopo l’abbattimento dell’ecomostro che ne deturpava l’ambiente.
Spiaggia del Terrizzo
Come arrivare. Situata sull’isola di Palmaria, è collegata da traghetti in partenza da Portovenere e da La Spezia.
Ambiente. Il Terrizzo è la spiaggia principale di Palmaria, inserita nell’Area marina protetta. L’arenile, prevalentemente in ciottoli con qualche scoglio, si apre in un’insenatura proprio di fronte a Portovenere. L’acqua è resa cristallina dalla corrente che entra costantemente nel canale tra il borgo e l’isola.
Cultura e sapori in val di Magra
Dove l’aspro paesaggio costiero si addolcisce nell’ampia pianura formata dal fiume Magra si è già in Lunigiana, terra di confine tra la Liguria e la Toscana. Solo 8 km circa separano Lerici da Sarzana che ha consevato tratti nobili entro le mura e un’inconsueta vitalità culturale.
Vale la pena di visitarla d’estate, quando è scenario di ben due mostre di antiquariato, di un festival dedicato alle musiche del mondo (Sconfinando) e dell’ormai storica rassegna artistica della Calandriniana. Non lontano è Castelnuovo Magra, borgo di crinale ricco di qualità ambientali e per questo insignito della Bandiera arancione del Touring Club Italiano.
Dopo una sosta nella parrocchiale per ammirare le importanti opere d’arte di scuola fiamminga, si è attratti dalle cantine del Palazzo comunale sede dell’Enoteca pubblica della Liguria e della Lunigiana, dove conoscere le migliori produzioni vinicole della riviera spezzina e massese.
I consigli di Legambiente
Una costa ‘poetica’
• Shelley, Byron, Petrarca e Montale: è da loro che ha preso il nome il ‘golfo dei Poeti’, quella porzione di territorio che da Lerici arriva fino a Portovenere abbracciando tra i due promontori spiagge, coste frastagliate, mare azzurro, antichi borghi e natura selvaggia.
In cammino
• A Lerici, oltre alla bellezza del paesaggio, lasciatevi ispirare dai numerosi percorsi e dalle passeggiate. Da sempre luogo crocevia di cammini, fu importante porto dove approdavano i pellegrini che attraverso Sarzana si collegavano alla Via Francigena verso Roma o il nord Italia e punto da cui una deviazione della stessa via coduceva al cammino per Santiago di Compostela.
L’entroterra
• Per una gita verso l’interno, andate alla scoperta della non distante val di Magra e Lunigiana, territori di borghi e di tipicità.
Sapori tradizionali
• A Portovenere assaggiate i mitili, molluschi simili alle cozze, il cui allevamento è qui praticato dal 1800 grazie alle ottimali condizioni delle acque.
San Venerio, il patrono dei fanalisti
Venerio, nato sull’isola Palmaria intorno al 560 d.C., fu monaco ed eremita sull’eremo del Tino. Le ricerche storiche indicano che fu un esperto marinaio e forse proprio per questo si preoccupò di segnalare la presenza dell’isola ai natanti attraverso falò sulla scogliera. San Venerio è infatti patrono dei fanalisti, oltre che del golfo della Spezia. I festeggiamenti in suo onore, il 13 settembre, sono occasione, tra le altre cose, di una processione marinara da La Spezia a Portovenere.
Cosa vedere
A Lerici
• Il Museo geopaleontologico nel castello di Lerici è un percorso che informa sull’era dei dinosauri, con reperti fossili e diorami: gli allestimenti sono dedicati anche ai bambini e c’è una sala di simulazione antisismica.
A Portovenere
• Merita una visita il castello di Portovenere che rappresenta un vero modello di architettura militare genovese, anche se la sua fisionomia ha subito, sia nell’apparenza esteriore sia nella disposizione interna, alcune mutazioni legate al progresso delle fortificazioni e delle armi da fuoco. Anche la chiesa di S. Lorenzo, costruita per desiderio dei genovesi, e i cui lavori ebbero inizio nel 1116 (consacrata da Papa Innocenzo II nel 1130, a lavori forse non ancora ultimati) è una meta storico-artistica, imponente nella struttura tenendo conto della grandezza del paese.
Natura
• Il Parco naturale regionale di Porto Venere, ufficialmente istituito nel 2001 e inserito in un territorio già riconosciuto dall’Unesco nel 1997 come Patrimonio mondiale dell’Umanità, interessa una delle aree più pregiate della Riviera di Levante. Il Parco comprende una parte terrestre, caratterizzata da coste alte e scoscese, ricche di vegetazione mediterranea, interrotte, a livello del mare, da spettacolari grotte dal forte impatto scenografico e le tre isole dell’arcipelago di Portovenere: Palmaria, Tino e Tinetto. A coronarlo e a proteggerne il suo delicato equilibrio ambientale, un’Area di Tutela Marina, che si estende dal canale di Portovenere fino alle isole del Tino e del Tinetto. Per informazioni: www.parconaturaleportovenere.it
Cosa fare
Immersioni
• La grotta del Tinetto, nell’isola omonima, è un ambiente sommerso dove si possono osservare i bei giochi di luce provenienti dai due ingressi.
Climbing
• Dal centro di La Spezia, percorrere la strada provinciale in direzione di Portovenere. Prima di giungere al paese di Le Grazie, un bivio a destra indica la palestra di roccia. Si sale lungo questa strada per circa 4 km, arrivati a un bivio si prende a sinistra e, dopo alcuni tornanti, si arriva al parcheggio del settore “Parete centrale” del Muzzerone.
La parete è costituita da roccia calcarea in prevalenza bianco grigia, attrezzata dagli incursori della Marina militare che hanno base a Le Grazie a partire dagli anni Settanta. Da quel momento sono nati numerosi itinerari sulle pareti circostanti su cui è possibile arrampicarsi, con diversi gradi di difficoltà, in modo da consentire sia ai principianti sia ai rocciatori più esperti di divertirsi in sicurezza. Nei pressi della parete è presente la struttura Rifugio Muzzerone. [email protected]
Attività
• Il sito web della Pro Loco di Portovenere è molto ricco di spunti e informazioni per la conoscenza e la fruizione del territorio. Sono indicate anche alcune possibili attività all’aria aperta, come i percorsi trekking, le gita in barca o in quad e soprattutto i diversi contatti degli operatori, punto di riferimento per tali attività. [email protected]
In bici
• Da un gruppo di appassionati delle due ruote, è nata Lerici Bike con l’intento di far conoscere il territorio sia in ambito sportivo sia in ambito turistico. L’associazione organizza escursioni e uscite in MTB All Mountain/Enduro e Cross Country. [email protected]
Le spiagge migliori del Golfo dei Poeti
Spiaggia del Pozzale
Come arrivare. Situata sull’isola di Palmaria, è servita da vaporetti in partenza da Portovenere e da La Spezia. In alternativa, vi si arriva su ripido sentiero.
Ambiente. Fatta di rocce e ciottoli, fuori stagione evoca le atmosfere dell’isola disabitata; in estate la rada è affollata di imbarcazioni private. Tra le più belle e pulite di questo tratto di costa, ha ritrovato il suo fascino dopo l’abbattimento dell’ecomostro che ne deturpava l’ambiente.
Pozzale - @ddt87_ / Instagram
Spiaggia del Terrizzo
Come arrivare. Situata sull’isola di Palmaria, è collegata da traghetti a Portovenere e a La Spezia.
Ambiente. Il Terrizzo è la spiaggia principale di Palmaria, inserita nell’Area marina protetta. L’arenile, in ciottoli con qualche scoglio, si apre in un insenatura proprio di fronte a Portovenere. L’acqua è resa cristallina dalla corrente che entra costantemente nel canale tra il borgo e l’isola.
Lido di Lerici
Non certo una spiaggia incantata come quelle dell'isola di Palmaria. Tuttavia, il mare che bagna Lerici è stato insignito della Bandiera Blu. La pulizia e la trasparenza dell'acqua sono state deterimanti per questo risultato.
Il punto migliore per goderselo è il Lido di Lerici, uno stabilimento balneare super attrezzato, con lettini, sdraio e spazio per rifocillarsi. Niente male il panorama di cui si gode, con la vegetazione della costa ligure protesa verso le chiare acque del mare.
Testo esclusivo: Touring Club Italiano
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