La Maremma laziale, da nord a sud, attraversa il territorio del viterbese, compreso tra Montalto di Castro e Tarquinia, e scende quindi fino a Civitavecchia e Ladispoli, già in territorio romano. Il territorio viterbese è quello della Tuscia, la terra anticamente popolata dagli etruschi: ne sono interessanti testimonianze il sito archeologico di Vulci, nel territorio di Montalto di Castro, e la città di Tuscania, una trentina di chilometri all’interno, con le sue vaste necropoli.
In prossimità della costa il paesaggio è quello tipico delle pianure coltivate, con lunghe distese di campi che costeggiano sia a destra sia a sinistra il nastro asfaltato delle strade litoranee che corrono tra Montalto Marina e Tarquinia Lido.
Altrettanto pianeggiante il litorale, con lunghe e profonde spiagge di sabbia attrezzate con stabilimenti balneari e alberghi, alternate a zone di spiaggia libera. A sud di Tarquinia Lido, sul litorale, si trova la Riserva naturale delle Saline di Tarquinia, con una serie di vasche di acqua salata a ridosso delle dune costiere, importante sito per l’avifauna.
Tra butteri e spiagge
In una terra di campagne coltivate a perdita d’occhio e allevamenti di cavalli guidati dai butteri, i paesi e le cittadine si stagliano come isole, in tanti casi ancora circondate dalle antiche mura.
Come Montalto di Castro, borgo che delle origini medievali mantiene ancora parte della cinta muraria, e la cui frazione a mare, Montalto Marina, che ha avuto una notevole espansione negli anni recenti, conserva una torre di vedetta eretta nel Cinquecento per avvistare le incursioni saracene e corsare.
O come Tarquinia, anch’essa come Montalto arretrata di alcuni chilometri rispetto al litorale, anch’essa con una cinta muraria, in questo caso ben conservata, con i suoi 3 km di lunghezza e 18 torri superstiti, e anch’essa con la sua frazione a mare, Tarquinia Lido, altrettanto attrezzata turisticamente.
Entrambe le località sono dotate di un lungomare che si presta a lunghe passeggiate tra negozi, ristoranti, locali e quant’altro. Non mancano i campeggi lungo il litorale, a rendere completa l’offerta ricettiva.
Le località della Maremma laziale
Montalto di Castro. Il borgo medievale, dominato dall’antico castello Guglielmi, si staglia in un paesaggio naturale dominato dal colore del tufo, grigio e poroso, ma addolcito dalle colline che verso il mare diventano dune sabbiose.
Alla foce del fiume Fiora si trova l’approdo di Montalto Marina, perfetto per natanti di piccole dimensioni. Da non perdere la visita di Vulci, area archeologica etrusca di enorme importanza: la passeggiata (anche in bici) può prendere la forma che più si adatta alle esigenze del turista: da semplici percorsi per le famiglie all’Archeotrekking, un itinerario a tutto tondo tra natura e archeologia.
Tarquinia. Questa cittadina è sinonimo di cultura etrusca. La metropoli antica raggiunse l’apogeo tra il VII e il IV secolo a.C come testimoniano le magnifiche tombe dipinte della necropoli dei Monterozzi, le cui pitture rappresentano un eccezionale documento della vita, delle arti e dei commerci di quel popolo.
In epoca medievale Tarquinia conobbe un notevole sviluppo commerciale e marittimo: è di quei secoli che la cittadina conserva tuttora segni rilevanti, racchiusi all’interno della cinta difensiva, lunga oltre 3 km, con 18 torri superstiti.
Il palazzo Vitelleschi, elegante edificio gotico-rinascimentale, è sede del Museo archeologico nazionale tarquiniense, una delle maggiori istituzioni italiane dedicate alla civiltà etrusca. Da Tarquinia merita un’escursione Tuscania: salendo fino in cima al promontorio che domina la cittadina si visita l’antichissima chiesa di S. Pietro.
Le spiagge della Maremma laziale
Spiaggia delle Graticciare
Come arrivare. È situata tra Marina di Pescia Romana e la foce del Chiarone.
Ambiente. Si affaccia su un tratto di mare con una ricca presenza di praterie di Posidonia. L’arenile è a ridosso di una fascia di dune ben conservata, immersa in un paesaggio caratterizzato da macchia mediterranea e coltivi, ma in cui negli ultimi anni si è incrementata la pressione antropica a causa dell’aumento della costruzione di edifici. La vicinanza della foce del fosso Chiarone caratterizza l’ambiente, ricco di stagni salmastri. I fondali sono sabbiosi con rocce sparse.
Spiaggia delle Murelle
Come arrivare. Si raggiunge da Montalto di Castro, da cui dista circa 3 km.
Ambiente. È costituita da soffice sabbia di un caratteristico grigio scuro per il suo elevato contenuto di ferro e si estende per circa 800 m incorniciata da ampie dune ricche di vegetazione e abitate da rare specie di rettili e insetti. La costa è connotata dalla presenza di dune ben conservate grazie alla loro inclusione in aree private, mentre la battigia soffre per l’intenso turismo estivo. I fondali sono sabbiosi con scogli fino a circa 300 m dalla riva.
Spiagge Spinicci e Pian di Spille
Come arrivare. Si segue la litoranea da Montalto di Castro verso Tarquinia, con possibilità di parcheggio dopo il campo di tiro militare.
Ambiente. Le località si sviluppano tra il fiume Marta e il torrente Arrone, su 10 km di arenile di sabbie dorate, con dune a tratti ben conservate, circondate da una rigogliosa pineta mediterranea frequentata da istrici, tassi, faine, ghiandaie marine, rapaci notturni e diurni. Rilevante l’area di Pian di Spille, destinata a uso militare; qui la spiaggia è quasi assente per l’erosione, mentre le vicine bassure paludose sono un habitat prezioso per rettili, molluschi e invertebrati acquatici. Le acque antistanti presentano fondali digradanti per lo più sabbiosi con importanti praterie di Posidonia.
Bagni di Sant’Agostino e Saline di Tarquinia
Come arrivare. Circa 15 km a nord di Civitavecchia, vicino alla località Pantano, si snodano 8 km di spiaggia libera costituita da sabbia fine, che costeggia in parte la Riserva naturale delle Saline.
Ambiente. La spiaggia Bagni di Sant’Agostino, a ridosso del fiume Mignone, si affaccia su un piccolo golfo protetto da dune costiere coperte di macchia mediterranea e numerosi stagni salmastri. Poco più a nord della foce del Mignone, si trova la spiaggia delle Saline, che è caratterizzata da grandi vasche in cui un tempo si faceva evaporare l’acqua per trarne il prezioso cloruro di sodio, oggi destinate a riserva faunistica. Il fondale marino, costituito da sabbia e rocce, ospita praterie di Posidonia e una ricca fauna ittica. La vegetazione riunisce quella tipica delle dune e delle zone più paludose, ambienti ideali per osservare molte specie di uccelli acquatici, tra cui aironi, garzette e fenicotteri.
Cosa vedere
Nella natura
• La Riserva naturale delle Saline, nell’area di Tarquinia, è sempre stata fiorente porto per fenici, etruschi, greci e romani. Oggi è presente un habitat vario e particolare: spiaggia, duna, stagni salati, steppa mediterranea, prateria, pineta, contesto che accoglie tutto l’anno piccoli mammiferi, uccelli stanziali e migratori, tra i quali il fenicottero rosa. Il borgo delle Saline si può visitare liberamente e usufruire dell’area picnic, mentre la superficie restante può essere visitata solo su appuntamento.
Archeologia e natura
• Il Parco naturalistico archeologico di Vulci è aperto tutto l’anno. Si può decidere se visitarlo in autonomia o usufruendo del servizio di accompagnamento. Inoltre, si organizzano su prenotazione percorsi di trekking e visite in mountain bike e a cavallo (anche notturne) per la porzione dell’area urbana.
A Montalto di Castro
• Poco distante dal centro storico di Montalto di Castro, in prossimità della via Aurelia, si incontrano le settecentesche fontane delle Tre Cannelle e del Mascherone, entrambe con lunghe epigrafi sormontate dallo stemma del comune.
I consigli di Legambiente
Vivere il Parco
• Dedicate del tempo alla visita del famoso Parco di Vulci, nel territorio della Maremma laziale solcato dal fiume Fiora, un sito archeologico e naturalistico di gran pregio.
Nell’entroterra
• Diverse sono le gite in giornata che si possono fare dalla costa verso l’interno, alla scoperta del territorio della Tuscia e dei caratteristici borghi dell’entroterra.
In bici
• Gli amanti della mountain bike, troveranno ottime vie da percorrere lungo i sentieri che esplorano Tolfa, Monte Romano, Tarquinia e i più esperti avranno pane per i loro denti attraverso il bosco della ‘Roccaccia’, una sorta di campo d’allenamento con cui mettersi alla prova.
A tavola
• Assaggiate i vari tipi di paste tradizionali fatte in casa: gli ombrichelli e gli gnocchi col ferro, fatti con acqua e farina, oppure le fettuccine, condite con sughi vari.
I butteri
Tipica del territorio è la figura del buttero, una sorta di cow boy nostrano il cui compito è occuparsi del bestiame, controllarlo e allevarlo. Il buttero vive ancora secondo le tradizioni del passato, indossando cosciali di pelle e stivali. Uno dei modi migliori per scoprire le bellezze di questa zona è proprio quello di fare una lunga passeggiata a cavallo seguendo i sentieri consigliati dai butteri.
Cosa fare
Lungo le vie dei briganti
• In bicicletta, a cavallo o a piedi: da Vulci ad Acquapendente è possibile fare un tuffo nella storia, percorrendo una serie di suggestivi sentieri che ricalcano i tracciati seguiti dai briganti della Maremma (il più famoso dei quali è Domenico Tiburzi), un tempo usati per sfuggire alla cattura. L’itinerario lungo oltre 100 km si snoda in percorsi differenziati, adatti sia ai più esperti sia ai principianti. Lungo tutto il tracciato sono presenti numerosi cartelli segnaletici e utili pannelli esplicativi che narrano la storia e la leggenda dei briganti.
Le strade dei vini
• Dalla Maremma laziale, procedendo verso il viterbese, gli appassionati di vino possono perlustrare la Strada dei vini dell’Alta Tuscia, divisa in tre ulteriori strade autonome, identificate con i tre vini Doc più caratteristici della provincia: la strada dell’Est! Est!! Est!!! di Montefiascone, la strada dell’Aleatico di Gradoli e la strada dell’Orvieto. Diverse le cantine che si incontrano lungo i percorsi.
Nella natura
• Scoprite l’Oasi di Vulci, accanto al Parco, un’area estesa attraversata dal fiume Fiora e coperta di macchia mediterranea, dove poter fare visite guidate e percorrere il sentiero natura di 4 km. Con un po’ di fortuna potreste anche incontrare la lontra, simbolo dell’Oasi. Per informazioni: [email protected]
Testo esclusivo: Touring Club Italiano