Per chi arriva via mare da nord, la prima visione delle Eolie è il rosso bagliore che, nel cuore della notte, illumina la Sciara del Fuoco di Stromboli, la più settentrionale delle sette isole che compongono l’arcipelago; Stromboli è uno dei pochi vulcani attivi del Mediterraneo e insieme uno dei luoghi in cui si convive da vicino con il ribollire della geologia più profonda. L’intero arcipelago è ciò che rimane di una catena di vulcani sottomarini e la sua integrità naturale ha portato all’inserimento delle sue isole nel Patrimonio mondiale dell’Umanità dell’Unesco.
Lipari è la più grande, una tra le più note e frequentate di questo comprensorio, grazie anche alle bellissime spiagge e all’offerta ricettiva ampia e variegata; tra le isole piccole, Filicudi e Alicudi sono ripide e scoscese, dalla natura aspra e selvaggia, mentre quella antica e la più piccola delle sette è Panarea: appartata e particolarissima, con le minuscole fumarole che, sulla spiaggia della Calcara, sbuffano vapore a due passi dal mare, è da oltre vent’anni meta turistica di primo piano.
A spasso per le Eolie
Tra le nerissime rocce di Stromboli – dove fu ambientato il film omonimo di Rossellini con una splendida Ingrid Bergman – la meta d’eccezione è la salita serale verso la sommità del vulcano attivo, da dove si può ammirare lo spettacolo impressionante della lava e dei massi che rotolano lungo la Sciara del Fuoco; anche le poche case di Ginostra, dove i traghetti effettuano una sosta al largo per scaricare merci e passeggeri sulle barchette locali, è un’esperienza indimenticabile. La piccola Panarea è circondata da minuscoli isolotti che offrono la possibilità di ammirare un mare profondo e ricchissimo: se Basiluzzo è quasi inaccessibile, Lisca Bianca è invece una meta da non perdere. Segue Alicudi, una rocciosa isoletta abitata da un centinaio di persone, che nel corso dei secoli è stata fittamente terrazzata. Anche la vicina Filicudi conserva le tracce della sua faticosa agricoltura e il suo antico nome, Phoenicusa, deriva dalle palme che un tempo crescevano rigogliose e oggi sono state sostituite da grandi distese di fichi d’India.
L’isola più nota e animata è Lipari, con il suo abitato stretto attorno all’antica rocca e ai resti del castello, con una splendida passeggiata sulle antiche mura che permette di allargare lo sguardo all’isola e alle sue vicine. Vulcano è l’isola più vicina alla Sicilia, e le sue forme rocciose profondamente segnate dal vulcanesimo ne fanno una meta da non perdere per geologi e vulcanologi. L’ultima eruzione di Vulcano avvenne nel 1888 e da allora tutto tace, anche se molte sono le fumarole e le pozze di fango bollente che, tradizionalmente, sono state utilizzate per alleviare i dolori reumatici.
Le localitÃ
Alicudi. In parte disabitata e formata da un cono vulcanico alto 675 m, Alicudi è costituita da un solo centro abitato, Alicudi Porto, dove si trova sia l’unica spiaggia dell’isola sia l’unica strada (a gradoni di pietra lavica) che sale tra gruppi di case sparse. Ci si può spostare soltanto a dorso di mulo; questo ha sicuramente contribuito a preservare il paesaggio selvaggio e incontaminato dell’isola. Insieme alla ‘sorella’ Filicudi, fa parte della Riserva naturale orientata Isola di Filicudi e Scogli di Canna-Montenassari e Riserva naturale Isola di Alicudi.
Filicudi. Una delle isole meno toccate dai flussi turistici consueti, Filicudi è costituita da tre frazioni principali: Filicudi Porto, la maggiore e attracco dei traghetti, Pecorini Mare e Val di Chiesa. Una passeggiata di circa un’ora conduce dal porto lungo il promontorio di capo Graziano, con il suggestivo villaggio preistorico risalente all’età del Bronzo. La costa è caratterizzata da splendide insenature, calette e grotte (una tra tutte la grotta del Bue marino) che si possono esplorare solo dal mare, mentre l’entroterra è segnato da gruppi di crateri inattivi coperti di macchia mediterranea.
Lipari. La più grande e popolosa isola delle Eolie è di origine vulcanica, travagliatissima: basti considerare che le ultime eruzioni sono del IV-V sec. d.C., ma che il vulcano di monte Pilato è considerato ancora attivo. La necessità dell’uomo di coltivare il suolo e utilizzare il legname ha determinato il paesaggio odierno, di tipo agricolo, dove il verde delle coltivazioni si mescola o si contrappone al nero delle rocce vulcaniche e al bianco della pomice. In posizione centrale rispetto alle rotte marittime mediterranee, Lipari fu abitata fin dal IV millennio a.C. Poi arrivarono greci, romani, saraceni, normanni e spagnoli che ne ricostruirono il sistema difensivo. Lipari città si raggiunge sbarcando in uno dei suoi porti, Marina Corta o Marina Lunga, da cui si può salire alla rocca partendo da piazza Ugo di Sant’Onofrio e curiosare tra i negozi del centro storico. La parte alta, il castello, è indubbiamente l’area più importante, un vero e proprio museo all’aperto completato dal Museo archeologico regionale eoliano.
Panarea. L’isola di più antica formazione e la più piccola dell’arcipelago, Panarea accoglie sia paesaggi incontaminati ricchi di folta vegetazione e splendidi scenari, anche grazie alla Riserva naturale orientata Isola di Panarea e Scogli viciniori, sia un turismo d’élite, che nelle serate estive anima il porticciolo e la piazzette. San Pietro, insieme a Ditella e Drauto, sono le frazioni isolane, collegate tra loro e con le spiagge e le calette da una fitta rete di stradine (percorse da piccoli veicoli elettrici) che solcano la macchia. Da non perdere: cala Junco, con scogli in basalto e un’acqua cristallina data dal fondo sassoso; la spiaggia della Calcara, caratterizzata dalle fumarole, testimonianza dell’attività vulcanica, e i resti di un villaggio preistorico dell’età del Bronzo.
Stromboli. Vulcano ancora in attività , Stromboli rappresenta una delle attrattive principali dell’arcipelago. Le sue manifestazioni eruttive richiamano ogni anno numerosi turisti, che possono scegliere di godere dello spettacolo via mare, grazie alle barche dei pescatori (anche con tour organizzati) che gettano le ancore ai piedi della Sciara del Fuoco dove il materiale incandescente rotola in mare, o via terra, con percorsi di trekking (impegnativo, circa 5 ore) accompagnati da guide autorizzate. I centri abitati dell’isola sono Stromboli, a nord, con la frazione di Scari (attracco dei traghetti), e Ginostra, sul versante sud-occidentale, con alcune case arroccate accessibili solo via mare. Le spiagge dell’isola sono formate dalla caratteristica sabbia nera, dovuta alla conformazione vulcanica del territorio. A circa 1,5 km a nord-est, emerge dalle acque Strombolicchio, antichissimo monolito di basalto lavico.
Vulcano. Quattro vulcani, dei quali il Gran Cratere (o Vulcano della Fossa) è il più grande e il più attivo, compongono l’isola di Vulcano. Anticamente, proprio a causa dell’intensa attività vulcanica, non fu abitata stabilmente e rimase semiabbandonata fino alla seconda metà del Novecento quando, grazie alle splendide calette di sabbia nera, agli scogli lavici e alle fumarole che permettono bagni caldi d’acqua di mare e di fango, è stata rivalutata come meta turistica. Il crescente flusso dei villeggianti ha portato a un intenso sfruttamento del territorio che però, nel 2000, non ne ha impedito la proclamazione a Riserva naturale orientata Isola di Vulcano. L’isola è costituita da due zone principali: Porto di Levante, ricca di ristoranti, negozi e strutture ricettive, e Porto di Ponente, che un istmo collega al promontorio di Vulcanello.
Le spiagge
Spiaggia Bazzina - Alicudi
Come arrivare. Si può arrivare sia a piedi, lungo un sentiero che comincia poco dopo la chiesa a 200 m
di distanza dal porto, sia noleggiando un’imbarcazione o facendosi accompagnare dai barcaioli.
Ambiente. Per quanti invece vi approdano semplicemente per trovare un angolo tranquillo, lontano dalle solite spiagge affollate, va detto che Alicudi non regala spiagge sabbiose, ma scogliere e litorali con ciottoli e massi, quasi tutti vicini al piccolo porto; tra questi, la zona più appartata è quella di Bazzina.
Spiagge di Filicudi
Come arrivare. L’isola è collegata giornalmente con la terraferma da navi e aliscafi.
Ambiente. Tre le spiagge principali: quella delle Punte, del Porto (con bar ristoro) e di Pecorini (con ristorante), costituite tutte da ciottoli grossi e ben levigati. Segni inconfondibili sono gli scogli dalle forme bizzarre, come il Giafante, Montenassari e La Canna, quest’ultimo alto 70 m e molto amato dai subacquei. È d’obbligo una visita alla grotta del Bue marino (il nome vernacolare della foca monaca), vicina a punta Perciato: all’interno i giochi di luce creano effetti suggestivi.
Secche di Lazzaro - Ginostra
Come arrivare. Stradine e viuzze di Ginostra sono percorribili solo a piedi. Alle Secche di Lazzaro si arriva imboccando quella in direzione est.
Ambiente. Una piccola cala tra un antico scivolo di alaggio e un’ampia grotta, presente nel costone sovrastante: al posto della sabbia, vi sono grossi massi di basalto, resi lisci dall’acqua e dal vento. I fondali digradano dolcemente, e la zona è considerata un paradiso soprattutto dai sub, per la presenza di caratteristici archi sottomarini.
Spiagge Bianche e Porticello - Lipari
Come arrivare. Per Spiagge Bianche seguire la strada per Acquacalda e le indicazioni che partono dal centro abitato, lasciando l’auto lungo la rotabile, oppure utilizzare i bus di linea (Urso Bus) o auto/moto a noleggio. Si raggiungono anche a piedi o con il servizio taxi-imbarcazione da Canneto. Più a nord, si trova la spiaggia di Porticello.
Ambiente. Un tempo considerate tra le più belle delle isole Eolie, le Spiagge Bianche conservano ancora un discreto fascino, anche dopo che la sabbia di pomice non è stata più scaricata in mare e le cave hanno cessato la loro attività : infatti, i fondali hanno mantenuto la coltre bianca e impalpabile della pomice. Alcuni vecchi stabilimenti per la lavorazione della pietra pomice oggi ospitano lidi attrezzati.
Spiaggia di Acquacalda - Lipari
Come arrivare. Acquacalda si raggiunge con i bus di linea (Urso Bus) o con mezzi a noleggio.
Ambiente. È un luogo schivo e avulso dall’affollamento estivo, dove persino ad agosto è possibile trovare angoli discreti e solitari. Si estende in buona parte lungo l’omonimo paesino, un borgo tranquillo, un tempo abitato dai cavatori di pomice e che oggi si apre timidamente a un’economia turistica. Il fondale digrada dolcemente, e i ciottoli ben levigati lasciano a un certo punto spazio alla sabbia, interrotta ogni tanto da gruppi di scogli. I luoghi più appartati si trovano in fondo al paese, dove termina la rotabile; ma anche in prossimità delle case, e – dettaglio non trascurabile – dei due unici bar (ottime granite), si può credere di essere tornati indietro nel tempo.
Lisca Bianca - Panarea
Come arrivare. L’isolotto di Lisca Bianca si raggiunge soltanto con imbarcazioni a noleggio.
Ambiente. Famoso dopo che negli anni Sessanta Michelangelo Antonioni vi ha girato L’avventura, l’isolotto deve il colore biancastro delle sue rocce all’attività di un vulcano sommerso poco distante, che nel 2002, dopo millenni di quiescenza, si è risvegliato, manifestandosi con forti esalazioni gassose sottomarine. La vera spiaggia è molto piccola e, nel pieno dell’estate, solitamente molto affollata. Più facile risulterà trovare un angolino sulle grosse rocce levigate sparse lungo la costa meridionale, oppure sostare con l’imbarcazione a poca distanza dall’isolotto; l’ultima soluzione permette inoltre di visitare gli altri satelliti di Panarea – Bottaro, Dattilo, Lisca Nera e i Panarelli – alla scoperta di suggestivi fondali che, qui e là , si presentano animati da colonne di bolle provenienti dalle fumarole. Le imbarcazioni a noleggio, o in alternativa il barcaiolo, si trovano con relativa facilità al porticciolo di Panarea, dove attracca l’aliscafo.
Spiagge di Stromboli
Come arrivare. Dal molo di sbarco di Scari, sia in direzione sud sia in direzione nord.
Ambiente. Lunga spiaggia di sabbia nera, che a sud si percorre unicamente a piedi e termina sotto la Sciara di Forgia Vecchia: tranquilla e in un’area pulita e silenziosa, che solo nei periodi più caldi viene disturbata dai numerosi panfili attraccati nelle vicinanze. In direzione nord, la spiaggia, di sabbia nera e in parte di ghiaia fine, si estende per quasi 2 km. Il primo tratto è occupato dalle barche dei pescatori, ma oltre è sgombra e a tratti molto bella, restringendosi appena in corrispondenza di punta Lena. Qui conviene tornare sulla strada e superare un gruppo di case, oltre il molo di Ficogrande, oppure continuare ancora lungo la strada fino alla contrada Piscità , dove termina l’abitato. Molte propaggini rocciose, formate da colate laviche, dividono la spiaggia in tante calette deliziose, finché si raggiunge il tratto più ampio e suggestivo, ornato da un arco naturale e dalla presenza di un piccolo cimitero storico.
Spiaggia di Gelso - Vulcano
Come arrivare. Con i bus di linea (Scaffidi Bus) solo in estate, oppure con auto/moto a noleggio, seguendo una strada lunga e tortuosa, ma panoramica e molto bella. Più facile è raggiungerla via mare: barcaioli si trovano alle Spiagge Nere, l’altra spiaggia in prossimità del porto sul lato di Ponente.
Ambiente. Quasi interamente sabbiosa, questa spiaggia, situata nella costa meridionale di Vulcano, si raggiunge lasciando sulla destra un piccolo borgo e il faro semidiroccato.
I consigli di Legambiente
Per chi è nuovo delle isole...
• Non visitate le Eolie in agosto, quando troppa gente è in cerca di troppe cose per lasciare spazio a chi vuole cogliere la vera anima di questi luoghi; partite senza avere né fretta né i giorni contati. Non visitate una sola delle Eolie e soprattutto ritagliatevi la possibilità di dormire almeno una notte in quelle più lontane e meno frequentate: scegliete Alicudi, Filicudi o il borgo di Ginostra a Stromboli, dove si può avvertire la malia di un viaggio a ritroso nel tempo. Ancora un consiglio: parlate con la gente, chiedete, fatevi raccontare... ascolterete storie di altri mondi.
Sapori di terra
• Le Eolie custodiscono dei sapori meno celebrati di quelli siculi canonici: i dolci a base di pasta di mandorle (‘i nacatuli) o di vino cotto (‘i spicchitedda), di tradizione natalizia ma che ormai si trovano tutto l’anno; l’insalata di pani caliatu, che si accompagna con vari ortaggi e capperi di grossa pezzatura; il coniglio in agrodolce, con uvetta e mandorle; la ricotta e il formaggio primosale di Vulcano, e la frutta a chilometro zero.
Sapori di mare
• Il totano domina incontrastato le tavole eoliane, ma non mancate di assaggiare i gamberetti di nassa, piccoli e dolci, o pesci come il capone e la spatola.
AvventurIsole: il tour delle Eolie
Se si ha modo e tempo, un tour delle isole è sicuramente un approccio soddisfacente per coglierne appieno la bellezza e i vari aspetti. Sono diversi gli operatori a cui si può fare riferimento: tra questi, AvventurIsole che opera nel campo del turismo sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e delle culture locali, impegnandosi per un ‘buon turismo’. Sono organizzati itinerari per piccoli gruppi che prevedono percorsi e attività inseriti nel contesto quotidiano della vita locale, e ancora tour delle isole, escursioni in barca e trekking.
Per informazioni: tel. 0909880274 - [email protected]
Cosa fare
Lipari
• Una passeggiata nel centro storico di Lipari: da Marina Lunga, per via Vittorio Emanuele tra negozietti e locali, attraverso i vicoletti, fino a Marina Corta, quasi un borgo marinaro con le barchette colorate dei pescatori.
Tour in barca
• Tra i tour delle isole proposti, si può optare per quello che collega Lipari a Salina: una giornata alla scoperta delle due isole, con la possibilità di gustare in barca una deliziosa merenda a base di biscottini locali e Malvasia.
A Stromboli
• Chi ha buona forma fisica non perda la scalata sul vulcano: ci sono diverse realtà locali organizzate che potranno accompagnarvi nella coinvolgente e suggestiva esperienza, come AvventurIsole Eolie.
Cosa vedere
Nella natura
• Dichiarate dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità per la loro bellezza e per i particolari fenomeni vulcanici, le Eolie rappresentano un luogo unico, in cui l’incontro tra mito e storia è costantemente percepibile. Si possono ammirare paesaggi naturali mozzafiato, cogliere la maestosità delle isole viste dal mare e visitare villaggi preistorici.
A Lipari
• Visitate l’EcoMuseo della Memoria (aperto da giugno a settembre), un sito pensato proprio per ricordare, illustrare e valorizzare due tematiche importanti per la popolazione eoliana, sin da epoche antiche: la vicenda delle terme di San Calogero e la storia delle cave di pomice, che affonda le sue radici addirittura nel Neolitico
(V millennio a.C.).
Panorami
• Percorrete, possibilmente a piedi, le vie di Quattropani per raggiungere e ammirare il famoso santuario di Lipari, la chiesa vecchia, dalla cui balconata godrete di un panorama davvero unico.
Testo esclusivo: Touring Club Italiano