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Musei ad alta quota: 7 da visitare sulle Dolomiti

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Le Dolomiti sono un tesoro naturalistico e ambientale dell’Italia e non a caso l’UNESCO le ha dichiarate Patrimonio dell’Umanità. Le spettacolari montagne tra Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia ospitano il più grande comprensorio sciistico del Belpaese (il Dolomiti Superski) e sono una rinomata località turistica. Ma la loro ricchezza comprende anche un importante patrimonio di storia, arte, scienza e tradizione.

Nell’area delle Dolomiti si trovano numerosi musei e molti possiedono collezioni di importanza internazionale. Oltre a essere essi stessi un’opera d’arte. È il caso del Mart di Rovereto, che con la sua straordinaria cupola ispirata al Pantheon di Roma e più di 20mila opere di artisti come Giorgio De Chirico, Lucio Fontana e Fortunato Depero è una vera e propria pietra miliare nel circuito dell’arte moderna e contemporanea.

Anche il MUSE di Trento vanta una sede di grande bellezza progettata dall’archistar Renzo Piano. L’eccezionale struttura (realizzata nel rispetto della sostenibilità ambientale) riproduce il profilo delle Dolomiti e ospita un allestimento scientifico di altissimo livello. 

Gli edifici del Museo Archeologico dell’Alto Adige a Bolzano e del Museo Vittorino Cazzetta a Selva di Cadore sono più “tradizionali”, ma le loro collezioni sono straordinarie. Nel primo è conservato Ötzi, la famosa “mummia del Similaun”. Nel secondo si trovano la sepoltura dell’”Uomo di Mondeval”, un cacciatore di più di 7mila anni fa, e un masso con orme di dinosauro che testimonia la presenza delle grandi creature in Italia.

Ma l’elenco continua. Se volete saperne di più, qui trovate 7 “musei ad alta quota” delle Dolomiti che vale la pena non perdere (decisamente).

1. Mart (Rovereto)

La grande cupola in vetro e acciaio ispirata al Pantheon di Roma è il simbolo del Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (Mart). L’avveniristica struttura è opera di Mario Botta e Giulio Andreolli, che hanno collaborato a realizzare l’edificio che ospita il Mart. 

Negli oltre 29mila metri quadrati di spazio espositivo sono conservate circa 20mila opere. Le collezioni del museo raccontano oltre due secoli di storia dall’Ottocento alla Contemporaneità e dedicano particolare attenzione all’arte in Italia. Una delle sezioni più importanti riguarda il Futurismo, ma il catalogo è ricchissimo e spazia tra Novecento italiano, Astrattismo, Informale, Arte Povera, Transavanguardia, fino alle produzioni più recenti. 

Tra gli artisti esposti al Mart ci sono maestri dell’Ottocento come Francesco Hayez e protagonisti del Novecento italiano quali Giorgio De Chirico, Carlo Carrà, Felice Casorati, Renato Guttuso, Lucio Fontana e Alberto Burri. Foltissima è la rappresentanza degli artisti futuristi, con nomi del calibro di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Filippo Tommaso Marinetti e Fortunato Depero.

L’opera visionaria del pioniere del design contemporaneo è anche in mostra nella Casa d’Arte Futurista Depero a Trento. Il museo è stato fondato dallo stesso artista e fa parte del “polo culturale” del Mart insieme alla Galleria Civica di Trento.

2. Museo Archeologico dell’Alto Adige o Museo di Ötzi (Bolzano)

Era il 1991 quando due alpinisti hanno trovato sul ghiacciaio del Similaun una mummia con tutti gli indumenti e numerosi oggetti di equipaggiamento. Quella dell’”uomo dei ghiacci” si è rivelata una scoperta straordinaria e intorno a “Ötzi” (com’è stato chiamato) ha preso forma il Museo Archeologico dell’Alto Adige.

La mostra si sviluppa su tre piani e racconta “tutto ciò che vale la pena sapere” sul misterioso individuo vissuto 5.300 anni fa. Il cuore dell’esposizione è la stanza a temperatura e umidità controllata in cui è custodito il corpo di Ötzi. La mummia è visibile da una finestrella, ma una (straordinaria) ricostruzione a grandezza naturale permette di conoscere più da vicino l’”uomo dei ghiacci”.

L’allestimento del museo di Bolzano comprende anche una sezione dedicata al ritrovamento della “mummia del Similaun” (diventata una star mediatica) e un’altra che indaga la vita e la morte di Ötzi. L’”uomo dei ghiacci” è un vero e proprio mistero non solo per chi era e cosa faceva sulle Alpi della Ötztal, ma ancora di più perché è stato ucciso. Molti interrogativi sono destinati a restare senza risposta, ma lo studio della mummia ha permesso di acquisire importanti informazioni sull’Età del Rame.

Il contesto storico di Ötzi è ulteriormente approfondito dalla sezione dedicata alle mostre temporanee. Gli allestimenti variano periodicamente ed esplorano aspetti diversi, a volte insoliti, del periodo tra il Neolitico e l’Età del Bronzo.

3. Museo Vittorino Cazzetta (Selva di Cadore)

L’”uomo di Mondeval” è una delle più importanti scoperte archeologiche del secolo scorso ed è merito di uno studioso autodidatta. Lo scheletro del cacciatore di 7.500 fa e il suo (ricco) corredo funebre sono stati trovati a Mondeval de Sora dall’ex pasticciere e manovale Vittorino Cazzetta.

“Valmo” (com’è stato ribattezzato) è diventato la star del museo intitolato all’archeologo dilettante, ma è in buona compagnia. Vittorino Cazzetta è stato artefice anche di un’altra eccezionale scoperta. L’appassionato ricercatore ha rinvenuto un masso ai piedi del Monte Pelmetto in cui sono impresse le orme di alcuni dinosauri. Le impronte hanno provato per la prima volta la presenza delle antiche creature in Italia e sono state copiate in un calco che è esposto al museo.

L’allestimento dedicato a Vittorino Cazzetta è completato da una sezione che racconta la “storia dell’alta quota” attraverso i millenni. L’esposizione comprende reperti di varie epoche e preziose pergamene medievali. Il percorso si conclude con una “sala panoramica” che esplora a tutto tondo la Val Fiorentina e i territori circostanti. 

4. RespirArt (Pampeago)

Un museo all’aperto a due mila metri dove le opere d’arte sono “affidate alla neve, ai temporali primaverili e al sole d’alta quota”. RespirArt è un inconsueto quanto suggestivo percorso espositivo tra le vette di Pampeago che si ispira alla filosofia del “lasciare andare”. Le installazioni che compongono la collezione del “parco d’arte” sono consegnate alla natura per essere completate, mutate e plasmate.

Lo spazio di RespirArt si sviluppa in un percorso ad anello di circa 3 km, scandito da una trentina di opere realizzate da artisti di fama internazionale. Il parco accoglie ogni anno nuove installazioni e in estate è caratterizzato da un ricco calendario di attività. Ma RespirArt offre una suggestiva esperienza anche in inverno, perché affaccia sulla pista da sci Agnello dello Ski Center Latemar.

Il parco d’arte può essere raggiunto facilmente con la Seggiovia Agnello (periodo di apertura e orari sono disponibili sul sito ufficiale). In alternativa, è presente un sentiero che dalla stazione di monte della Seggiovia Tresca conduce alla fascia più bassa dei pascoli che ospitano RespirArt.

5. MUSE (Trento)

Dinosauri, uomini primitivi, un lembo di foresta pluviale, uno spazio sensoriale e tanto altro ancora. Il Museo delle scienze di Trento (MUSE) ha sede in un avveniristico edificio di Renzo Piano (che replica il profilo delle vette alpine) e fa uso della “metafora della montagna” per raccontare la storia della Terra.  

L’esposizione si sviluppa su sei piani (dall’alto verso il basso) ed è un “viaggio multisensoriale” dalla formazione delle Dolomiti alle origini della vita. Nel mezzo si susseguono la natura e la biodiversità alpina, la geologia delle montagne, i primi insediamenti umani e quattro laboratori di ricerca. Ma non solo. 

Del percorso del MUSE fanno parte i due sorprendenti spazi Fab-Lab e Maxi Ooh! Il primo è un laboratorio dove è possibile stampare e progettare in 3D. Il secondo è un’installazione con camere interattive, pensata per far vivere ai più piccoli una straordinaria esperienza alla scoperta dei sensi.

Nel Museo delle scienze di Trento si trovano anche una grande serra di piante tropicali, due acquari e lo scheletro di una balenottera comune. Quest’ultimo è completo e originale ed è sospeso nel “grande vuoto” che collega tutti gli spazi del museo, insieme a decine di animali impagliati.

6. Messner Mountain Museum – MMM (diffuso)

Non uno, ma ben sei. Il Messner Mountain Museum (MMM) è un “museo diffuso” che racconta la montagna in una molteplicità di sfaccettature. Il progetto del MMM è stato ideato e realizzato dall’alpinista altoatesino Reinhold Messner e si sviluppa in sei sedi. 

Il cuore del percorso è il MMM Firmian all’interno di Castel Firmiano a Bolzano, che offre “una visione d’insieme dell’universo montagna”. Ma il MMM Corones sull’omonima vetta è senza dubbio il più scenografico. Il museo che racconta la disciplina e la storia dell’alpinismo e dell’arrampicata è stato progettato dall’archistar Zaha Hadid ed è un futuristico edificio in cemento che si fonde con la roccia.

Anche il MMM Ortles presenta una struttura avveniristica. La sede di Solda è una grotta artificiale sotterranea ed è dedicata al tema del ghiaccio. Il MMM Dolomites sul Monte Rite, invece, si fregia del titolo di “museo più alto d’Europa” e racconta la storia dell'esplorazione e dell'alpinismo delle Dolomiti.

Il percorso espositivo del Messner Mountain Museum è completato dal MMM Ripa nel Castello di Brunico, dedicato alla gente delle alte quote, e dal MMM Juval. Quest’ultimo è allestito nell’omonimo maniero in Val Venosta (residenza estiva di Reinhold Messner) ed è un omaggio al mito della montagna.

Le varie sedi possono essere visitate singolarmente oppure è possibile acquistare un biglietto cumulativo che dà accesso a tutti i musei. Il MMM Tour-Ticket prevede diverse opzioni per adulti, ridotti, bambini e famiglie, garantisce un ingresso per sede e vale un anno a partire dalla data di emissione.

7. Museo storico italiano della guerra (Rovereto)

La Grande Guerra è il cuore del Museo storico italiano della guerra. Ma l’allestimento nel Castello di Rovereto è un lungo excursus tra i conflitti che hanno insanguinato l’Europa da Napoleone all’epoca moderna.

Negli ambienti della fortezza che domina la città trentina sono esposti una grande collezione di armi e uniformi, documenti, fotografie, filmati, oggetti di uso quotidiano, memorabilia e decine di pezzi di artiglieria. In una sala si trova un aereo italiano Nieuport 10 completamente restaurato. Invece, nei torrioni Marino e Malipiero sono custodite diverse raccolte di armi e strumenti che datano dalla preistoria al XVIII secolo.

Il percorso espositivo del museo si sviluppa di pari passo con la scoperta della storia del Castello di Rovereto. I torrioni, i cunicoli, il terrapieno e le decine di cannoniere ricavate nelle mura non sono solo una cornice, ma parte integrante dell’allestimento.

Il Museo storico italiano della guerra ospita sempre mostre temporanee diverse e organizza visite guidate, attività per le famiglie, corsi di informazione, incontri e conferenze.

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