Il Parco del Gran Paradiso è il primo parco nazionale istituito sul territorio italiano. Il suo simbolo, lo stambecco, è stato il fattore che ne ha determinato la nascita. I cacciatori lo avevano quasi portato all'estinzione, lasciandone una comunità di un centinaio proprio fra le alte vallate fra Piemonte e Val d'Aosta.
Questa rarità portò i reali a proibire la caccia dell'animale non tanto per la sua salvaguardia, quanto per istituire una riserva di caccia a solo beneficio del re. Un processo che proseguì fino al 1922, quando Vittorio Emanuele III istituì invece il Parco Nazionale del Gran Paradiso, dichiarando negli intenti la conservazione della sua flora e della sua fauna.
Oggi è una meta di grande valore paesaggistico e ambientale. Ed un'occasione per godersi un soggiorno nella natura delle Alpi di Piemonte e Val d'Aosta, ammirarne la sorprendente varietà faunistica e rinfrancare lo spirito.
La fauna del Parco
Se l'inizio di tutto è legato alla sopravvivenza di un esemplare animale, si capisce l'importanza della fauna che abita i confini del parco. Se incontrare queste nobili ed eleganti creature è già un'emozione unica, il parco ospita anche una diffusa varietà di specie di montagna. Fra i tanti sentieri che lo percorrono, se si è fortunati, si possono scorgere camosci, donnole, marmotte, ma anche lepri, volpi, ermellini e faine. Così come una gran varietà di rapaci e volatili. Qui trovano il loro ambiente aquile reali, gufi reali, sparvieri, poiane, ma anche pernici, gheppi, picchi e pettirossi. Una successione di meravigliosi esemplari che rappresentano, in sé, una vera e propria attrazione.
Attività ed esperienze
A seconda delle stagioni, il Parco del Gran Paradiso offre una serie di esperienze diverse. Dai trekking fotografici, alla ricerca degli animali del bosco, alle ciaspolate, quando i percorsi sono coperti di neve. Dalla possibilità di mettere gli sci ai piedi e raggiungere piste da discesa o percorsi da sci di fondo, ai laboratori didattici e musei naturalistici per scoprire la natura del territorio. Accanto ad esperienze conoscitive, anche molto sport. Fra gli immensi spazi dell'area, trovano spazio attività di pura adrenalina. Sono organizzate infatti discese di rafting lungo le rapide che attraversano il parco, ma anche percorsi di arrampicata per sfidare la montagna e i propri limiti.
Animali, natura e...uomo
Oltre le meraviglie di Madre Natura, ad intervallare il maestoso paesaggio di montagna troviamo diverse testimonianze della presenza umana tra queste valli. Quello che oggi è il territorio del Gran Paradiso, in passato ha ospitato una cospicua popolazione di montagna. Di queste epoche sono rimasti numerosi villaggi, costituiti dalle tipiche costruzioni alpine in legno e pietra. Stalle, rifugi, viottoli, sentieri, fienili, muri a secco...sono le tracce dell'adattamento dell'uomo agli impervi ambienti delle vallate alpine.
Oggi queste opere sono riutilizzate anche a fini turistici. Ad esempio, come base di molti itinerari escursionistici, rifugi di montagna, ma anche piacevoli soste per chi si avventura lungo gli spazi alle pendici del Gran Paradiso. In questo modo si ha la possibilità di entrare in contatto non solo con il paesaggio naturale, ma anche col passato antropologico di queste terre.
Le regole da rispettare nel Parco
Il parco è un'area protetta, volta alla tutela dell'ambiente naturale e faunistico. Proprio per questo, i visitatori sono obbligati a rispettare alcune regole per ridurre il loro impatto su vegetazione e animali autoctoni. Prima fra tutti, la questione rifiuti. Dal momento che si possono organizzare pic nic nell'ara del parco, raccogliere i rifiuti è una pratica necessaria. Sacchetti di plastica, lattine e vetri sono altamente inquinanti e difficilmente smaltibili. Nonché dannosi se vi si imbattono gli animali del parco. Ma anche fazzoletti di carta biodegradabili, in un ambiente come questo, possono resistere circa un anno.
Altra importante norma da rispettare è quella di non alterare l'equilibrio ambientale. Fiori, piante e pietre devono rimanere lì dove sono. Noi tendiamo a non farci caso, ma ogni azione umana che modifica questi ambienti è in grado di alterare l'equilibrio dell'ecosistema. In questi casi, il consiglio è di comportarsi come se tutti i fruitori del parco agissero nel nostro stesso modo. Una piccola azione, se sono in molti che la compiono, può creare effetti significativi.
Lo stesso discorso, neanche a dirlo, vale per gli animali. La tutela, in questo caso, sta nell'evitare di disturbarli nelle loro attività , e mantenere un punto di osservazione distante e rispettoso.
Infine, discorso animali domestici. Si possono portare? Di regola no. Esistono appositi sentieri, previsti da regolamento del parco, che è possibile attraversare col proprio cane rigorosamente al guinzaglio. Se la regola è 'passare inosservati' e cercare di non interferire troppo con animali e piante, lasciare il proprio cane o altro animale domestico libero nella natura può avere conseguenze incontrollate. Andare in giro con il proprio cane libero può avere addirittura ripercussioni di tipo penale.
Che cosa portare
Tutto quello che porteresti per una normale escursione in montagna. Quindi zaino, scarponcini da trekking, una giacca impermeabile, della crema solare, occhiali da sole e cappellino. Una bottiglia d'acqua e, vivamente consigliato, un binocolo e una macchina fotografica. Così i tuoi amici ti crederanno quando gli racconterai del tuo incontro faccia a faccia con lo stambecco.
Ora che conosci un po' quello che ti aspetta nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, puoi partire per questa bellissima avventura. Prendi tutto quello di cui hai bisogno e prepara i tuoi occhi per accogliere gli splendidi paesaggi naturali delle Alpi occidentali, in una meravigliosa esperienza nella natura.