A sud dell’imponente cono scuro del Vesuvio che domina il golfo di Napoli, un breve tratto di pianura costiera si estende a pochi chilometri di distanza dagli scavi della città romana di Pompei; a chiudere a sud il golfo, da Castellammare di Stabia si protende in mare in direzione di Capri la Penisola sorrentina, con la sua costa alta e rocciosa.
In un paesaggio affascinante, anche se profondamente segnato dalla presenza umana, la penisola gode di un clima eccezionale e temperato, che ha favorito lo sviluppo delle coltivazioni di alberi da frutto.
A Castellammare segue Vico Equense, in un’area segnata profondamente dal fenomeno vulcanico, con sorgenti termali e rocce scure e frastagliate, che risalgono ripide verso il crinale dei monti Lattari, che culminano nei 1444 m di quota del monte Sant’Angelo. Man mano che la catena centrale – a sud della quale la costa della penisola è conosciuta con il nome di Costiera amalfitana – si abbassa di quota, la tortuosa via costiera tocca una serie quasi ininterrotta di frazioni; la strada, che offre scorci panoramici tra i più belli e noti del paesaggio italiano, andrebbe percorsa lentamente fermandosi a ogni belvedere. Il tracciato segue il profilo della costa in un susseguirsi di strapiombi, insenature e scogli. Non è un caso se gli alberghi più prestigiosi si sono dotati di ascensori che conducono gli ospiti direttamente alla spiaggia senza dover ricorrere alle scalinate o ai ripidi sentieri che portano al mare.
Dopo Sorrento e Massa Lubrense (nella foto sopra), la costa si abbassa sempre più fino punta Campanella, dove sorgeva un tempio dedicato ad Atena.
Una costa a strapiombo sul mare
Anticamente si credeva che Sorrento fosse il luogo in cui le sirene attiravano i marinai con il loro canto: ancora oggi la Penisola sorrentina ammalia i suoi visitatori con il suo clima mite e i suoi paesaggi spettacolari. Questo litorale fu, in età augustea, il luogo di villeggiatura d’elezione dell’aristocrazia romana che lasciò in eredità fastose ville cui erano spesso annessi ninfei e peschiere. Successivamente furono gli angioini a innamorarsi di queste terre, che favorirono con lo sviluppo di insediamenti come Meta, Piano di Sorrento e Vico Equense, rinforzarono la fragile economia agricola e incentivarono i traffici commerciali con i più importanti empori del Mediterraneo meridionale e orientale (Palermo, Tunisi, Alessandria, Antiochia e Costantinopoli): di questi importanti traffici rimane traccia sia nell’architettura, ricca di richiami arabi e siciliani, sia nella cucina locale, particolarmente ricca di spezie e di frutti canditi. Questo straordinario ambiente è reso ancora più unico dai caratteristici insediamenti che si snodano lungo la costa e che assumono le conformazioni più bizzarre, dovendosi conformare alla complessa orografia della costa.
Ulivi, vigneti e limoni
Da sempre intensamente coltivati, i declivi peninsulari mostrano un’abbondante presenza di piante che caratterizzano il paesaggio. Il limone, qui presente fin dal Cinquecento, è oggi tutelato dalla denominazione Igp; le piante vengono coperte dalle pagliarelle, stuoie di paglia che provocano un ritardo nella maturazione del frutto, fattore che lo differenzia dagli altri. Dalle scorze si ricava il celebre limoncello: il limone ovale di Sorrento viene festeggiato a metà agosto a Massa Lubrense dove viene proposto in mille maniere diverse: granite, dolci, liquori. Anche il nocino deriva la sua bontà dall’eccellenza della materia prima: la noce della Penisola sorrentina è infatti una varietà molto pregiata e diffusa e le prime testimonianze della sua presenza in queste zone risalgono addirittura all’epoca dei romani: alcuni alberi carbonizzati molto simili a quelli attuali sono stati ritrovati negli scavi di Pompei.
Le località della Penisola Sorrentina
Massa Lubrense. è una delle perle di questo straordinario tratto di costa in cui si fondono con perfetto equilibrio mondanità e tranquillità . La cattedrale di S. Maria delle Grazie è il suo monumento principale: costruita tra il 1512 e il 1536, fu rifatta nel Settecento. Da qui si possono ammirare Capri e le acque del Tirreno, circondati da un paesaggio scampato alle devastazioni ambientali; Massa Lubrense è, assieme a Sorrento, uno dei comuni compresi nell’Area marina protetta Punta Campanella che tutela uno dei settori di costa più belli della nostra penisola sia paesaggisticamente sia dal punto di vista biologico e naturalistico.
Sorrento. Leggendaria già nel nome – Surrentum, ossia il luogo delle sirene ammaliatrici cui resistette Ulisse – è resa immortale da celebri melodie e dal fascino che esercitò sui turisti già nell’Ottocento. Sorge su una terrazza tufacea a strapiombo sul mare. Qui vollero costruirla i greci nell’VIII-VII secolo a.C. e dell’impianto antico conserva ancora il disegno nelle vie tracciate sul costone. Nei secoli conobbe la dominazione bizantina prima e normanna poi (1133), e la distruzione turca (1558). Di queste vicende rimangono la nuova cinta muraria (1561) e le torri di avvistamento lungo la costa. Il centro storico ha impianto ortogonale di stampo romano. Il Duomo conserva diverse opere d’arte di varie epoche: il coro ligneo è un esempio della produzione di tarsie che da metà Ottocento ha reso famoso l’artigianato locale. Da non perdere una visita alle due Marine di Sorrento, la Grande e la Piccola, ricche di stabilimenti balneari, ristorantini, negozi e da cui ci si può imbarcare per Capri e Napoli.
Vico Equense. Nell’Area marina protetta Punta Campanella, è una vivace stazione balneare nota anche per le vicine Terme dello Scrajo. Il nucleo storico è romano, ma la cittadina attuale risale al XIV secolo. Fu Car-
lo II d’Angiò a fondare il borgo murato, oggi testimoniato da poche vestigia, in cui sorge la Cattedrale in stile gotico, l’unica di questo tipo nel comprensorio. Meritano poi una visita l’Antiquarium equano, con i materiali archeologici rinvenuti nell’abitato, e il Museo mineralogico campano, che espone in mostra 5000 minerali da tutto il mondo: imperdibile per gli appassionati di geologia.
Le spiagge
Marina di Ieranto
Come arrivare. Nella baia di Ieranto, nel comune di Massa Lubrense, vi si giunge con una passeggiata (circa 40 minuti) tra la macchia mediterranea, lungo un sentiero ben segnalato che parte dalla strada di Marina di Nerano. Dall’autostrada Napoli-Salerno, si esce a Castellammare e si prosegue in direzione Sorrento, Massa Lubrense e Nerano.
Ambiente. La spiaggia di Marina di Ieranto si trova entro il perimetro dell’Area marina protetta Punta Campanella, oasi naturalistica tutelata grazie alla volontà e alla tenacia, tra gli altri, dell’associazione Italia Nostra. Si tratta di una delle cale più belle e selvagge di questo litorale, con una splendida veduta sull’isola di Capri. I fondali del mare sono rocciosi e ricchi di pesci. L’acqua è limpida, grazie al rimescolamento delle acque provocato dalle correnti provenienti dal golfo di Napoli e da quello di Salerno. Priva di servizi, la spiaggia presenta strutture in abbandono di una ex cava dismessa di rocce calcaree.
Cosa fare
Terme
• Una rigenerante giornata alle Terme dello Scraio aiuta a ritrovare il benessere psicofisico tra bagni sulfurei, massaggi e trattamenti per tutti i gusti.
Gastronomia
• La Penisola sorrentina abbonda di prodotti e piatti tipici: dal provolone del Monaco all’olio extravergine, dalla noce ai limoni e al limoncello, dai totani imbottiti fino alla pizza al metro.
Immersioni
• Punta Campanella, oltre che area protetta di grande interesse e ricca di opportunità per l’escursionismo, è un luogo imperdibile per i subacquei attratti dalla ricchezza archeologica di questi fondali: le possibilità di immersione (disciplinate dalle normative di tutela: www.puntacampanella.org) sono infatti molteplici.
• La grotta dello Zaffiro, all’interno dell’Area marina protetta di Punta Campanella (obbligatorio essere accompagnati da guide autorizzate) stupisce con affascinanti effetti di luce dall’ingresso principale.
• La grotta di Mitigliano, nell’area protetta, è una cavità sommersa oggetto di frequenti visite guidate.
• La grotta dell’Isca, anch’essa sotto tutela e accessibile solo con guide autorizzate, è formata da una vasta caverna semisommersa molto concrezionata. La zona d’ingresso è stata devastata dai raccoglitori del dattero di mare, attività assolutamente proibita.
Prodotti tipici
• Sulle colline di Sorrento, dove rimangono luoghi incantevoli e incontaminati come il borgo di Casarlano, la tradizione agricola continua nella produzione del tipico limoncello, ricavato esclusivamente dai limoni di Sorrento Igp, e dell’olio Dop Penisola sorrentina.
I consigli di Legambiente
Viaggiare slow
• Non abbiate fretta: il territorio è talmente ricco di motivi di interesse che si corre il rischio di voler vedere subito tutto senza coglierne il vero significato; meglio visitare i luoghi con calma per apprezzare appieno tanta bellezza.
Il monte Faito
• Da non perdere: dalla sua terrazza belvedere, a 1100 m di altezza, circondati da una natura che resiste agli assalti umani, con un solo colpo d’occhio lo sguardo abbraccia i due golfi, Capri, Ischia, i Campi Flegrei, Napoli, il Vesuvio e Pompei, mentre la mente vede scorrere migliaia di anni di storia.
La storia del territorio
• La consapevolezza dei pericoli derivanti da una vita sul mare, caratteristica di questo territorio quasi-isola, si percepisce visitando chiese piene di ex voto, come quella dedicata a S. Maria Vecchia a Seiano di Vico Equense o la chiesa dedicata a S. Michele a Piano di Sorrento. Un viaggiatore attento alla storia del posto non può trascurare una visita a questi luoghi così cari agli abitanti della penisola.
Santa Maria del Castello
• Frazione alta di Vico Equense, è un importante crocevia per gli escursionisti: a 650 m di altezza, su un costone roccioso a picco su Positano, circondata da un silenzio rotto appena da rumori lontani, è un punto in cui lo sguardo può vagare fino all’orizzonte del mare.
Alla scoperta della Penisola sorrentina
Il circolo Legambiente Woodwardia è il riferimento ottimale per essere guidati alla scoperta del territorio di Castellammare di Stabia e Gragnano. Oltre ad attività di educazione ambientale e sensibilizzazione agli aspetti collegati, i soci del circolo, tutti molto giovani, organizzano spesso uscite, passeggiate ed escursioni guidate con puntuali spiegazioni storico-naturalistiche dei loro luoghi.
Per informazioni: tel. 3892643892 - www.circolowoodwardia.blogspot.it
Cosa vedere
Panorami
• Una veduta mozzafiato si gode da punta Campanella, che guarda verso Capri. Affacciandosi da un dirupo a est della torre cinquecentesca si può osservare la selvaggia baia di Ieranto.
• Celebre è il panorama dall’eremo carmelitano, detto il Deserto, presso Sant’Agata sui Due Golfi: la vista è circolare sul golfo di Napoli e su quello di Salerno.
A Massa Lubrense
• Marina della Lobra è un caratteristico villaggio di pescatori presso Massa Lubrense, con una spiaggetta e le tipiche case in stile mediterraneo. Il porticciolo è affollato di villeggianti nei mesi estivi.
A Sorrento
• Una visita al Museo Correale di Terranova, che mantiene l’aspetto della raffinata villa patrizia ottocentesca, consente di ammirare una vasta e preziosa collezione medievale oltre a raccolte di mobili e oggetti dell’artigianato locale dell’intarsio del legno e della tarsia.
• Il Sedile Dominova era il luogo dove, dall’età angioina, si riuniva in assemblea una parte della nobiltà sorrentina (l’altra aveva sede nel Sedile di Porta): l’edificio conserva l’interessante apparato di affreschi.
A Seiano
• La chiesa di S. Maria Vecchia, all’imbocco della mulattiera per la spiaggia di Marina di Equa, fu eretta nel Trecento e rifatta due secoli dopo.
A Piano di Sorrento
• Di origini molto antiche, la chiesa di S. Michele ha un maestoso portale cinquecentesco. Memorie dell’età antica si osservano nel Museo archeologico della Penisola sorrentina, allestito in una dimora principesca.
Testo esclusivo: Touring Club Italiano