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Piscine naturali: le 10 più belle da vedere in Italia

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Niente cemento, niente cloro. Le piscine naturali sono “vasche” di acqua dolce o salata formate da una sorgente, un fiume o il mare. Hanno sfumature dal verde al blu e fondali bassi e sono immerse in ambienti selvaggi o circondate da panorami mozzafiato. 

A modellarle è stata la forza degli elementi e l’uomo è solo (fortunato) spettatore e fruitore della loro bellezza. Purtroppo, non sempre con il rispetto necessario. Le piscine naturali sono spesso ambienti “fragili” e lo sfruttamento sconsiderato rischia di danneggiarle in maniera irreversibile.

Qui trovate 10 delle più belle piscine naturali d’Italia, tra acqua trasparente e paesaggi che lasciano a bocca aperta.

1. Pozze Smeraldine (Friuli-Venezia Giulia)

È il colore verde dell’acqua a dare il nome alle Pozze Smeraldine (che gli abitanti del luogo chiamano “Pozze di Sant’Antonio”). Queste piscine naturali sono da sempre una meta degli appassionati di trekking, ma la loro popolarità è esplosa dopo che il tabloid inglese The Guardian le ha inserite tra i luoghi più suggestivi dove fare il bagno in Italia. 

Le Pozze Smeraldine sono scavate nella roccia bianca delle Dolomiti friulane dal torrente Meduna e sono raggiungibili attraverso un sentiero che inizia da Tramonti di Sopra. La camminata dura circa mezz’ora, ma è possibile proseguire lungo un percorso panoramico che permette di ammirare le conche dall’alto e conduce alla diga di Cà Selva e al lago artificiale di Ciul.

Un altro sentiero che parte da Tramonti di Sopra porta alle Pozze Smeraldine dopo avere fiancheggiato due antiche fornaci per la produzione della calce. Questa attività ha sostenuto a lungo l’economia della Val Tramontina ed è stata abbandonata a metà degli anni ’50.

2. Laghetti di Rocca Nervina (Liguria)

I Laghetti di Rocca Nervina sono stati scavati dal Rio Barbaria in una valle dalla vegetazione selvaggia e si trovano proprio a ridosso del borgo vicino a Imperia da cui prendono il nome. 

La prima conca di acqua dalle sfumature turchesi e verde smeraldo è detta de “i sete Bacì” ed è vicina all’antico ponte nella piazza del paese. La serie di laghetti prosegue verso monte con “u lagu de fee” e “a diga”. Come rivela il nome, l’ultimo invaso è di origine artificiale ed è chiuso da un argine che dà origine a una cascata.

I Laghetti di Rocca Nervina sono frequentati per fare il bagno e prendere il sole, ma la zona è anche una rinomata meta per il “torrentismo” o “canyoning”. Quest’attività consiste nel percorrere a piedi gole in cui scorre un corso d’acqua ed è praticata nella parte più a monte del Rio Barbaria.

3. Cascate di Candalla (Toscana)

Nel cuore della Versilia, a poca distanza da Camaiore, il Rio Lombricese forma delle piscine naturali di acqua fredda e dal colore verde intenso. Le Cascate di Candalla sono un’oasi di pace immersa in una natura lussureggiante e costituiscono una “fuga” dalla confusione della costa (soprattutto durante l’alta stagione).

Le pozze si gettano l’una nell’altra lungo il torrente e si snodano tra reperti di archeologia industriale che testimoniano lo sfruttamento del corso d’acqua per alimentare mulini, frantoi, pastifici e polverifici. Le Cascate di Candalla sono facilmente raggiungibili da un sentiero che costeggia il Rio Lombricese e presentano spiaggette fatte di sassi o grandi pietre levigate.

La frazione dove si trovano le pozze non ha parcheggio e lo spazio per le auto finisce in fretta. La zona è servita dai mezzi pubblici e in estate è attivo un servizio navetta da Camaiore.

4. Piscine Naturali di Ponza (Lazio)

Bisogna affrontare 300 gradini scavati nella roccia per arrivare alle Piscine Naturali di Ponza, ma le due calette strette tra pareti di tufo bianco valgono la camminata. Entrambe presentano acque trasparenti con sfumature che spaziano dal verde smeraldo al turchese e sono caratterizzate da fondali bassi.

Le Piscine Naturali sono di origine vulcanica e sono anche chiamate “il Fontone” o “il Frontone”. Sul nome c’è un po’ di confusione. Ma in realtà, “il Frontone” è un’altra spiaggia di Ponza dominata da una candida scogliera che ricorda l’omonimo elemento architettonico dei templi greci.

Sulle rocce che circondano le Piscine Naturali si trovano un lido attrezzato, un bar e un ristorante. Inoltre, è attivo un servizio di taxi boat che permette di raggiungere le due calette anche via mare. 

5. Bagni della Regina Giovanna (Campania)

La leggenda narra che la piccola baia nascosta tra le rocce di Capo Sorrento fosse il luogo dove la regina Giovanna II d’Angiò incontrava i suoi (tanti) amanti e per questo ha preso il nome di Bagni della Regina. L’insenatura dall’acqua cristallina è collegata al mare da uno stretto passaggio nella scogliera ed era usata come approdo dai signori di una maestosa villa romana che sorgeva un tempo sul promontorio.

La domus maritima (a lungo attribuita erroneamente al nobile Pollio Felice) si estendeva per 30mila m2 sulla costa e nell’interno, ma purtroppo è andata quasi completamente distrutta. Del complesso architettonico rimangono alcuni ruderi e parte delle fondamenta, che si incontrano lungo il percorso che da Punta di Capo Sorrento porta alla baia.

I Bagni della Regina Giovanna possono essere raggiunti anche via mare e presentano una parte di spiaggia libera e una parte attrezzata.

6. Piscina naturale di Marina Serra (Puglia)

La piscina naturale di Marina Serra è di epoca relativamente recente ed è il risultato dell’unione di alcune cave di tufo abbandonate con delle grotte marine. L’insenatura a forma di mezzaluna è circondata da una scogliera scolpita a gradoni irregolari ed è dominata da una torre di avvistamento del XVI secolo (Torre Palane).

Il tratto di costa dove si trovano le piscine di Marina di Serra è un’area naturale protetta ed è un luogo di leggende. Una racconta che un principe aveva promesso al diavolo un’ostia consacrata e un animale in sacrificio in cambio di una chiesa. 

Lucifero ha costruito l’edificio in una notte, ma il nobile signore non ha tenuto fede al patto e il maligno si è infuriato. Il diavolo ha lanciato le campane in mare e ancora oggi c’è chi dice che si sentono suonare quando le onde sono alte e il vento soffia forte…

7. Grotta della Poesia (Puglia)

Il nome della Grotta della Poesia è legato a una leggenda. Una storia di origini incerte racconta che una bellissima principessa amava fare il bagno nello specchio d’acqua al suo interno. L’avvenenza della giovane richiamava schiere di ammiratori e ben presto poeti e scrittori hanno iniziato a comporre versi ispirati a lei.

In realtà, il toponimo sembra derivare dalla parola greca “posia”, che indica una sorgente di acqua dolce. Probabilmente, nella zona era presente una fonte o un rivo che oggi non esiste più.  

La Grotta della Poesia a Roca Vecchia (Lecce) si è formata per l’azione erosiva dell’acqua ed è composta da due cavità collegate al mare da uno stretto canale. Il soffitto è crollato e ha trasformato la grotta in una piscina naturale che è diventata una delle mete più gettonate del Salento. Ma l’affollamento e il poco rispetto da parte di molti visitatori hanno provocato gravi danni alla falesia di roccia bianca che circonda lo specchio d’acqua cristallina. 

L’amministrazione locale ha deciso di istituire un biglietto di ingresso e dal 2014 non è più possibile fare il bagno nella Grotta della Poesia e tuffarsi dalla scogliera circostante. Tuttavia, il divieto di balneazione viene spesso ignorato.

Lo sfruttamento sconsiderato mette a rischio un’area non solo di grande valore ambientale e paesaggistico, ma anche storico. Nel 1983, l’archeologo Cosimo Pagliara ha rinvenuto all’interno della cavità più piccola una serie di iscrizioni che testimoniano che la Grotta della Poesia era conosciuta dai Messapi (una tribù presente in Puglia dall’VIII secolo a.C.) ed era il luogo di culto di un’antica divinità chiamata Taotor.

8. Laghetti di Avola (Sicilia)

La bellezza dei Laghetti di Avola ha conquistato (anche) la CNN. L’emittente statunitense ha inserito le “piscine azzurre” nella gola scavata dal torrente Cassibile tra i 20 posti al mondo dove fare il bagno almeno una volta nella vita.

I Laghetti di Avola si trovano in una riserva naturale e possono essere raggiunti da diversi sentieri. Tuttavia, dopo che un incendio ha devastato gran parte della zona, l’area è fruibile parzialmente ed è accessibile solo dal percorso Prisa – Carrubbella. Attualmente è in corso un intervento per la messa in sicurezza ed è consigliabile contattare l’ente che gestisce la riserva per verificare l’effettiva apertura e le modalità d’ingresso.

La serie di piccoli specchi d’acqua (“uruvi”) e cascate dalle acque fredde e cristalline che formano i Laghetti di Avola si trova al fondo di un canyon che in alcuni tratti si spinge a 250 m di profondità. La zona è immersa in una natura selvaggia dove crescono 34 specie di orchidee ed è vicina a una necropoli con migliaia di sepolture databili tra il 1000 e l’800 a. C.

Nei pressi dei Laghetti d’Avola è presente anche un agglomerato di abitazioni scavate nella roccia noto come “Grotta dei Briganti”. Il nome è legato agli oppositori dei Savoia che le hanno abitate durante il risorgimento, ma la loro origine è più antica e risale probabilmente all’epoca Sicula (dal 1000 al 300 a. C. circa).

9. Laghetto delle Ondine (Isola di Pantelleria)

Alcuni descrivono il Laghetto delle Ondine come un luogo incantato, altri come una pozza d’acqua stagnante. La verità sta nel mezzo. La piccola insenatura nella costa nordorientale di Pantelleria si riempie con il mare mosso e l’acqua è limpida quando le onde provvedono a un ricambio continuo. 

Nei giorni di “bonaccia” il laghetto non invoglia a tuffarsi, ma la corona di rocce laviche che lo circonda e la sua posizione affacciata sul mare compensano del bagno mancato. 

La piccola conca si trova tra Punta Spadillo e Cala Cinque Denti e può essere raggiunta da entrambe le località attraverso due sentieri che si snodano nella macchia mediterranea.

10. Cala Coticcio (Isola di Caprera)

La spiaggia bianca e l’acqua che compone un mosaico di azzurro, turchese e blu sono valsi a Cala Coticcio l’appellativo di “Tahiti” della Sardegna. La piccola insenatura è una piscina naturale di acqua salata, stretta tra una corona di rocce rosa e macchia mediterranea verde e profumata.

Cala Coticcio si trova nella parte nordorientale dell’Isola di Caprera ed è una “zona a tutela integrale” all’interno del Parco della Maddalena. Per questa ragione, l’accesso alla spiaggia è contingentato e a pagamento ed è possibile solo con l’accompagnamento di guide autorizzate.

Le limitazioni valgono anche per il tratto di mare davanti al litorale, con il divieto per le imbarcazioni di avvicinarsi a meno di 200 m dall’arenile e di 100 m dalle rocce.

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