Se diciamo Sardegna, di sicuro vengono in mente parole come mare, sole, estate. Pochi sanno però che la Sardegna ha una storia molto antica e proprio questa si impone in maniera prepotente con le sue aree archeologiche risalenti alla Preistoria, ancor prima della civiltà Nuragica.
Alcune di queste aree erano vere e proprie necropoli, destinate alla sepoltura degli appartenenti alle varie tribù dell’epoca. In un viaggio atipico nel cuore sardo, lontano dalle famose città e mete di mare, partiamo insieme alla scoperta dei più importanti e affascinanti siti della Sardegna archeologica, per scoprire l'anima più caratteristica e misteriosa della meravigliosa isola del nostro Mediterraneo.
Domus da Janas
Le Domus de Janas (case delle fate) sono delle strutture sepolcrali scavate nella roccia. La loro origine risale al periodo dell’Età del Bronzo e in Sardegna ne esistono circa 2400.
Si trovano in gran parte sottoterra, in singoli complessi o raggruppate a formarne di molto estesi. Le diverse necropoli che si intersecano sotto il livello del terreno creano ambienti unici e incredibilmente suggestivi, collegati tra loro da un corridoio detto dromos. La particolarità di questi sepolcri è la cura con cui questi venivano costruiti, definiti nei minimi particolari quasi fossero case realizzate per essere abitate.
Complesso Prenuragico di Monte Baranta
Il Complesso Archeologico di Monte Baranta a Olmedo, nella provincia di Sassari, è stato scoperto negli anni Settanta quando viene fatta chiarezza dopo 40 anni di studi sulla sua composizione.
Esistono quattro diverse entità della struttura: il recinto-torre, la muraglia, il villaggio e l’area sacra.
Le aree però non sembrano completate del tutto, e per questo si pensa che un'eventuale invasione in epoca nuragica abbia compromesso la realizzazione delle varie entità , in particolare dell’area sacra.
Tomba dei Giganti
Le tombe dei Giganti (Tumbas des sos zigantes) sono monumenti dell’epoca nuragica, situati in diverse zone della Sardegna, in particolar modo nella Sardegna settentrionale, tra le province di Olbia Tempio, Nuoro e Sassari. La loro struttura ha da sempre colpito gli studiosi. Queste costruzioni infatti hanno una pianta rettangolare absidiata, e la loro realizzazione ha previsto l'uso di monoliti di pietra conficcati nella terra.
In queste strutture, membri delle tribù e villaggi, senza distinzione di rango, venivano a rendere omaggio ai morti della comunità . All’interno sono stati recuperati resti di ossa umane, depositati sicuramente prima della sepoltura, in numero consistente. Il nome originario, che fa riferimento ai 'giganti', deriva dalla lunghezza dei loculi, che arrivano fino a dieci metri. Dal momento che era diffusa la pratica di seppellire una persona sola, si pensava che quelle seppellite qui potessero avere dimensioni non umane. In realtà , i ritrovamenti hanno evidenziato come le tombe contenessero i resti di più esseri umani, lasciando i giganti alla sola etimologia.
La forma di questa tomba richiama la testa bovina e la forma di una partoriente legati al culto del Dio Toro e Dea Madre. Questo perché la morte era legata al concetto della rinascita dopo la vita appena trascorsa.
La prossima volta che visiterete la Sardegna saprete che, oltre alle splendide spiagge e ai paesaggi mozzafiato, esiste tanto da vedere e da scoprire riguardo la sua storia.