Appassionato di scrittura e di Sicilia questo articolo è per te!
La Sicilia si sa, ha tantissimo da offrire e attraversarla on the road potrebbe essere il giusto modo per non perdersi anche il minimo dettaglio che questa terra propone al turista.
Una terra che ha saputo ispirare poeti e scrittori fin dai tempi regalandoci i romanzi più belli: Pirandello, Sciascia e Camilleri sono solo alcuni dei poeti che in questa terra ci sono nati e hanno saputo raccontare le tradizioni, gli usi e i costumi di una Sicilia senza epoca.
Pochi sanno però che seguendo il tracciato dei posti dove questi scrittori sono nati, cresciuti e vissuti è possibile percorrere un itinerario.
La Strada degli scrittori è un itinerario che invita i viaggiatori a percorrere i luoghi che scrittori siciliani e non hanno descritto nei loro romanzi, pagine di letteratura e teatro che hanno appassionato diverse generazioni.
Il percorso è ufficialmente conosciuto come Strada Statale 640 di Porto Empedocle.
Di seguito ecco le tappe della Strada degli scrittori, cosa vedere e in che modo sono legate agli scrittori.
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Porto Empedocle
La prima tappa riprende quelle che sono le terre raccontate da Andrea Camilleri. Tra Vigàta e Montelusa sono luoghi compresi tra la collina di Agrigento e il mare. Lo stesso Camilleri dice che Vigàta è Porto Empedocle, ma visto che si trova vicino a Licata, ha trovato un nome simile che suonasse bene come apunto Vigàta. Montelusa invece è Agrigento e il nome è ispirato da Pirandello, che anch’esso chiamava la città di Girgenti Montelusa appunto.
A Vigàta (Porto Empedocle) si trova la Via Roma (dove oggi si trova la statua del commissario Montalbano), la Mannara, la Salita Granet, il commiissariato, il Caffè del centro e alcune trattorie dove mangiare il pesce fresco.
A Montelusa (Agrigento): si trova invece la questura, il quartiere Rabato raccontanto nel “Re dei Girgenti” e il liceo classico frequentato dall’autore.
Cosa vedere a Porto Empedocle: Marina di Girgenti, Torre Carlo V, Via Roma, Lido Marinella, Scala dei Turchi.
Palma di Montechiaro
Si tratta del luogo che lega lo scrittore de “Il Gattopardo”, Giuseppe Tomasi di Lampedusa. In questa città un suo avo trovò l’amore in Francesca Caro che gli fece ottenere il titolo di barone di Montechiaro nel 1583.
Lo scrittore Giuseppe Tomasi in questa città riscopre le radici e della sua stirpe svolgono un ruolo importante anche nella stesura del suo Gattopardo. È proprio a Palma che il protagonista, il principe Don Fabrizio di Salina si appresta a corteggiare la morte. Palma di Montechiaro fu decisiva anche perché proprio qui Giuseppe Tomasi superò il blocco dello Scrittore che non gli faceva terminare il suo romanzo più conosciuto, appunto “Il Gattopardo”.
Cosa vedere a Palma di Montechiaro: Montastero Benedettine, Palazzo Ducale, Castello Chiaramontano, Baia delle Sirene, Torre San Carlo, Cala Vincenzina e le località balneari di Malerba, Rocca Tenna, Castellazzo e Punta Bianca.
Favara
Favara diede i natali ad Antonio Russello nel 1921. Nonostante l’autore però visse sempre lontano da questa cittadina (le scuole elementari ad esempio le fece a Caltanissetta). A Favara però tornava in estate dove insieme ai suoi amici andava ai garrubbazzi, un’area che oggi possiamo indicare tra via IV Novembre e Via Kennedy. A 9 anni l’autore si trasferì a Palermo con la famiglia per frequentare il ginnasio.
Nella città di Favara Russello fu anche insegnante, anche se subito dopo si arruolò nelle armi.
Cosa vedere a Favara: Piazza Castello, Centro Studi A.Russello, c.da Piana, c.da Burgialamone, c.da Scintilia, c.da Malvizzo
Agrigento
Di Agrigento c’è sempre tanto da dire, ma riguardo gli scrittori non c’è nessun dubbio. Qui Luigi Pirandello è nato, è vissuto e ha raccontato la Sicilia sullo sfondo di quella che è un tempo era chiamata Girgenti.
La casa natale di tipo rurale è ancora lì, in quella contrada di campagna chiamata Caos, sull’altopiano a strapiombo sul mare a due passi da Agrigento. All’interno della casa ci sono mostre temporanee dedicate al Maestro, un museo con la Biblioteca di Luigi Pirandello.
Cosa vedere ad Agrigento: centro storico, Biblioteca Lucchesiana, Biblioteca Museo L.Pirandello, Valle dei Templi, Casa Natale.
Racalmuto
A Racalmuto nacque Leonardo Sciascia, ricordato sicuramente per il giallo I giorni della Civetta ma non solo. Qui potete trovare i luoghi che hanno segnato la sua vita tra cui la Madrice che scorge la scalinata della chiesa di S. Maria del Monte, chiesa dove nel 1989 si svolsero i funerali.
La casa natale di Sciascia e delle sue zie è proprio accanto a questa chiesa e poco lontano potete trovare anche il teatro comunale Regina Margherita dove l’autore era solito andare per assistere alle proiezioni degli spettacoli il sabato e la domenica.
Poco fuori la città trovate anche le grotte di fra Diego la Matina, le tombe del frate di cui parla Sciascia nel suo saggio più importante “Morte dell’inquisitore”.
Cosa vedere a Racalmuto: Corso Garibaldi, Castell, Teatro Regina Margherita, Fondazione Sciascia, Contrada Noce
Caltanissetta
Caltanissetta, oggi capoluogo di provincia è stata principale per alcuni autori siciliani.
Qui Sciascia ritrova una Piccola Atene e spesso frequentava la città tra la Biblioteca Comunale “L. Scarabelli”, la Libreria Sciascia e lo storico “Bar Romano" dove era solito fermarsi per gustare le paste di mandorla, cassate e taralli. E ancora Piazza Garibaldi e la chiesa della S. Croce con il monastero.
Sempre a Caltanissetta possiamo dire che qui nacque Pier Maria Rosso di San Secondo, nel quartiere di Santa Lucia (oggi Sant’Agata). Fu uno scrittore che ebbe molto successo all’estero (Olanda, Francia, Germania) come drammaturgo. La sua salma è oggi conservata nel cimitero monumentale degli Angeli.
Cosa vedere a Caltanissetta: Centro storico, Museo Mineralogico, Paleontologico e della Zolfara, Strata ‘a Foglia, Corso Umberto, Piazza Garibaldi, Collegio di Sant’Agata, Teatro Rosso di San Secondo, Teatro comunale Regina Margherita, Biblioteca comunale “L. Scarabelli”, Casa Natale Via Berengario Gaetani, Cimitero monumentale.
Il percorso della Strada degli scrittori
Il percorso della SS 640, Strada degli scrittori unisce cultura e turismo nei luoghi che hanno visto nascere e produrre romanzi come Luigi Pirandello Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Antonio Russello, Rosso di San Secondo e molti altri, da Racalmuto a Porto Empedocle, passando per Favara e Agrigento fino a Caltanissetta.
Non solo quindi la storia di questi scrittori ma anche luoghi iconici come la Valle dei Templi, la Scala dei Turchi e le Librerie storiche di Caltanissetta.
Dallo svincolo di Racalmuto della nuova statale 640, a 600 metri da contrada Noce, è il primo accesso dei visitatori al percorso dedicato agli scrittori di Agrigento. L’area include, peraltro, anche altre opportunità di scoperta, come Favara, paese dello scrittore Antonio Russello, dove è attivo il sito di arte contemporanea Farm Cultural Park.
Continuando ci si può spingere fino a Mosé, dallo svincolo della Mosella, lasciando Agrigento e trovandosi di fronte alla Rupe Atenea, per percorrere il sentiero che porta alla residenza di campagna del Barone Agnello, tra granai, uliveti e campi di maggese, e ritrovare le memorie che hanno ispirato “Un filo d’olio” di Simonetta Agnello Hornby; oppure tornare sulla statale e ripercorrerla tutta fino a Caltanissetta, che Sciascia definì come la “piccola Atene”, vero e proprio cenacolo culturale.
Gli appassionati di letteratura ameranno questo percorso, e anche i curiosi potranno scoprire qualcosa in più sui massimi esponenti della letteratura italiana del ‘900.