Tappa 36 - Da San Quirico d'Orcia (Collegiata) a Radicofani (chiesa di San Pietro), 32.2 km
Dislivello: +910, -530.
Comuni attraversati: Vignoni, Castiglione d’Orcia, Radicofani.
Come arrivare: stazione ferroviaria di Buonconvento, autobus 112.
Descrizione: Questa è probabilmente la tappa più impegnativa del tratto toscano, per via della lunghezza e del dislivello, che si concentra soprattutto nella parte finale del percorso, la salita alla Rocca di Radicofani. Il tragitto, tuttavia, riserva paesaggi da sogno, attraversando la Val d’Orcia e toccando prima Vignoni Alto e subito dopo Bagno Vignoni, la cui piscina termale situata in piazza è una perla di rara bellezza. È possibile a questo punto fare una breve deviazione dal tracciato della Via Francigena per visitare il centro storico di Castiglione.
Scendendo a valle e facendo attenzione a tre guadi, ci si imbatte in un antico ospitale, “Le Briccole”, superato il quale ci si ritrova a dover attraversare il torrente Formone (tale guado può essere evitato prendendo la provinciale e rientrando nel tracciato dopo il ponte). Comincia ora la dura salita, ripagata da un panorama mozzafiato durante il cammino e in cima alla Rocca, alla quale si consiglia di fare una visita. Il paesaggio che si estende ai piedi della Rocca comprende la Val d’Orcia, l'Amiata, l'Appennino e, in lontananza, i laghi Trasimeno e di Bolsena. Lo stile di Radicofani è di una bellezza diversa rispetto a San Quirico, più austera, ma non per questo minore. I punti di rifornimento acqua e di ristoro, al solito, sono molto scarsi lungo il cammino (solo a Bagno Vignoni e Gallina, 500 metri fuori dal tracciato).
Storicamente, la fortezza era importante per il controllo del confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio; il borgo divenne famoso, inoltre, per la presenza del famigerato Ghino di Tacco, leggendaria figura di ribelle ghibellino che fece di Radicofani la base delle sue imprese da "brigante gentiluomo", menzionate sia da Dante sia da Boccaccio.
Gli edifici più degni di nota sono il Palazzo Pretorio, la chiesa parrocchiale di S. Pietro Apostolo, la Chiesa di S. Agata e i resti, visitabili e ben mantenuti, della Rocca.
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Foto di Alessandra Burini