Tappa 41 - Da Viterbo (Piazza del Plebiscito) a Vetralla (Duomo), 16.9 km
Dislivello: +170, -190.
Comuni attraversati: Vetralla.
Come arrivare: stazione ferroviaria di Viterbo.
Descrizione: All’uscita di Viterbo, è possibile effettuare una deviazione di circa 4 km per visitare i ruderi romani di Ponte Camillario. Il percorso si snoda in zone in alternanza boscose e campagnole tra dolci rilievi; si passa tra uliveti e orti coltivati, su strade bianche e ghiaiose o comoda terra battuta. Non ci sono fonti lungo il percorso, dunque è bene partire con tutto l’occorrente per la sopravvivenza direttamente da Viterbo.
Vetralla è un piccolo paese situato sul versante occidentale dei Monti Cimini, non lontano dal cratere vulcanico che ha dato origine al lago di Vico. Nei dintorni del punto tappa ci sono diverse aree da scoprire.
La bellissima chiesa di San Francesco, situata proprio sulla Via Francigena e edificata sui resti di un tempio paleocristiano, è uno dei monumenti più rilevanti del viterbese.
Fuori Vetralla, invece, lungo il percorso della Via Clodia, fu rinvenuta nel 1965 la cosiddetta Grotta Porcina, area archeologica il cui nome deriva dall’utilizzo che in passato spesso si faceva delle tombe etrusche, ovvero come stalle per i maiali. Grotta Porcina fu sede di un insediamento etrusco risalente al VI sec a.C. e rappresenta una delle più grandi testimonianze di architettura funeraria etrusca.
Al di fuori del centro storico, facendo una piccola deviazione una volta giunti alle porte del paese, è possibile inoltre visitare la chiesa di Santa Maria di Forcassi, risalente al X secolo d.C e stazione di sosta per i pellegrini che viaggiavano sulla Via Francigena. Al suo interno sono ancora visibili alcuni affreschi dedicati alla Madonna, nonché un ritratto di Innocenzo III. Dall’esterno, sulla facciata, è possibile ammirare un piccolo rosone molto particolare, che rappresenta un Nodo di Salomone.
Per quanto riguarda l’enogastronomia, specialità di Vetralla sono i funghi porcini e l’olio extravergine di oliva, di ottima qualità e oggetto di sagre ad essi dedicate (la Sagra del fungo porcino a fine settembre e la Sagra dell’olio a dicembre).
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