Roma è sicuramente la città eterna, per la quantità di bellezze storiche che superano i confini del tempo, a disposizione dei turisti che qui alloggiano durante il loro soggiorno. Ma la cultura della capitale, e in generale della regione, non si limita solamente ai diversi musei e reperti disseminati per il territorio. Il Lazio possiede un bagaglio di prodotti alimentari, ricette e vini che affonda le sue radici nella più antica tradizione romana. Parti allora insieme a CaseVacanza.it per questo itinerario enogastronomico gustoso e variegato, con piatti ricchi di sapore e storia.
Bucatini all'amatriciana
Il Lazio ha all'interno della sua tradizione enogastronomica, numerosi primi piatti e tra i più famosi vi è indubbiamente il sugo all'amatriciana. Nato nella famosa città di Amatrice, provincia di Rieti, è un sugo molto semplice ma che richiede obbligatoriamente l'accostamento di passata di pomodoro, cipolla e guanciale, prodotto tipico del paese. Si accosta perfettamente a ogni tipo di pasta ma esprime tutta la ricchezza della tradizione quando si sposa con i bucatini. Una spolverata di pecorino romano alla fine è la firma che contraddistingue una grande opera gastronomica.
Rigatoni alla carbonara
Il sugo alla carbonara può sembrare semplice ma in realtà richiede dei passaggi durante la preparazione precisi e specifici. Un soffritto con pancetta o guanciale, unica ricetta romana in cui si da la possibilità di scelta, e l'uovo sbattuto con sale e pepe devono unirsi alla pasta senza trasformarsi in frittata. Nonostante questo primo venga attribuito spesso all'antica tradizione romana, in realtà nasce nel secondo dopoguerra, per omaggiare i soldati americani che erano soliti fare colazione con uova e pancetta, appunto.
Porchetta di Ariccia
Durante il tour enogastronomico del Lazio è impossibile non fermarsi in una delle molte “fraschette” che puntellano la provincia della zona sud di Roma, per assaggiare la celeberrima porchetta. Specialmente la zona di Ariccia è divenuta famosa per questa portata a metà tra un secondo e un affettato, da gustare sia all'interno di un panino che dentro un pezzo di pizza bianca tagliata a metà.
Saltimbocca alla romana
Tra i secondi più gustosi della cultura romana vi sono indubbiamente i saltimbocca alla romana, tenere e piccole fettine di vitello cotte insieme a prosciutto e salvia. Un secondo leggero e sfizioso, da mangiare in allegria con amici e in famiglia durante un tour non solo della capitale ma di tutta la regione del Lazio.
Coda alla vaccinara
I film di Cinecittà hanno sicuramente contribuito a esportare la cultura romana in tutta Italia e oltre confine. Attori storici come Alberto Sordi e Carlo Verdone, però, non hanno reso familiare solamente la parlata della capitale ma anche la cultura enogastronomica, strettamente legata ai personaggi di Roma. Tra i molti piatti, uno dei più famosi è proprio la coda alla vaccinara che si può ancora mangiare in caratteristici ristoranti dove coloriti camerieri contribuiranno a rendere l'atmosfera unica. Il piatto si compone di una coda di bue in umido e quindi è adatta a chi ha voglia di provare sapori nuovi ma strettamente legati alla storia della cucina romana, nata dalla realtà contadina e povera della capitale.
Trippa alla romana
Questo particolare ingrediente non è esclusivamente specifico del Lazio. La trippa romana, però, si contraddistingue innanzitutto per la presenza della mentuccia tra gli ingredienti necessari alla preparazione. In secondo luogo, il sugo in cui viene cucinata, è particolarmente corposo, perfetto da accompagnare con abbondanti porzioni di pane per deliziose scarpette sul piatto a fine pasto.
Abbacchio alla scottadito
L'abbacchio, l'agnello lattante, è tra le carni maggiormente apprezzate nella cultura enogastronomica laziale, particolarmente usato nel periodo pasquale. Numerose sono le ricette che ne prevedono l'utilizzo, ma tra le più deliziose vi sono sicuramente le costolette d'abbacchio alla scottadito. L'origine del nome deriva dal tipo di preparazione, che prevede una marinatura e una cottura della carne ad alte temperature. Una volta pronte, le costolette sono deliziose appena tolte dal fuoco e quindi, mangiandole, ci si scotta le dita.
Carciofi alla giudia
A Roma e nel Lazio in generale non si mangia certamente solo carne ma anche diverse verdure, nella maggior parte dei casi cotte o fritte. Ortaggio principe delle tavole romane è sicuramente il carciofo, preparato in molteplici modi. Tra i più famosi vi è il carciofo alla giudia, sostanzialmente un carciofo fritto ma con la testa completamente allargata. Questo tipo di preparazione ha origini antichissime ed era conosciuta già nel XVI secolo all'interno del ghetto ebraico di Roma.
Street food alla romana
Il finger food e lo street food sono due tipologie di cucine che hanno avuto molto successo negli ultimi anni. Nella capitale, però, è tradizione consumare piccoli piaceri culinari passeggiando per le vie della città. Le fritture, specialmente di verdure come carciofi, zucchine, fiori di zucca, con mozzarella e alici, ma anche di baccalà, sono il modo migliore per alleviare i morsi della fame mentre si cammina durante la propria vacanza romana.
La pizza al taglio, più bassa rispetto a quella di altre zone d'Italia, è gustosa e variegata ed è impossibile non imbattersi in una pizzeria in qualsiasi zona di Roma ci si trovi. Qui si possono trovare anche i deliziosi supplì, “uova” di riso al pomodoro fritti con all'interno un filante cuore di mozzarella. Non ci si può infine privare di un ottimo maritozzo alla panna, morbido bignè che affonda le sue radici addirittura nell'antica Roma.
Vini del Lazio
“Oste portace 'n'altro litro” canta la famosa canzone romana “La società dei magnaccioni”. A Roma e dintorni, infatti, sono molti i vigneti e le zone famose per le loro produzioni. Nel Lazio si contano ben 25 denominazioni DOC. Tra i più particolari e famosi ricordiamo il Montepulciano, il Frascati, che prende nome dalla città famosa per le sue cantine, il Ciliegiolo, il Sangiovese e il Malvasia.
In particolare, a Montefiascone, nella provincia di Viterbo, viene prodotto un vino che ha un nome e una storia particolari: Est! Est!! Est!!!. Si narra che nel 1111 il vescovo Defuk, grande intenditore e appassionato di vini, inviò il suo coppiere Martino alla ricerca delle migliori cantine del Lazio. Laddove il servitore avesse trovato ottime produzioni, avrebbe dovuto segnare vicino alla porta Est, C'è in latino. Arrivato nel paese di Montefiascone e assaggiata la produzione di vino, il coppiere ne rimase così soddisfatto e sorpreso da decidere di segnare tre volte e con punti esclamativi la cantina del paese. Decisamente un vino da provare almeno una volta durante il tour enogastronomico del Lazio.