La costa nord-occidentale della Sardegna si protende nel Mediterraneo con un litorale a tratti molto impervio, che si addolcisce man mano fino alla lunga spiaggia di Is Arenas, nei pressi di Oristano. Grosso modo al centro si trova la Planargia, nel tratto di costa compreso tra capo Marargiu e Porto Alabe: anche qui le spiagge sono poche, lungo una costa molto frastagliata, bassa e sassosa che ogni tanto concede un po’ di spazio a piccole calette.
Le candide rocce lisce di Cane Malu e di Poggiu Columbu introducono Bosa, il principale centro costiero della Planargia, deliziosa cittadina che, caso raro in Sardegna, si sviluppa intorno a un fiume. In località Bosa Marina, sorvegliati da una bella torre aragonese, ci sono il porticciolo e una spiaggia di sabbia. La costa prosegue per lo più sassosa, se si eccettua la spiaggia di Turas (di sabbia scura, molto amata dai surfisti) fino alle spiagge di Porto Alabe, località a mare del comune di Tresnuraghes.
Fuori dai luoghi comuni
Quest’angolo di Sardegna, meno toccato dai grandi flussi turistici di massa, ha avuto il vantaggio di conservare la sua fisionomia, mantenendo autenticità e semplicità . Bosa è una graziosissima località a misura d’uomo, i luoghi anche in estate non subiscono lo stress del sovraffollamento, e l’interno si presta a piacevoli escursioni, come quella che si può fare a bordo del trenino verde che nei mesi estivi collega Macomer a Bosa, e che consente di ammirare lo splendido panorama selvaggio della Planargia.
Per gli amanti delle caratteristiche strutture nuragiche due suggerimenti: l’area archeologica di Tamuli, nei dintorni di Macomer, con i resti di un villaggio nuragico e una necropoli con tombe dei giganti oltre a sei curiosi menhir detti ‘betili’, e il complesso archeologico di S. Sabina, vicino a Silanus, che vede affiancati un nuraghe e una chiesa dell’XI secolo.
LE LOCALITÀ
Bosa. Situata in una conca sulla destra del fiume Temo, la cittadina vanta uno splendido paesaggio litoraneo che alterna alte scogliere a picco sul mare a baie con deliziose spiaggette sia sabbiose sia ghiaiose. Abitata già nel IX secolo a.C., Bosa ha una struttura urbanistica che richiama le sue vicende storiche più salienti: in alto sul colle si erge il castello medievale di Serravalle (secolo XII) con le sue sette torri perimetrali a pianta quadrata e poligonale; da qui l’abitato si distende con il quartiere di origine tardomedievale di Sa Costa verso la parte bassa, più moderna.
Formato da caratteristici viottoli acciottolati che seguono le curve altimetriche del colle e scalinate in trachite che interrompono il percorso orizzontale, questo rione è riconoscibile grazie alle coloratissime facciate delle sue case, disposte verticalmente a schiera. Nella piazza d’Armi sorge la chiesa di Nostra Signora di Regnos Altos (XIV secolo) mentre su corso Vittorio Emanuele, la principale via del paese che attraversa il quartiere soprannominato dagli abitanti ‘Sa Piatta’, affaccia l’ottocentesca cattedrale dell’Immacolata.
Un perfetto esempio di archeologia industriale è rappresentato dal Museo civico delle Conce che, attraverso un interessante percorso di fotografie e macchinari ancora ben conservati, spiega come dalla fine del Settecento la concia delle pelli sia stata una delle principali attività e risorse di quest’area.
Poco distante dall’abitato, la località balneare di Bosa Marina presenta un’ampia spiaggia sabbiosa e un porticciolo, sovrastato dalla torre dell’Isola Rossa, a pianta circolare, edificata nel Seicento dagli spagnoli.
Le spiagge della Planargia
Punta Foghe
Come arrivare. Da Tresnuraghes si prende una strada sulla destra venendo da nord; dopo la zona boschiva e la piccola chiesa di S. Marco si costeggia il mare fino alla foce del rio Mannu (da cui il nome Foghe, in sardo ‘foce’).
Ambiente. Segnata da poderose scogliere di basalto, punta Foghe offre i migliori scenari della costa occidentale. Il paesaggio marino – pressoché selvaggio ed esente da edilizia turistica – non è soggetto a inquinamenti e alterazioni, ed è perciò ricco di fauna ittica.
Porto Alabe
Come arrivare. Da Bosa verso sud sulla strada llitoranea; lasciata la località Turas, si seguono le indicazioni per Porto Alabe, marina del comune di Tresnuraghes.
Ambiente. La spiaggia principale, ampia e profonda, con sabbia dorata e morbida, a cui si giunge attraverso una distesa di piccole dune a macchia mediterranea, dispone di un ampio parcheggio. Verso nord, tra Tresnuraghes e Magomadas, si estende una miriade di spiagge e calette minori, di sabbia o di ciottolini, dove sostare in piena tranquillità .
S’Abba Druche
Come arrivare. Da Alghero si segue la provinciale 49 per Bosa. Circa 4 km prima della città , si trovano indicazioni per S’Abba Druche.
Ambiente. S’Abba Druche in sardo significa ‘acqua dolce’. La spiaggia, di sabbia e ciottoli di fiume, non è forse la più bella della zona, ma tutto il contesto che la circonda merita una sosta per un bagno in tutto relax. Interessata da qualche struttura di servizi molto limitata, è facilmente raggiungibile e godibile in particolare nei mesi meno affollati.
Compoltitu
Come arrivare. Sulla litoranea Bosa-Alghero (provinciale 49), circa 5 km prima di Bosa, in località Compoltitu si lascia l’auto nel grande parcheggio sulla destra e si percorre qualche centinaio di metri a piedi su un piccolo sentiero.
Ambiente. Compoltitu ha sabbia bianca, in una rada parzialmente chiusa con acqua di un turchese chiarissimo, incorniciata da uno scenario di rocce e scogli; proseguendo oltre il litorale sabbioso, appare una distesa di scogli di calcare candido levigati dal mare.
Cosa fare
Enogastronomia
• A Bosa sono molte le visite da fare accompagnati da guide turistiche: tra queste anche un itinerario enogastronomico per gustare la pregiata Malvasia di Bosa accompagnata dai dolci tipici. Per informazioni: [email protected]
Natura
• La linea del trenino verde che collega Macomer a Bosa (da metà di giugno all’inizio di settembre) è un viaggio panoramico tra i vigneti della Planargia fino a Tresnuraghes: il tratto più bello è quello tra la stazione di Nigolosu e la curva di Nanio. L’ultimo tratto costeggia la spiaggia di ciottoli di Turas, prima di arrivare a Bosa Marina (www.treninoverde.com).
Immersioni
• Il tratto di costa tra punta del Giglio e capo Caccia è uno dei più interessanti ambienti naturalistici subacquei al mondo. Tra i siti più pregiati: la grotta di Nereo, forse la più grande del Mediterraneo, scoperta negli anni Cinquanta e a lungo luogo di pesca del corallo rosso; la grotta dei Cervi; la grotta di Nettuno, caratterizzata anche da parti emerse e la grotta di Corona Niedda (Tresnuraghes). Vari centri diving sono attivi a Porto Conte, Alghero e Stintino (per informazioni: www.ampcapocaccia.it).
I consigli di Legambiente
In quanto ai sapori...
• Quelli del mare, grigliate di spigole e orate cotte sul fuoco. O i calamari, aperti e arrostiti sulla griglia come bistecche. Oppure la copazza di pesce, una zuppa di mare all’algherese fatta con il pescato del giorno e servita con il pane pistoccu, simile al carasau, ma fatto con la semola di grano duro. Ma anche i carciofi di Uri, crudi, tagliati a fette sottili, salati e imbevuti nell’olio fruttato di olive.
‘Sotto le ali del Grifone’
• Bosa è in prima fila nella tutela dei grifoni. Insieme all’Università di Sassari, con il progetto LIFE ‘Under griffon wings - Sotto le ali del Grifone’ ha sostenuto azioni di salvaguardia e ripopolamento di questa specie così importante negli equilibri ecologici dell’area. Percorrete la strada che da Bosa porta a Montresta, dove è stata istituita una Zona di Protezione Speciale, e potrete ammirare il volo di questi grandi e fascinosi rapaci sull’incantevole scenario delle alte coste rocciose.
In barca sul fiume a Bosa
Oltre alle più classiche escursioni alla scoperta della costa, Bosa offre la possibilità di fare un’esperienza insolita: risalire in barca il fiume Temo. Il tratto percorribile è di circa 6 km, dalla foce alla chiesa di S. Pietro, e permette di ammirare la città da una prospettiva inconsueta, con gli antichi edifici adibiti a concerie su una sponda e, sull’altra, i palazzi ottocenteschi con il quartiere medievale. Per informazioni: Esedra Sardegna, tel. 0785374258 - 3481544724 - [email protected]
Cosa vedere
Tradizioni
• Mentre passeggiate potrebbe capitarvi di vedere le donne bosane che, sedute sull’uscio di casa, ricamano sulla rete con abilità e pazienza personaggi mitici e leggendari, simboli religiosi o motivi della tradizione sarda più classica: pavonesse e colombi, tralci di vite e grappoli d’uva, rose e gigli, leoni, cervi. Si tratta dell’antica arte del filet, tecnica tipica legata al mondo della pesca e alla logica dell’intreccio delle reti, compito a cui spesso in passato erano destinate le donne, che hanno poi utilizzato lo stesso punto per ricavarne uno splendido pizzo ricamando la rete al telaio.
Architettura
• Il Liberty è uno degli stili che ha ispirato maggiormente l’architettura urbana, l’arredamento e le decorazioni murarie delle case signorili bosane a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Notate gli elementi che lo caratterizzano: le classiche forme stilizzate ricavate da fiori, piante e foglie.
A Bosa
• Visitate il territorio attraverso la Strada della Malvasia di Bosa che, ispirandosi al suo simbolo più nobile, conduce i visitatori a scoprire e conoscere nel profondo questa terra tramite diversi percorsi di interesse paesaggistico-ambientale, culturale e umano. La Strada della Malvasia di Bosa è costituita da numerose aziende vitivinicole e agrituristiche, da hotel, da ristoranti, da sei comuni e dalla Comunità montana Marghine Planargia; questi soggetti, tramite alcuni rappresentanti sul territorio, hanno dato vita all’Associazione della Strada della Malvasia di Bosa, organismo deputato alla sua gestione.