La maggior parte di coloro che si interessano alla Via Francigena e la valutano come opportunità di viaggio hanno per lo meno già sentito parlare dell’antico e famosissimo Cammino di Santiago di Compostela. Non altrettanto evidenti, tuttavia, sono le analogie e le differenze che intercorrono tra i due cammini. Inoltre, i più considerano i due come entità separate: esiste invece un terzo cammino che li collega e che si snoda nel cuore delle montagne immerso in meravigliosi parchi naturali, la Via Alta.
1. Pregi della Via Francigena (varia, ricca di attrattive storico-culturali; cibo; meno affollata)
La Via Francigena, spaziando dal sud-est dell’Inghilterra a Roma, attraversa gli scenari più svariati dal punto di vista sia geografico-climatico, sia linguistico-demografico. È un viaggio alla scoperta di un continente ricco tanto di arte e storia quanto di bellezze naturali molto diverse tra loro. Il viandante si troverà di volta in volta immerso in ambienti montani, pianeggianti, collinari, boscosi o semidesertici, attraversando città e borghi, campagne e villaggi.
Le sorprese non mancano e rendono questo tipo di esperienza memorabile anche dal punto di vista intellettuale: di tappa in tappa si toccano infatti aree plasmate dall’uomo in periodi storici diversi, spaziando dall’antichità fino ai nostri giorni, passando per il medioevo e il Rinascimento. Il Cammino di Santiago, d’altro canto, pur attraversando paesaggi immensi ed emozionanti tra cui diversi parchi naturali, presenta meno variabilità al suo interno, se non nelle lunghe distanze.
Lo stesso vale per le specialità gastronomiche locali che si possono trovare nelle diverse aree attraversate dalla Via Francigena, varie e sorprendenti specialmente nel tratto italiano.
Infine, la Via Francigena è nel pieno della sua riscoperta, ma deve ancora raggiungere lo stadio di maturità nella quantità di viaggiatori che la percorrono. Di conseguenza, essa si presenta meno affollata rispetto al Cammino di Santiago, ed è il cammino ideale per coloro che ricercano un’esperienza di silenzio e pace interiore, soprattutto se percorsa al di fuori dei periodi caldi come luglio o agosto.
2. Pregi del Cammino di Santiago (più economico, meglio segnalato, più organizzato a livello di accoglienza)
Allo stesso tempo, il Cammino più famoso al mondo offre al viandante diversi vantaggi pratici. La fase di riscoperta del cammino spagnolo ha preceduto di qualche decennio quella della Via Francigena: per questo, il Cammino di Santiago è attualmente meglio segnalato in tutta la sua lunghezza, oltre ad avere notevolmente plasmato l’ambiente economico e culturale circostante.
Il risultato è una presenza molto più capillare di strutture di accoglienza pellegrina, fatto che porta con sé due conseguenze principali. In primo luogo, il cammino risulta meno costoso per i pellegrini, poiché sono più numerose le strutture a donativo e capita spesso che le famiglie locali ospitino i viandanti senza chiedere nulla in cambio. In secondo luogo, le tappe diventano molto più modulabili: mentre lungo la Via Francigena i punti di sosta sono poco frequenti (uno ogni 25 km in media) e resi quasi obbligatori dall’assenza di strutture convenzionate fuori dai punti tappa, lungo la via verso Santiago ai pellegrini è possibile sostare agevolmente presso ogni centro abitato. Lungo il Cammino di Santiago, dunque, è possibile camminare finché si ha energia e sostare alla prima struttura utile; lungo la Via Francigena, invece, è sempre bene telefonare almeno un giorno prima per avvertire del proprio arrivo ed assicurarsi di trovare un posto.
3. Un collegamento tra i due cammini storici: la Via Alta
Esiste un cammino di raccordo tra i due percorsi storici, che sta venendo riscoperto in questi anni e che si svolge prevalentemente in ambiente alpino, dalla Val di Susa in Italia all’Alta Valle della Durance in Francia: si tratta della Via Alta, che collega in 30 tappe Vercelli ad Arles, porte di accesso rispettivamente alla Via Francigena e al Cammino di Santiago.
Le tappe della Via Alta sono le seguenti: Vercelli, Castell’Apertole, Chivasso, Torino, Rivoli, Sacra di San Michele, Susa, Oulx, Colle del Monginevro o Clavière, Villar-Saint Pancrace, L’Argentière-la-Bessée, Mont-Dauphin, Châteauroux-les-Alpes, Boscodon, Chorges, Gap, Tallard, La Motte-du-Caire, Saint-Geniez, Sisteron, Champarlau, les Grandes Molières, Lurs, Folcalquier, Lincel, Céreste, Apt, Coustellet, Eygalières, Saint-Etienne-du-Grès, Arles.
Una volta giunti ad Arles non ci si trova ancora propriamente sul cammino di Santiago, ma è possibile proseguire lungo la via Tolosana. Raggiunta Tolosa, si marcia invece alla volta dei Pirenei fino a Saint-Jean-Pied-de-Port, da dove il Cammino verso la tomba dell’Apostolo Giacomo ha inizio.
La Via Alta, che si svolge parzialmente in Italia, non solo svolge la funzione di anello di congiunzione tra cammini maggiori, ma presenta anche elementi naturalistici e culturali di pregio. Essa fa parte, come gli altri cammini, dell’eredità di una storia millenaria, ed è per questo valorizzata da progetti che ricercano sempre più a fondo le radici della cultura europea, ricerca che va di pari passo con la riscoperta del turismo lento.
Se hai intenzione di scoprire le bellezze della Via Alta, qui puoi trovare suggerimenti utili su dove dormire nei pressi di Vercelli e in Val di Susa.
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