Territorio estremamente suggestivo, quello delle Cinque Terre, si sa. Ciò che è meno conosciuta, almeno per i non addetti ai lavori, è la produzione vinicola che contraddistingue questi luoghi.
Una tradizione che ha preso piede anche grazie ai complessi terrazzamenti che caratterizzano l'area, territori ideali dove filari di vigneti possono crescere fra il sole della riviera ligure e le ombre degli alberi di fico.
Questo tipo di soluzione ideata dall'uomo ha permesso una produzione costante e di qualità di vino, che oggi arricchisce sia l'offerta delle Cinque Terre, sia il panorama vinicolo italiano.
La tradizione vinicola delle Cinque Terre
La pratica dei terrazzamenti qui è stata avviata nel corso dell'800, contribuendo a dare una spinta decisiva affinché si aumentasse la produzione vinicola e la fama dei doc delle Cinque Terre.
Tuttavia, si ha notizia di originari prodotti dell'uva fin dall'arrivo dei primi coloni greci, addirittura nel VI e V secolo a.C. Una tradizione, quindi, millenaria, che, lungo il corso dei secoli, è arrivata fino ad oggi, regalandoci un prodotto affinato nel tempo e ricco dei gusti di queste terre.
Gli uvaggi tipici delle Cinque Terre sono tendenzialmente tre: il Bosco, il Vermentino e l'Albarola, dei quali però è difficile ripercorrerne la storia per risalire alla loro effettiva provenienza.
Un discorso che vale per Bosco e Albarola, ma non per il Vermentino, di cui si sa essere stato introdotto in queste zone di recente, andando ad arricchire il panorama viticolo dell'area.
Vino Cinque Terre DOC
Probabilmente una delle produzioni più famose e conclamate della regione è il suo Vino Cinque Terre Doc. Si tratta di un vino bianco, dal colore giallo paglierino, la cui produzione di origine controllata è consentita soltanto nelle zone della provincia di La Spezia.
Il sapore intenso e gli aromi floreali che caratterizzano il Cinque Terre Doc lo rendono particolarmente adatto per molti dei piatti tipici della zona, che hanno nel pesce il loro elemento principe.
Per la produzione di questa specialità locale vengono utilizzate tre qualità di uve diverse, di cui la varietà Bosco in percentuale non inferiore al sessanta per cento, mentre le varietà Albarola e Vermentino fino ad un massimo del venti.
Sciacchetrà
Questo è senza dubbio uno dei simboli ed assoluto protagonista della tavola delle Cinque Terre. È un passito pregiato, un vino dolce, di origine controllata, composto dalle qualità d'uva Bosco, al sessanta per cento, e Albarola e Vermentino, quaranta.
Piccola curiosità: i produttori preferiscono affidarsi alla Bosco: questo perché gli acini di questa qualità risultano più resistenti durante l'operazione di appassimento, ed è più difficile che si rompano.
Lo sciacchetrà è un vino pregiato, dal colore ambrato e particolarmente adatto sia come vino da meditazione, sia per accompagnare piatti dolci e formaggi. Ultima curiosità: il nome deriva dal dialetto sciacàa, ovvero schiacciare, riferimento all'operazione di pigiatura a cui è sottoposta l'uva.
I vini di 'Costa'
I vini delle Cinque Terre trovano un'ulteriore differenziazione per quel che riguarda le zone di produzione. I doc del territorio si suddividono ulteriormente nei vari vini che prendono il nominativo 'Costa': il Costa de Campu, riferito alla zona di produzione di Manarola, il Costa de Sera e il Costa de Posa di Riomaggiore e Volastra, piccola frazione del comune stesso.